Quando Barry Fairbrother muore dopo aver da poco varcato la quarantina, la città di Pagford è sotto shock. Pagford è, in apparenza, un idillio Inglese, con la sua piazzetta del mercato lastricata e la sua antica abbazia, ma ciò che giace sotto l'avvente facciata è una città in guerra. Ricchi in guerra coi poveri, teenagers in guerra con i genitori, mogli in guerra con i mariti, insegnanti in guerra contro i loro studenti... Pagford non è ciò che sembra. E il posto vuoto lasciato al consiglio comunale presto diventa l'elemento catalizzatore per la più grande guerra che la città abbia mai visto. Chi trionferà in un'elezione carica di passione, inganno e rivelazioni inaspettate?
Un grande romanzo su una piccola città, The Casual Vacancy è il primo racconto di J.K.Rowling per un pubblico adulto. E' il lavoro di una narratrice unica.
La Recensione
Vorrei aver letto The Casual Vacancy senza sapere chi ne fosse l'autore. Perché non importa quante volte sia stato ribadito che il romanzo non avrebbe avuto niente a che fare con Harry Potter, non importa che avessi perfettamente chiaro che si sarebbe trattato di un libro per adulti, a malapena era arrivato tra le mie mani che già mi ero lanciata tra le sue pagine alla ricerca della mia adorata J.K.Rowling, della sua ironia, di almeno un briciolo di quella magia che ha reso Harry Potter una delle saghe più belle che abbia mai letto. Ovviamente, con queste premesse, la delusione non poteva che essere dietro l'angolo, alimentata dall'(insensata) ricerca di un qualcosa di indefinibile che riportasse quanto stavo leggendo sui binari di una narrazione nota, definita e familiare. Per questo motivo la stesura di questa recensione ha richiesto un'attenta riflessione, vorrei proporvi un giudizio del libro che sia il meno possibile influenzato da qualsivoglia aspettative e al tempo stesso mettere in guardia tutti coloro che si precipiteranno a leggere il romanzo "perché l'ha scritto l'autrice di Harry Potter" (e diciamocelo, sarà la quasi totalità di voi) perché si liberino il più possibile da ricordi e preconcetti prima di imbarcarsi nella lettura.
L'"accidentale vacanza" del titolo è quella che si verifica nel Consiglio Comunale di Pagford, immaginario paesello della campagna inglese, in seguito alla morte improvvisa del consigliere Barry Fairbrother.
Gioviale, generoso, combattivo, Barry lascia un vuoto non solo nella sua famiglia ma anche nella vita di tutti coloro che avevano imparato a guardare a lui come un punto di riferimento; la sua morte inaspettata tuttavia ha anche l'effetto di destabilizzare definitivamente il sistema di relazioni sociali della piccola cittadina, che da decenni si regge su di un precario cumulo di ipocrisie, bugie e risentimento.
Pagford ricorda un po' quei villaggetti inglesi che si vedono nelle puntate dell'ispettore Barnaby (telefilm che probabilmente in Italia guardiamo io e un paio di novantenni dimenticati addormentati davanti alla tv da parenti scriteriati), idilliaci nell'aspetto ma i cui abitanti conducono silenziose ma determinate battaglie quotidiane uno contro l'altro per ottenere la supremazia in faccende spesso meschine e futili. I ricchi vorrebbero vedere sparire i poveri, figli e genitori si torturano del disprezzo e nell'incomprensione reciproca, gli adulti superano i ragazzi in gare di bullismo mentre drammi sociali si consumano sotto i loro occhi nell'indifferenza generale.
A sentire i servizi passati in televisione in occasione dell'uscita del romanzo, The Casual Vacancy sembrava essere una riedizione de I peccatori di Peyton Place, complici le voci secondo cui che la Rowling si sarebbe ispirata nella descrizione di Pagford alla citttadina in cui risiede e i compiaciuti commenti dei giornalisti che con insistenza ricordavano che il romanzo è destinato ad un pubblico adulto in quanto "pieno di sesso e volgarità". Voglio rassicurare (o deludere?) tutti voi: sì, di sesso si parla e alcuni personaggi utlizzano un linguaggio volgare, nella stessa misura in cui si parla di sesso e si dicono volgarità in ogni romanzo che affronta tematiche reali della quotidianità. Ma: no, J.K.Rowling non si è data al porno. A meno che, sia chiaro, il vostro unico metro di paragone non sia Harry Potter. Diversamente quest'opera può ricordare Carnage, nel modo in cui una serie di situazioni all'apparenza civili iniziano a mostrare sempre più crepe e incrinature fino a frantumarsi sotto il peso di una carica incontrollabile di rabbia e frustrazione. Altro paragone che mi è venuto in mente a lettura terminata è il film Magnolia in cui un altro evento drammatico e imprevedibile si riversa sull'intera città con un effetto catartico per alcuni e distruttivo per altri, indifferente ai meriti e demeriti di ciascuno.
L'autrice infatti, per quanto non nasconda la sua disapprovazione verso alcuni dei suoi protagonisti, non riserva a nessuno un trattamento di favore ed evita di ergersi a giudice prodigando lieti fine ai buoni e severe punizioni ai cattivi. Nonostante alcuni dei personaggi risultino decisamente stereotipati, (ed in effetti l'intera Pagford non è altro che lo stereotipo della cittadina di provincia culla di un nido di serpi), la maggior parte di loro mostra un carattere a tutto tondo, in cui torti e ragioni sono integrati a tal punto che è molto difficile per il lettore non provare una qualche forma di empatia per ognuno di essi ad un certo punto del romanzo. La Rowling si dimostra ancora una volta una brava narratrice; sebbene il racconto stenti a decollare nella parte iniziale in cui molto tempo viene speso a presentare i diversi protagonisti senza capire bene dove si voglia andare a parare, il clima di tensione crescente lentamente avviluppa il lettore e rende veramente difficile abbandonare la lettura. L'autrice conserva quello stile semplice ma efficace a cui siamo abituati, che le permette di svelare l'animo dei suoi personaggi con naturalezza e realismo e che ho trovato particolarmente calzante nel descrivere le complesse relazioni genitori/figli che sono uno dei punti cardine del racconto, sebbene personalmente abbia sentito la mancanza di quell'ironia che nelle sue opere precedenti sapeva spargere anche nelle situazioni più drammatiche (se vogliamo trascurare quel gusto un po' perverso che la nostra J.K. sembra avere sempre avuto per "l'ironia del destino").
Per questo alla fine si becca una stelletta in meno ed un'altra ancora ne perde perché, per quanto abbia trovato il romanzo coinvolgente e interessante non posso ignorare la sensazione che si tratti di una storia già sentita. Provaci ancora Jo!
Giudizio:+3stelle+
Articolo di Valetta
Dettagli del libro
- Titolo: The casual vacancy
- Autore: J.K.Rowling
- Editore: Hachette Digital per Amazon
- Data di Pubblicazione: 27 settembre 2012
- ASIN: B007TK77QE
- Pagine: 506
- Formato - Prezzo: Kindle ebook - 15,00 Euro