The Artist
Regia: Michel Hazanavicius
Sceneggiatura: John Logan
Genere: Drammatico, Romantico
Durata: 100 minuti
Interpreti: Jean Dujardin: George Valentin
Bérénice Bejo: Peppy Miller
John Goodman: Al Zimmer
James Cromwell: Clifton
Penelope Ann Miller: Doris
Missi Pyle: Constance
Joel Murray; poliziotto
Ed Lauter: maggiordomo
Malcolm McDowell: maggiordomo
Beth Grant: governante di Peppy
Nelle sale italiane dal: 9 Dicembre 2012
Voto:
Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=Tl7vP3ndik0
Trama: The Artist è un film in bianco e nero incentrato sulla vita del celebre divo del cinema muto degli anni ’20 George Valentin e l’evolversi del suo rapporto con l’attrice in ascesa Peppy Miller.
Recensione:
di Gabriella Aguzzi
IAgli Oscar trionfa The Artist, geniale omaggio al Cinema Muto. Nell’epoca frastornante del 3D l’Academy premia un film muto in bianco e nero che ricrea magnificamente il clima cinematografico dell’epoca in cui è ambientato.
Tutti ricordiamo l’irresistibile “Cantando sotto la pioggia”, commedia sull’avvento del sonoro che mette in crisi i divi del muto. Ma che oggi si girasse un film su questo tema, riproducendo l’atmosfera e il gusto dell’epoca con un risultato assolutamente delizioso è un’autentica sorpresa. Come è una sorpresa che questo film sia tutto in bianco e nero, muto e con didascalie, come se fosse una delle pellicole del mondo che sta rappresentando.
La trovata geniale non si esaurisce qui. Il bianco e nero taglia con le sue luci personaggi e oggetti con gusto espressionista, un umorismo fine serpeggia attraverso la storia, gli attori hanno tutti la faccia giusta (in particolare il protagonista Jean Dujardin, premiato con l’Oscar, con un sorriso insolente e accattivante che ricorda una galleria di attori, Douglas Fairbancks, Errol Flynn, Clarke Gable, mentre John Goodman è lo stereotipo del produttore con sigaro), le sequenze oniriche sono ricche di fascino, l’accompagnamento musicale sottolinea le emozioni come una sinfonia (gli attori stessi hanno recitato a suon di musica), a sprofondarci ulteriormente nel clima cinematografico dei primi Anni Trenta.
Gabriella Aguzzi - http://www.quartopotere.com/