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The Clash - Charlie don't surf

Creato il 28 febbraio 2011 da Wordsinsound
The Clash - Charlie don't surf
"Charlie don't surf and we think he should
Charlie don't surf and you know that it ain't no good
Charlie don't surf for his hamburger mama
Charlie's gonna be a napalm star"
Un brano stridente per i Clash. Uno dei brani che consegnerà "Sandinista" alle parole dei tanti critici (tra i quali anche Kurt Cobain) che consideravano il movimento punk solo nella sua esteriorità: la rabbia, la voglia di combattere il sistema, la disillusione giovanile che veniva a galla. Ma già dai tempi di London Calling, paradossalmente l'album/stendardo di questo nuovo movimento musicale, si potevano ascoltare (nemmeno tanto lontani) i richiami alla cultura reggae e al pop radiofonico; tanto per citare due pezzi vi dico "Revolution Rock" e "Lost in the supermarket". Eppure quello era il suond dei Clash: stradaiolo, volgare (a loro modo) e impregnato di ideologia pacifista e di cultura. Perchè Joe Strummer ha sempre precisato:
"(..) noi dei Clash siamo anti-fascisti, contro la violenza, siamo anti-razzisti e per la creatività. Noi siamo contro l'ignoranza"
Da una tale prospettiva, un album come Sandinista si poteva già ascoltare nell'aria. Dal genio creativo dei quattro punk di Londra è nato un lavoro enorme, a tratti disomogeneo, si, ma assolutamente ricco di canzoni che hanno tanto da trasmettere.
Tra queste c'è "Charlie don't surf", ispirato chiaramente a quel capolavoro cinematografico che è "Apocalypse Now" di Francis Ford Coppola. Se non lo avete mai visto, sotterratevi all'istante e non uscite fino a che non avrete la pellicola ben impressa nella vostra mente.
Charlie (nome dato ai Vietcong dai soldati americani) dovrebbe fare surf anziché diventare una stella di napalm. Nel film, infatti, l'espressione "Charlie non fa surf" stava a significare che gli abitanti di quelle terre (i Vietcong), non essendo in grado di apprezzare il surf, a differenza degli Americani, non avevano il diritto di mantenere il controllo della costa. Andavano quindi sterminati. La musica, amici, è fatta di messaggi politici e sociali a volte pesanti. Stà a noi scovarli.
Stay punk!
R.Clockheart

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