Sono tra i lughi più ambiti da turisti e viaggiatori. Mete lontane ed esotiche che solleticano al curioità e la fantasia di chi vuol vedere e conoscere posti diversi dai propri: natura rigolgiosa e selvaggia. Eppure in Italia sono anche fra le scelte scartate tra coloro che hanno bambini, perchè considerate troppo lontane, magari pericolose e difficili da gestire. La Thailandia è una di queste, nell'immaginario di tutti preferita troppo spesso per il turismo sessuale, o, più recentemente, del dissenso politico soffocato nel sangue. Eppure Bangkok e dintorni, contrariamente a ogni apparenza, sono il posto perfetto per andare in vacanza con i figli, anche se hanno appena due o tre anni. Vuoi per i prezzi bassi, per gli alberghi splendidi, per i ristoranti che offrono di tutto, per gli ospedali di livello internazionale e per una differenza di fuso ancora gestibile.
Soprattutto per la ricchezza della cultura, fra le più nobili dell'Asia, e per la gentilezza delle persone che con i bambini diventa commovente e senza alcuna ambiguità. La prostituzione minorile, poi, è fenomeno sempre più circoscritto e la si vede solo andando in certe aree o quartieri. Mentre le proteste antigovernative non hanno mai preso di mira i turisti. Per fare in modo che quella in Thailandia sia una vacanza davvero gradevole, per grandi e piccoli, occorrono pochi accorgimenti. Intanto la durata: meno di due settimane diventa sfiancante. Per il volo sarebbe preferibile uno diretto. All'atterraggio a Bangkok: non lasciatevi intimorire. La metropoli è certamente caotica, ma ordinata ad un tempo, e soprattutto capace di farvi passare dal primo al terzo mondo con estrema facilità.
Trascorreteci almeno un paio di notti, magari scegliendo l'hotel vicino allo sky train, la metropolitana aerea che permette di muoversi evitando gli ingorghi di dimensioni proverbiali delle ore di punta. Fondamentale che abbia una piscina ampia e divertente e se affaccia sul fiume, il Menam Chao Phraya, meglio ancora: potrete sfruttare i traghetti che lo percorrono in lungo e largo e rientrare rapidamente nel caso la stanchezza prenda il sopravvento. Con bimbi al seguito in una città come Bangkok i tour devono essere brevi e mirati: la mattina o il pomeriggio visita a Palazzo reale, shopping nei grandi magazzini di Siam Square, tour nel tempio di Wat Pho e al massimo una puntata nei mercati di Chinatown; il resto della giornata a mollo o a bordo piscina.
Seconda tappa, da Bangkok, sempre via area, Phuket, Chiang Mai ma soprattutto Ko Samui, isola nel golfo della Thailandia parzialmente immune dai monsoni e indicata per chi ha figli. È servita dalla Bangkok Airways, compagnia regionale fra le più premiate al mondo che offre, tra l´altro, lounge per i passeggeri di classe economica con area giochi. Uno shock per il papà italiano.
L'isola di Samui ha tre ospedali ed è piena di farmacie, concentrazione singolare dovuta al fatto che dall'Australia e da Singapore vengono qui a curarsi perché costa meno ed è molto più gradevole. Questo significa avere la certezza che in caso di emergenza ci sono strutture adatte ad assistere l'intera famiglia. In più l'isola è vasta e c'è sempre qualcosa di diverso da fare. È punteggiata di ristoranti anche di profilo elevato che a volte sorgono sulla spiaggia e permettono di cenare mentre i bambini si divertono a poca distanza in tutta sicurezza. Ha poi due grandi magazzini, ovviamente con aree giochi, che in caso di pioggia sono una salvezza; una fattoria in montagna ben tenuta e piena di animali esotici; un parco con gli elefanti; e una discreta varietà di gite in barca che vanno dalle tre ore all'intera giornata.