“The Fan – Il Mito”

Creato il 14 ottobre 2011 da Cinemaleo

1996: The Fan di Tony Scott

 uscita usa: 16 agosto 1996   uscita italia: 4 ottobre 1996  

 

Dal romanzo “L’Idolo” di Peter Abrahams, un film dal sicuro impatto visivo e dal ritmo oltremodo frenetico (come sempre in Tony Scott).

Non tutto funziona come dovrebbe (stile un po’ troppo tendente al roboante, improbabile il finale, non verosimili alcune situazioni, eccessivo l’utilizzo della colonna sonora…) ma The Fan è sicuramente un film interessante che merita d’essere visto.

“Due, e complementari, i temi principali: l’analisi psico-sociologica del fanatismo sportivo, moderna forma dell’idolatria; il patologico bisogno di passare un quarto d’ora sotto i riflettori della pubblicità televisiva” (il Morandini). In primo piano è la follia. La follia di un uomo solo, fallito nel lavoro e negli affetti (come non pensare alla crisi del cittadino medio americano splendidamente illustrata da Un giorno di ordinaria follia con Michael Douglas?).

Un uomo, scrive Matteo Pacini, testardo, ostinato e dalla socializzazione complicata. Ha, soprattutto ha avuto, alcuni rapporti importanti (moglie e figlio in questo caso), ma è spigoloso. Non accetta compromessi, critica anche quando dovrebbe stare al suo posto, con i superiori, non tollera critiche, pretende sostanzialmente di poter sgarrare nel piccolo e di essere rispettato nel quotidiano, perché ritiene di essere un uomo integro, moralmente schietto, capace anche di slanci generosi per chi se lo merita”.

Un personaggio poliedrico e dalla mille sfaccettature che solo un grande interprete poteva affrontare: Bob De Niro si cala nel personaggio (cosa non nuova per lui), nelle sue frenesie e nelle insicurezze, nella sua dolente mediocrità, e lo fa talmente bene che chi lo vede inizia a capire il protagonista, a capire le sue scelte, i suoi eccessi, pur condannandolo moralmente senza appello. Quegli sguardi sfuggenti, quegli impeti d’ira improvvisi (sottolineati alla grande dalla colonna sonora), quella rabbia del perdente fanno del mitico Gil Renard un eroe nero. Un essere da disprezzare, eppure capace di affascinare morbosamente lo spettatore nel crescendo della sua lucida follia” (Davide Napoli).

Bellissimo il monologo-filastrocca recitato inizialmente da De Niro mentre sullo schermo si susseguono immagini in bianco e nero di vita vissuta del protagonista (1), un individuo frustrato dalla vita che arriva a non controllare più la propria indole aggressiva.

note

(1)   Attendo con ansia, emozione / Poi applaudo e mi sbraccio per la mia formazione
E’ la prima giornata e la mia fedeltà / E’ premiata da un senso di gran voluttà
Ritorna il mio eroe ed illumina il giorno / Dei miei guai per un po’ si sfuma il contorno
Egli è grazia, armonia, che esalta lo stadio / E riporta i miei giorni all’orgoglio primario
Sono un fan che del baseball coglie ogni finezza / Io giocavo, capìte, e sarei ancora all’altezza
Una volta ho battuto una palla alle stelle / Fui portato in trionfo, non stavo più nella pelle
Si gelò dentro il sangue e questa passione l’ho trasmessa a mio figlio
Futuro campione / Certo, lui è piccolino ed ancora maldestro
Ma lasciatemi il tempo e sarò un buon maestro / Con un pò di fortuna, ci sono ad un passo
Sistemo le cose e poi mi rilasso / Aiuterò la mia squadra a riavere la gloria
Con un tocco imprevisto alla solita storia / Dice oggi l’atleta: “Io gioco per me”
Ci sto male a sentirlo e mi chiedo: “Perchè?”
Non è il fan, il tifoso che paga il biglietto / A far ricco e famoso il suo prediletto
Se gli parlo, lui sente, ma, in realtà, non mi ascolta / Mi dimostra freddezza per l’ennesima volta
E’ attaccato al denaro in modo inaudito
No, così non va bene, io rivoglio il mio mito!

scheda

premi e riconoscimenti

sito ufficiale


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