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Una domenica sera di tutto rispetto con questo Paradiso Amaro, titolo pessimo. Non era forse meglio almeno per una volta lasciare l'originale The Descendants?
La pellicola merita. La regia è tradizionale, senza colpi di genio da artista, senza effetti modaioli. La colonna sonora è persino un pò esasperante, tutta musica havaiana caciarona, utile a sdrammatizzare, anche se dopo un pò non ne puoi più. Clooney è stranamente molto più bravo del solito, anche se non entra di certo nella top ten dei migliori attori in circolazione. Tuttavia il tema drammatico viene trattato in maniera strepitosa: con quel pò di politically scorrect che a me sembra d'obbligo, in argomenti del genere; con dolcezza ed ironia, con gusto insomma.
E poi fino a tre quarti del film i colpi di scena si susseguono a velocità vorticante.
Cioè (spoiler): non basta avere la moglie in coma, scopri pure che tua figlia sapeva che la madre aveva un amante, e tu nulla. Cioè, poco dopo scopri che anche tutti i vostri amici lo sapevano. Poco dopo ancora scopri che l'amante è un agente immobiliare di successo sull'isola, e tu sei legato a doppio filo con lui per via della grossa vendita di terreni in tuo possesso. E così via.
I personaggi sono assolutamente realistici; le figlie ciniche e disturbate il giusto, come tutti i ragazzini di adesso. Lui impaurito, arrabbiato e fragile, come il 90% dei mariti e dei padri di adesso. Dannatamente umano. Buffo, pratico, goffo; non un eroe, ma una persona così profondamente perbene. Una famiglia che si vuole bene senza riuscire a dimostrarlo; senza melodrammi o abbracci e dichiarazioni d'amore ogni 5 minuti, proprio così com è nella vita reale. Un film onesto. Ci vuole onestà e coraggio a raccontare di come la vita vada avanti, tutti assieme mangiando gelato davanti alla tv, sotto alla stessa coperta che fino a pochi giorni prima stava sul letto di ospedale della madre. Un pò frastornati, senza bisogno di parlare, a piedi nudi e facendo zapping. Perchè la morte di una persona cara è una faccenda che capita in tutte le famiglie e che si insinua nel quotidiano in maniera tutto sommato banale, uguale per tutti, anche se di solito in un film è molto più facile e di successo costruirci attorno folli drammoni apocalittici.
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