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[The Comics] Thor e i Nuovi Vendicatori 160

Creato il 01 settembre 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

[The Comics] Thor e i Nuovi Vendicatori 160Titolo: Thor e i Nuovi Vendicatori 160
Editore: Panini Comics
Formato: spillato, col., 17×26, 80 pp.
Data di pubblicazione: 07/2012
Prezzo: 3,50 €
Voto:[The Comics] Thor e i Nuovi Vendicatori 160

 

In copertina ci aspetta subito Tanarus, il nuovo dio del tuono nato, per così dire, dalle ceneri di Thor. Dio mangiatore di carne e dal martello stretto in pugno, ci riserverà delle sorprese.

The Mighty Thor #8 – Il Potente Tanarus – 1. Scomparso…
Storia: Matt Fraction; Disegni: Pasqual Ferry
Dopo l’abdicazione di Odino, sorge l’alba sulla Repubblica di Asgardia. Siamo in un’altra era rispetto alla monarchia che il Padre di Tutti esercitava nel dorato regno di Asgard. Il nuovo governo deve tenere conto della distruzione dell’albero del mondo, che ha convogliato alle rovine della città divina i sudditi sopravvissuti di tutti i Nove Regni, nonché degli errori del governo patriarcale. Ecco che la monarchia diventa una Repubblica retta dai Vanir, stirpe divina sottomessa da millenni agli Aesir di Odino. Il potere viene distribuito nelle mani di un triumvirato di dee. Si tratta di coloro che lo stesso Padre di Tutti definisce le tre madri di Thor: Gea, la madre naturale che lo ha dato alla luce; la vergine Idunn che ne ha consentito la nascita grazie alle mele dorate, e Frigga, la sposa di Odino che ha cresciuto il dio del tuono come proprio figlio.
Una nota interessante su Frigga.
Ci viene mostrata ringiovanita,in tenuta guerriera, e presentata con il nome di Freja.
La Marvel ci ha già mostrato due divinità diverse, distinte dai nomi di Frigga, moglie di Odino e regina di Asgard, e di Freja, dea fanciulla dei Vanir. Del resto la sovrapposizione delle due divinità avviene più volte anche nella stessa mitologia norrena. Frigga, così come Freja, significa “signora” e se la prima appartiene al popolo degli Aesir (da cui Asgard, terra degli Aaesir) la seconda appartiene alla stirpe divina dei Vanir, sottomessa alla prima.

[The Comics] Thor e i Nuovi Vendicatori 160


Si tratta probabilmente della stessa divinità adorata in due pantheon diversi, ipotesi legittimata dagli attributi che le due dee condividono, come l’abito di piume d’argento, ad esempio, che permette loro di mutarsi in falco. Non è un caso che la nuova regina Freja a comando della repubblica di Asgardia abbia a vegliarla sul trono due falchi, laddove lo sposo aveva i corvi.
Ancora, se nel mito Frigga è sposata a Odino, il marito di Freja risponde al nome di Odr, il “posseduto” o “invasato” che vagava per le terre. Si tratta di una descrizione che rimanda all’Odino mitologico e rafforza la sovrapposizione tra le divinità.
Nell’Edda in prosa si fa riferimento al fatto che Freja cavalchi sul campo di battaglia e che le spetti la metà dei caduti che ella stessa guiderà in combattimento durante il Ragnarok, il crepuscolo degli dèi. L’altra metà spetta a Odino. Data la spartizione, è facile identificare in Freja la compagna del Padre degli Aesir.
Nessuna sorpresa, quindi, di vedere Odino abdicare nei confronti della moglie Freja e non Frigga, soprattutto tenuto conto del fatto che la Repubblica di Asgardia è retta dai Vanir. È giusto che la dea prenda il nome che le è stato dato da quella stessa stirpe.
Non ci è dato sapere con quanta cognizione di causa Fraction abbia costruito la sovrapposizione, ma di certo fa pensare che non sia stata casuale, data la consapevolezza con cui ha costruito il triumvirato di dee a capo della Repubblica di Asgardia.
Con il nome Madre di Tutti non si fa riferimento solo a Freja/Frigga, ma a tutte e tre le madri di Thor. Un recupero concettuale e visivo della triplice dea conosciuta come Grande Madre in molte religioni.
In questa nuova Asgardia, che Fraction e Ferry mostrano ipertecnologica e futuristica sebbene in rovina, Thor è stato completamente dimenticato e il suo posto, nel cuore e nei ricordi dei compagni, è stato preso dal nuovo dio Tanarus (nome che rimanda al dio celtico del tuono, a proposito di mitologia).
Solo Loki non si lascia ingannare dal nuovo arrivato e lo minaccia apertamente, aumentando la diffidenza che gli Aesir e i Vanir nutrono per lui. Chi è disposto a credere, ormai, che il dio degli inganni possa dire la verità?
Di certo a noi serve riporre in Loki la nostra speranza, dal momento che ci viene rivelato (forse troppo presto, lasciando cadere la suspance) che l’identità di Tanarus nasconde quella di un nemico di vecchia data di Asgard. Speranza che si consolida quando, proprio grazie a un fulmine che colpisce Loki nel deserto, il dio bambino ricorda il nome di suo fratello. Che non è affatto Tanarus, ma è Thor.
Il quale, proprio in quell’istante, riapre gli occhi in un limbo lontano, in compagnia di altre divinità defunte.

Journey Into Mystery #630 – Viaggio nel Mistero
Storia: Kieron Gillen; Disegni: Richard Elson
Veniamo a conoscenza del fatto che il Distruttore – la più grande arma asgardiana sottratta da Loki durante gli eventi di Fear Itself – è stato animato dalla coscienza di Volstagg. Il leone di Asgard ha aiutato il dio degli inganni a combattere il Serpente, ma di conseguenza lo ha aiutato anche a uccidere Thor.
Il senso di colpa è grande, nel cuore immenso del guerriero.
Per stare meglio, Volstagg rincasa dalla moglie amata e racconta ai suoi bambini una versione edulcorata della battaglia appena trascorsa.
Per quanto divertente, questo capitolo di Gillen non può che risultare pieno di nostalgia amara, per chi conosce i veri sviluppi e le reali conseguenze della guerra, e sottolinea il rapporto profondo e terribile che ha legato Odino e Cal così come è stato quello di Thor e Loki. Non si manca di evidenziare il lutto per il dio del tuono, negli occhi tristi di una delle figliolette di Volstagg.
Vedere questo personaggio usato con tanta maestria è davvero un piacere. Gillen ne sottolinea la bellezza – la magnanimità del suo cuore, la sua profondità e il suo vero coraggio – in contrasto al suo continuo mostrarsi come buffo millantatore.
Una nota di merito ai disegni di Elson che rendono l’atmosfera dolce del racconto di un padre e il calore della vita domestica dopo la battaglia.
Un ritratto delizioso non solo di Volstagg e della sua famiglia, ma di tutta Asgard, in quella che è sicuramente la storia migliore dell’album.

Journey into Mystery #631 – Colpevole di Fratricidio (I parte)
Storia: Kieron Gillen; Disegni e Colori: Whilce Portacio
Forse Loki è cambiato davvero. Costretto a ingannare ancora una volta le Disir, prova vergogna per se stesso e pena per loro. “Hanno avuto una condanna eterna” risponde a Ikol, che gli ricorda che non sono altro che mostri. “Siamo mostri anche noi, ma abbiamo avuto una seconda possibilità.”
Deve mettere immediatamente alla prova la propria redenzione, quando viene chiamato al cospetto della Madre di Tutti.
Sembra cavarsela bene: chiede aiuto per Hela, che è ancora condannata a rimanere nel dominio di Mefisto. Risponde con eloquenza alla Madre Freja quando questa gli chiede se ha fatto i compiti.
Sembra andare tutto per il meglio e il piccolo Loki si congeda.
Fino al terribile colpo di frusta finale impartito con il sorriso dalla giovane Idunn.

The New Avengers #20
Storia: Brian Michael Bendis; Disegni: Mike Deodato
Osborn provoca deliberatamente Luke Cage e lo scontro tra i Nuovi Vendicatori e i Nuovi Vendicatori Oscuri ha inizio. Ognuno dei supereroi di Cage si trova a dover dare il meglio di sé, ma nessuno riesce a spiegarsi la nuova, disumana forza di Norman Osborn.
La situazione precipita letteralmente, quando l’eliveivolo dei Nuovi Vendicatori, mandato in avaria, piomba su un centro abitato. La disperazione dei civili si mischia alla rabbia.
Gli eroi cominciano a capire che tutta la sfortuna di cui sono oggetto va oltre il caso e in particolare il Dottor Strange sembra condividere i sospetti di Spiderman a proposito di Victoria Hand. D’altra parte, qualcuno sembra davvero averli incastrati.
Non c’è limite al peggio: dal cielo in tempesta, scende il bellicoso clone di Thor.
Ci si domanda quando esattamente si collochi questa storia rispetto alla morte del dio del tuono e all’avvento di Tanarus, dal momento che sarebbe logico aspettarsi che nessuno dei presenti possa riconoscere le sembianze del figlio di Odino. E invece, naturalmente, lo riconoscono tutti.


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