Magazine Cinema

“The Company Men. In America we give our lives to our jobs.It’s time to take them back”, un bel film sulle conseguenze della crisi finanziaria con: Ben Affleck, Tommy Lee Jones e Kevin Kostner

Creato il 24 gennaio 2013 da Wally26

companyTommy Lee Jones, Ben Affleck, Kevin Kostner, Maria Bello, Chris Cooper insieme per un film intenso che ci parla di quattro colleghi, tutti manager in una compagnia armatoriale, e della loro vita post licenziamento. In seguito alla crisi finanziaria, il CEO senza scrupoli arriva a chiudere intere divisioni della compagnia e a sbarazzarsi addirittura del suo socio migliore. Il film mostra delicatamente ma vividamente, senza sdolcinature e risvolti ideologici, le nuove problematiche e le nuove sfide che questi uomini, chi piu’ chi meno a seconda delle loro possibilita’ economiche, si trovano ad affrontare: mutuo e rette scolastiche da onorare, rapporti interpersonali che cambiano, tante rinuncie da fare. E’ una bella storia, una di quelle che mostra come l’amore coniugale, l’amicizia e il rispetto reciproco fra colleghi, la nostra umanita’ in breve,  siano valori fondamentali e, alla fine, vincenti (i nostri si metteranno in proprio e apriranno una piccola compagnia armatoriale), che non bisogna cedere alla disperazione (uno di loro si suicidera’, era un uomo solo, senza amici veri e una moglie che lo sosteneva) e che si deve andare avanti come si puo’, chiedendo anche aiuto se occorre (un altro vendera’ la Porche e la villa, si trasferira’ con la famiglia dai genitori e accettera’ di lavorare come carpentiere). Bella infine la critica di fondo alla globalizzazione dei mercati e alla politica economica americana; in breve, una critica all’avarizia che si e’ impossessata dei capitani d’industria e ha fatto impoverire il resto della nazione. La compagnia armatoriale aveva smesso di costruire navi, la cui produzione e’ stata spostata nei cantieri asiatici, e chiuso i cantieri per quotarsi in borsa. I managers avevano fatto soldi a palate contando sulla speculazione finanziaria piuttosto che creando valore per l’economia reale, che avrebbe avuto una ricaduta enorme nel sociale. Al momento della crisi, il CEO non si fa alcuno scrupolo a licenziare migliaia di dipendenti, managers compresi. La denuncia della smania di denaro e prestigio e’ impersonata da questo CEO, un folle asociale capace di interagire col prossimo solo attraverso il linguaggio finanziario. Sempre piu’ ricco, grazie ai continui tagli dei “costi” umani,  ma solo. Il vero perdente in questa storia, e’ proprio lui.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :