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The Big Bang Theory

Creato il 07 maggio 2011 da Cobain86
Big Bang Theory

Big Bang Theory

In un momento di stasi stagionale (House bloccato in attesa della ripresa statunitense, Leverage e Mentalist già aggionrati all’ultimo episodio) ho deciso di seguire il consiglio di un mio amico al negozio di computer: ho iniziato a vedere The Big Bang Theory dal primo episodio e, con grande sorpresa, mi sono ritrovato al 21 episodio della 4 stagione. Come mai? Scopriamolo insieme, buona lettura!

La trama in breve
Due fisici molto intelligenti hanno una nuova dirimpettaia di nome Penny, cameriera molto carina al Cheesecake Factory. La disparità culturale e intelletuale è enorme agli inizi ma, con calma, scopriranno di avere molte cose in comune. Gli amici dei due protagonisti sono Howard Wollowiz, ideatore di un gabinetto spaziale con il complesso di Edipo e un indiano dal nome impronunciabile, affetto da mutismo selettivo quando si trova in presenza femminile (difetto che riesce a superare ingerendo alcool a più non posso).

Nerd e geek, questa grande differenza
Il geek è l’appassionato di computer che compra ogni gadget appena uscito, ogni diavoleria elettronica purchè abbia il bluetooth e una presa usb.
Il nerd è un ibrido tra un umano e un computer, con passioni relative a saghe fantascientifiche e fumetti, alla programmazione e all’utilizzo del suo computer per fare praticamente tutto nella sua vita quotidiana. Hanno un linguaggio specifico e alcuni termini speciali che li estranea dal mondo comune rendendoli, appunto, nerd.

I nerd della sit-com
La sit-com procede a ritmo abbastanza serrato, anche a se a volte incespichiamo in passaggi fisici spiegati da Sheldon che fanno girare la testa.
Tuttavia le nevrosi e le manie compulsive-ossessive di Sheldon regalano abbondanti risate al pubblico, come i luoghi comuni su indiani ed ebrei citati occasionalmente all’interno delle varie situazioni relazionali.

Conoscere quindi il divieto degli ebrei nel mangiare la carne di maiale, il rispetto sacro delle mucche in India e il karma che prevede la reincarnazione in un animale adeguato alla vita precedente, se non indispensabile, è altamente consigliato per cogliere l’umorismo legato ai vari momenti comici. Una passione personale per Star Trek rende il telefilm imperdibile anche se io, da profano della saga, ho riso comunque per l’attaccamento morboso e per i riferimenti culturali che pongono alla base delle loro vite.

Il rapporto controverso con Apple
Nel telefilm , nonostante tutti i computer vengano coperti con adesivi di vario genere, è fortissima la presenza Apple: in fondo al salottino dove si svolge il 90% delle avventure narrate si scorge un iMac totalmente in alluminio, nella 4^ stagione Sheldon utilizza un Macbook pro con una copertura rossa (per celare la mela luminosa) e i protagonisti utilizzano iPhone come se piovessero.
D’altronde non sono poche le battute sui Genious degli Apple Store, ritenuti poco esperti e oggetto di scherno da parte della loro cultura basata su anni di studio e vari dottorati.

Meraviglioso l’episodio della 4 stagione dove compare Steve Wozniak (co-fondatore e programmatore della neonata Apple assieme a Steve Jobs, ndr), disposto ad autografare un Apple II del 1977 a Sheldon. Steve Jobs viene liquidato da Shelly (nomignolo che Sheldon odia profondamemnte) come “un imbonitore che adora indossare dolce vita”; nonostante questo il tedioso inquilino di Leonard (il protagonista della sit-com) riesce a ricevere un pugno sul naso anche da Bill Gates, rendendolo così neutrale commercialmente parlando.

Il motivo del successo
I nerd del telefilm, pur con tutte le loro manie, ansie e preoccupazioni, risultano simpatici e interessanti, scatenando ilarità nei loro tentativi goffi di adeguarsi alla vita reale (ovvero quando non si occupano di fisica, videogiochi o serie fantascientifiche); la passione per i fumetti li rende enormi bambini innocui che cercano di recuperare un’infanzia perduta.
Lo stile americano legato alla comicità, è innegabile, è un passo avanti: pur basandosi su molti riferimenti contestuali e culturali specifici riesce a sprigionare una forza inarrestabile che, sebbene a volte si perda nella traduzione italiana, riesce a trasmettere l’assurdo e il ridicolo di certe situazioni.

Giudizio finale: pensavo di trovarmi davanti al telefilm nerd pieno di riferimenti criptici per addetti ai lavori e ho trovato una commedia piacevole che risulta godibile anche senza aver visto l’intera serie di Star Trek e di Guerre Stellari. Un plauso agli sceneggiatori, una serie interessante che unisce la formula di Friends con un pizzico di cultura.
Una serie che ha ancora molto da dire, una fiocina di gag intelligenti per sorridere, a volte, anche di noi stessi. Raccomandato.

Voto: 9/10.

Marco


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