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The Autobiography of Nicolae Ceauşescu

Creato il 15 febbraio 2012 da Eraserhead
The Autobiography of Nicolae CeauşescuDocumentario fluviale che riprende in 3 ore la vita (politica) di Nicolae Ceauşescu che per 22 anni, dal 1967 al 1989, guidò la Romania portandola ad un lento ed inesorabile sfacelo.
Diretto (non esattamente, e vedremo subito perché) dal regista Andrei Ujicǎ, Autobiografia lui Nicolae Ceauşescu (2010) è l’atto finale di una trilogia dedicata al comunismo iniziata nel ’92.
Il film si presenta grezzo fin dall’inizio: immagini in bassa fedeltà, sonoro disturbato (e in alcuni casi abilmente manipolato), nessuna voce off. Questo perché l’autore propone un punto di vista totalmente pragmatico che elimina qualunque orpello filmico, non c’è bisogno di intensificare, sottolineare od evidenziare: davanti a noi c’è l’assoluta verità della Storia, e tanto basta.
Scremata una mole stratosferica di documenti originali dovuti alla mania del dittatore di farsi riprendere almeno una volta al giorno per un’ora, la pellicola è un pachidermico massiccio cinematografico caratterizzato soltanto da immagini di repertorio. E allora vediamo Ceauşescu (sempre accompagnato dalla moglie Elena) salire al potere, conquistare consensi, arringare folle oceaniche, incontrare leader politici esteri (dio solo sa quanto sia falsa la diplomazia) e visitare negozi stracolmi di pane e dolciumi. Ma è una visione prettamente Ceauşescu-centrica che diventa parallelo del suo governo: mentre dice che va tutto bene (mentre lo osserviamo viaggiare in Corea del Nord o in Cina), che la Romania è un paese ricco e fiorente (che le macchine vengono prodotte su vasta scala), i testi di storia affermano che la sua politica ha condotto la nazione sull’orlo del baratro (ma chi si rifiuta di rieleggerlo viene ammutolito dalla platea imbestialita), e che una rivolta soppressa nel sangue è un crimine gigantesco (lui lo notiamo impassibile alle accuse, quasi infastidito).
Il prologo e l’epilogo si sostanziano in una specie di interrogatorio ai coniugi: si tratta del 25 dicembre 1989, poco dopo verranno crivellati dai kalashnikov del plotone d’esecuzione.
In superficie lunghissimo monotono e giustamente noioso come appare la storia dei libri, in profondità raggelante diabolico e impercettibilmente subdolo come è il vero Male.

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