Punti di vista: questo il mio personalissimo e discutibile modo di vedere le cose e non la posizione di Farnesina o esperti di politica internazionale.
Diciamolo subito, senza tergiversare: con questo 12° Colpo di Stato Militare dal 1932 (anno in cui venne abolita la Monarchia Assoluta) ieri la Thailandia si è definitivamente assicurata l’ingresso nel Guinness Mondiale dei Primati per il maggior numero di colpi di stato nell’era moderna! Che poi il numero 12 è relativo perché fra un colpo di stato e l’altro non è che non ci sono stati coprifuochi e stati d’emergenza con imposizione di leggi marziali (da molti poi considerati colpi di stato per cui il numero aumenta)…
Ecco così svelato il vero motivo per cui ieri pomeriggio il Generale Prayuth Chan-ocha, in diretta televisiva, ha annunciato il Colpo di Stato. Altro che mantenere l’ordine e ristabilire la pace. Altro che voler ristabilire un equilibrio interno e rafforzare l’unione della nazione. Stabilire un nuovo record è il vero obiettivo!
Annuncio del Colpo di Stato in TV (immagine da Bangkok Post)
Dopo poco più di 24 ore dall’entrata in vigore della Legge Marziale una nuova ma attesa svolta nelle vicende politiche della Thailandia. Un dejà vu del 2006 – anno dell’ultimo Colpo di Stato Militare. Stessa gente al governo che viene sbattuta fuori con una manovra politica dalle stesse figure politiche rimaste senza poltrona.
Un Colpo di Stato senza che sia stato sparato un colpo, in puro stile tailandese. I militari che occupano gli uffici governativi e tutte le emittenti televisive e radiofoniche, nazionali e straniere, oscurate. Un’immagine statica accompagnata da canzoni patriottiche è tutto ciò che stanno trasmettendo. Notizie vere e notizie infondate che si rincorrono e rimbalzano su Twitter e Facebook. Gente che fino all’ultimo momento è rimasta in strada a mangiare o fare shopping come se nulla fosse. E in effetti loro (i tailandesi intendo) ci sono abituati. E io ero con loro, sotto casa a mangiare in strada, chiacchierando di come sia triste che il coprifuoco sia stato indetto proprio con il weekend alle porte!
Situazione a Mo Chit ieri alle 19: la gente in massa cerca di tornare a casa prima del coprifuoco
Ma in sostanza che cos’è cambiato per noi comuni mortali? Nulla o ben poco.
Che sia stata sospesa la costituzione (ad eccezione del l’articolo 2 inerente la Monarchia) vuol dire poco o nulla nel normale svolgimento delle attività quotidiane.
Il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino non sta a significare che sparino o arrestino chi viene trovato in strada. Se si ha un motivo valido - tipo un’emergenza sanitaria, il volo in partenza o appena atterrato- ci si può ovviamente muovere per la città. Immaginatevi chi per lavoro deve trovarsi in giro (medici in servizio, vigili del fuoco…). Io approfitterò per guardarmi le puntate arretrate di “The Mentalist” (la mia serie televisiva preferita al momento) fintanto che non toglieranno il coprifuoco! E poi Bangkok non è la Thailandia!
I mezzi di trasporto pubblico chiudono alle 21…e mi pare pure giusto visto che anche i dipendenti hanno il diritto di tornarsene a casa prima del coprifuoco, in fondo basta organizzarsi!
I negozi? Felici i commessi che ogni tanto fanno orari decenti!
Scuole chiuse da oggi fino al 25: credete che gli studenti siano dispiaciuti? Parliamoci chiaramente. Qui come in Italia ogni volta che c’è un motivo per cazzeggiare son tutti felici.
Il divieto di assemblarsi in più di 5 persone? Vorrà dire che al ristorante ci metteremo su 2 tavolini separati e chiederemo conti distinti.
Problemi seri per i cani abituati a sopravvivere grazie all’aria condizionata che esce dai 7 Eleven!
Volete delle previsioni per il futuro? Spero che il caldo si attenui, che la piccola dermatite sul gomito guarisca e che il week end programmato a Petchabun all’inizio di giugno non salti per le piogge che in molte zone della Thailandia hanno già iniziato ad essere imponenti. Se però erano previsioni per l’evolversi della situazione politica quelle che vi interessano allora mi spiace non poterne fare. Sono un ottimista di natura. Spero e credo che non ci saranno scontri violenti; per la gente che non è direttamente coinvolta in manifestazioni e vicende politiche, a parte piccoli disagi come avere il 7 Eleven sotto casa che ha finito la birra, non credo ci sarà uno stravolgimento delle abitudini nell’immediato.
I tailandesi ci sono abituati e hanno preso la cosa con molta filosofia. Basta vedere come ci sia un ripetersi di modalità con cui credono di risolvere i problemi. Leggevo una sintesi interessante del recente susseguirsi delle vicende politiche qui in Thailandia:
- 2006: l’esercito, con un Colpo di Stato, rimuove il Primo Ministro Thaksin Shinawatra;
- 2007: dopo una riforma della costituzione e del sistema elettorale, i pro-Thaksin “People Power Party” vincono nuovamente le elezioni - Samak Sundaravej diventa Primo Ministo;
- 2008: i manifestanti anti-Thaksin, noti come Camicie Gialle (Yellow Shirts), scontenti del risultato elettorale, manifestano per mesi paralizzando il paese con l’occupazione dell’aeroporto;
- 2008: a dicembre Abhisit Vejjajiva viene nominato Primo Ministro dal Re;
- 2010: è la volta delle Camicie Rosse (Red Shirts) a scendere in strada per manifestare contro il “non eletto” Primo Ministro;
- 19 maggio 2010: le manifestazioni vengono bruscamente interrotte con l’intervento dell’esercito
- 2011: Yingluck Shinawatra, sorella di Thaksin, viene eletta Primo Ministro
- 2013: gli anti-governo (sempre le camicie Gialle che però cambiano nome) guidati da Suthep scendono in strada e per mesi manifestano invocando la rimozione del Primo Ministro Yingluck; indette nuove elezioni invalidate dal boicottaggio messo in atto dai manifestanti anti-governo;
- 2014: le manifestazioni si intensificano a Bangkok; Yingluck viene destituita e il governo rimosso; I militari dichiarano la Legge Marziale e dopo meno di 48 ore il nuovo Colpo di Stato.
Un monaco leader delle proteste contro il governo: Luang Pu Buddha Isara scortato dai militari dopo la dichiarazione del Colpo di Stato (immagine da Bangkok Post)Come in tutte le sintesi mancano i dettagli e non c’è la volontà di fare un’analisi ma questi sono i fatti.
Non è compito mio giudicare o esprimere opinioni. Rifletto ovviamente sul fatto che corsi e ricorsi storici mi fanno pensare che non ci sia la maturità per arrivare ad un compromesso e che comunque, per noi gente normale, la vita continuerà a scorrere come sempre. In fondo quando nel 2008 le Camicie Gialle occuparono gli aeroporti è stato peggio.
Forse con qualche sacrificio in più lo dovremo fare -insomma non è che l’economia con tutto questo non ne risenta! Niente discoteca, perlomeno questo sabato. Ma credo chi ne risenta davvero sia la classe lavorativa, quelli senza stipendio fisso, quelli che nel turismo basano il loro sopravvivere (e non parlo dell’hotel, parlo del venditore ambulante o del massaggiatore).
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Ovvio comunque: state sempre con gli occhi aperti, evitate eventuali luoghi di manifestazioni, seguite le notizie con i media locali. La situazione è in divenire quindi invito comunque a leggere il vecchio post su come comportarsi in un paese in protesta e ad avere con sé una scheda telefonica tailandese e i documenti.Posted 3 hours ago
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