The barbarians

Flagelli di Dio

C’era un tempo in cui i “babbbbari” andavano di moda. Merito anche del mainstream holliwoodiano e del Conan che abbiamo amato tutti. In Italia le risorse finanziarie non sono certo quelle d’oltroceano ma qualche regista coraggioso prova comunque a salire sul carro del vincitore. Ruggerone Deodato mi crea sto capolavoro barbarico datato 1987, con pochezza di mezzi, sceneggiatura strampalata e dialoghi che neanche alberto Tomba in Alex l’ariete. Ma Ruggerone ha un nonsoche’ per cui alla fine non ce la fai a dirne male. E poi e’ uno che non si accontenta e di babbbbari ce ne regala non uno, ma due insieme…….clonati. I gemelli Paul, con il Conan di Schwarzenegger non ci azzeccano niente, e si vede…..pero’ son grossi e scimmioni quanto basta per diventare subito simpaticamente gradevoli. Poi ci sono i mostri. Il drago cattivo e’ una cosa talmente malsana che non ci si crede fin quando non lo si vede. Degni di considerazione il lupo mannaro con la parrucca, le manone autoctone che sbucano dal terreno, gli omuncoli della palude, il mago cornuto, il bastardo con le treccine…insomma una pacchia totale. Certo che la pellicola va guardata con lo spirito giusto, e con ben chiaro nella testa il concetto che “il signore degli anelli” e’ lontano anni luce. “The Barbarians” lo vedrei bene come sottofondo di una serata intrepida, con qualche complice in vena di alcolismo. Che poi magari ci si diverte pure.