Per prima cosa la bionda a suon di craniate rompe il naso a uno dei due, addirittura riesce a fuggire e va a finire nella fattoria vicina. I due la inseguono ma mal gliene incoglie e non solo a loro ma anche al gruppetto di personaggi che si è accodato a loro come il fratello della bionda che fa parte della banda di balordi pure un paio di killer ( coreani, giapponesi boh?) al servizio del padre della rapita.
Per la prima metà The cottage è uno di quei film inglesi un po' isterici alla Guy Ritchie incentrato sulla bassa manovalanza criminale, condotto sul filo del classico feroce humour tipicamente british a base di dialoghi non propriamente oxfordiani e situazioni paradossali in senso comico.
Una specie di romanzetto pulp d'appendice in cui i protagonisti fanno a gara a chi è più fesso.
Nella seconda metà si assiste invece a uno slasher in piena regola , figlio degenere del Non aprite quella porta di Tobe Hooper.
Un gigantesco maniaco che ha una botola in cucina da cui è meglio stare alla larga e un frigo pieno di mani umane, comincia a fare a tranci di tutti quelli che sono venuti a disturbarlo alla sua fattoria.
Il tutto però senza perdere di vista quell'ironia di grana grossa che aveva caratterizzato anche la prima parte.
Il film di Paul Andrew Williams cerca di fondere in una cosa sola l'horror e la commedia , alla Shaun of the dead per intenderci o alla Peter Jackson degli esordi ( Bad Taste e Splatters-Gli schizzacervelli per esempio).
Se tutto questo in Shaun of the dead era reso quasi alla perfezione, in The cottage abbiamo la sensazione che non sempre i vari elementi siano ben bilanciati.
Il gore è forse troppo esplicito per far ridere veramente e anche se ci sono trovate brillanti ( tipo la biondona logorroica che investe con una sequela di insulti da camionista il maniaco e viene da lui zittita con una specie di vanga che le apre la testa in due come un melone, ma a partire dalla sua bocca di rosa) non possiamo affermare che ci si ammazzi dal ridere nella seconda parte.
Anzi, questo voler filtrare tutto attraverso una vena ironica è abbastanza inquietante.
The cottage è un film senza particolari sottotesti, di lettura immediata , uno di quei film che assicurano un certo divertimento epidermico che tende a svanire però troppo presto.
Non imprescindibile ma è da considerare un brillante esempio di scrittura trasversale tra la black comedy britannica e lo slasher americano.
( VOTO : 6,5 / 10 )