The Box
di Richard Kelly
USA 2009
Sinossi
1976. Norma Lewis insegna in un liceo privato e suo marito Arthur è un ingegnere che lavora alla NASA. In un momento di particolare vulnerabilità (Arthur ha ricevuto la sgradevole notizia che la promozione che aspettava gli è stata negata, per cui suo figlio, un ragazzo brillante, non potrà continuare a frequentare la miglior scuola della zona e Norma dovrà rinunciare all’operazione chirurgica di ricostruzione per un danno subito anni prima) ricevono la visita di Arlington Steward, un uomo misterioso dal volto orribilmente sfigurato, che compare alla loro porta con un’offerta che potrebbe cambiare completamente la loro vita: l’uomo regala alla giovane coppia una scatola di legno con un pulsante rosso. Se i due decideranno di premere il bottone, potrebbero ricevere un milione di dollari, ma allo stesso tempo il loro gesto causerà la morte di uno sconosciuto. Norma e suo marito avranno solo 24 ore per affrontare un dilemma morale piuttosto ingombrante e confrontarsi con la loro vera natura. (fonte: http://www.movieplayer.it)
Commento
Arrivo a questo film con due anni di ritardo. Per motivi troppo complessi da spiegare non sono riuscito a vederlo nei mesi successivi alla sua uscita, pur leggendone recensioni controverse che mi stimolavano.
Ora, complice il fallimento di Blockbuster, ho recuperato il DVD di The Box all’esorbitante prezzo di 1.90 euro e ho mi sono finalmente tolto la curiosità.
Iniziamo col dire che è un buon film. Migliore, molto migliore, di quanto credevo. Il che mi fa aprire una parentesi: quanto le recensioni altrui sono in grado di creare dei giudizi/pregiudizi che condizionano la visione di un film o la lettura di un libro? Nel mio caso direi che la risposta è: un po’ più del previsto.
Infatti, memore di alcune forti critiche ricevute, mi ero immaginato The Box come una stupidata da vedere tanto per riempire un paio d’ore. Qualcuno si era dimostrato tanto severo perché il film non rispetta fino in fondo il racconto da cui è tratto (Button, button, di Richard Matheson). Sarà che io il racconto in questione lo ricordo a malapena, ma The Box si è rivelato gradevole e ben girato.
Per farla breve (seguono spoiler), c’è una misteriosa civiltà aliena che sta mettendo alla prova il genere umano grazie a una serie di test. Il loro araldo sulla terra è un ex impiegato della NASA, contattato da questi extratterestri dai poteri quasi divini tramite un fulmine che gli ha bruciato mezza faccia.
Uno dei test in questione è di rigoroso ordine morale. Una coppia di coniugi viene contattata per uno affare insolito e inquietante. Se premeranno il bottone di una scatola una persona a loro sconosciuta morirà, ma in cambio riceveranno un milione di dollari.
Norma e Arthur accettano, ma in tal modo danno il via a una serie di eventi che li porterà a scoprire la brutta faccenda in cui si sono cacciati con un semplice gesto di puro egoismo.
L’atmosfera del film è costruita in modo sapiente. C’è un clima cospirazionista (in crescendo) che riempie 2/3 della pellicola, ricordando alcuni piccoli capolavori della fantascienza quali L’invasione degli ultracorpi e Invaders from Mars. Arthur e Norma si trovano invischiati in qualcosa di molto più grande di loro, fino a scoprire che delle entità aliene stanno testando il genere umano, probabilmente in combutta con influenti esponenti della NASA, della CIA e dell’NSA.
Nella parte finale subentra un discorso più profondo e filosofico, sulla natura dell’essere umano, l’egoismo, il sacrificio e il senso di maternità. Per fortuna non ci sono ridondanti spiegoni moralisti, tanto che il film finisce in modo tutt’altro che solare e rassicurante.
Per quel che mi riguarda The Box è stata una bella scoperta, con una Cameron Diaz molto brava nel ruolo da protagonista femminile.
A qualcuno di voi non è piaciuto?
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