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The East – Recensione

Creato il 05 luglio 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il film The East, uscito ieri 4 luglio nei cinema italiani, è un’affascinante vicenda, che ritrae un disagio molto attuale e dà voce ad una the-east-recensionesottocultura che spesso ignoriamo. Scritto e diretto dal regista Zal Batmanglij, al suo secondo film (il primo era Sound of my voice) e tratta la storia Jane Owen, agente dell’azienda privata Hiller Brood che si infiltra in un gruppo di anarchici ecologisti che si fa chiamare The East. Il compito di questo collettivo è di restituire occhio per occhio i torti subiti, quelli inflitti all’ambiente e alle persone innocenti.

Un incipit molto incalzante: i membri di The East caricano video riguardo le loro intenzioni su You Tube, un mezzo ed una modus operandi che conosciamo molto bene, e mostrano la vera faccia di petrolieri senz’anima che riversano greggio e petrolio nel mare, case farmaceutiche che pure consapevoli degli effetti collaterali dei loro medicinali continuano a venderli, multinazionali che inquinano le falde acquifere. Si snoda in maniera interessante, e, anche se la vicenda della protagonista non è delle più innovative, sa colpire e suggestionare. La domanda che dovrebbe far sorgere è: dove è il giusto, e dove lo sbagliato? Qual è la sottile linea insuperabile che li divide?

Segue un filone che sta avendo successo negli ultimi anni, parlando dei più noti Fight Club e V per Vendetta; ed inoltre tratta inoltre una vicenda che ci è molto vicina, il desiderio di riappropriazione del territorio, la difesa dell’ambiente e l’idea che ci debbano essere dei colpevoli illustri e che ad essi debbano essere inflitte delle punizioni esemplari, per insegnare, per divulgare. Ma questo è davvero giusto? E’ giusto fare del male per fare del bene? Questo si chiede la protagonista, conoscendo uno ad uno i membri della comune, a cui si affeziona, di cui si sente finalmente parte.

Un rapporto forte di collaborazione e di cooperazione, di convivenza e di scambio lega infatti il collettivo, un rapporto che viene descritto da numerose scene: ognuno aiuta a lavare l’altro nel lago, come un battesimo; i giochi serali nella vecchia casa dove risiedono e i molti semplici gesti di amicizia catturano la sensibilità della protagonista, certa della sua integrità morale, ma che vacilla di fronte a quelli che sono terroristi, ma ormai anche suoi amici.

The East è un film intelligente e studiato, dalla fotografia pulita e accattivante, che riesce a mantenere il ritmo incalzante della storia rendendola un perfetto thriller ad alta tensione, un thriller che però lascia anche ampio spazio alla riflessione.

Articolo di Silvia Cannarsa


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