Regia: Richard AyoadeOrigine: Gran BretagnaAnno: 2013Durata: 93'Attori protagonisti: Jesse Eisenberg, Mia Wasikowska
The Double, soggetto tratto dal celebre romanzo di Dostoevskij, narra di Simon, un ragazzo un po' sfigatello. Uno di quelli di cui nessuno ricorda il nome, innamorato della bellissima figlia del capo che a stento sa della sua esistenza. Con una madre pronta a ricordargli che oltre che noiosa la vita può essere pure tragica. Una copia esatta di se stesso viene assunta in ufficio e spacca i culi in tutto quello in cui lui fa schifo.
Secondo film da regista per Richard Ayoade. Il primo, Submarine, è un'opera delicata sulla crescita e sull'esperienza dell'innamoramento. Con uno stile a metà tra l'esibizionismo di Anderson e il filmino delle vacanze. Un affascinante tira e molla. C'è questo in The Double ma c'è anche una ricerca molto più profonda nelle scenografie che va dal più austero Kaurismaki al più surreale Gondry. Con invenzioni da cinema muto, quando si faceva di necessità virtù; si cade in piedi da palazzi e si sfreccia in treno rimanendo fermi, lasciando agli scenari e alle luci il compito di girarci intorno. Tutte scelte volute che fanno di questo film quasi una trasposizione teatrale più che cinematografica. Non mancano le sperimentazioni nel suono come quando
mentre cresce il patos nelle parole di lei sentiamo l'assordante avvicinare di un treno. Serve tutto questo a farci entrare nella mente di Simon? Sicuramente sì. L'oppressione è tale da farci auspicare tutta la violenza del mondo.Manca forse della giusta dose di mistero. Trattandosi però di un romanzo così celebre l'effetto sorpresa diciamo che non era proprio la priorità. Ayoade preferisce farci sedere comodi a gustare un'opera che si costruisce da sola. Che se ne sbatte delle soluzioni ortodosse. Lontano dall'essere perfetto The Double ha nelle sperimentazioni la chiave della sua poetica.
Isaia Panduri