Magazine Diario personale

The Fatal Flaw

Da Gloutchov

Premessa: In seguito alle numerosissime richieste (3, 4 mail al massimo!) avute in forma privata, eccomi a riproporre su questo blog le mie lezioncine di scrittura, una volta alla settimana, tutti i lunedì. Per chi non le conoscesse, non si tratta di un vero "manuale di scrittura", bensì il frutto delle mie personali esperienze di scrittura... riportate qui sul blog, in modo che altri ne possano (forse) trarre vantaggio. Questo "grande ritorno" non significa che il blog cambi argomentazioni tout court e torni ad affrontare tematiche legate alla narrativa. Tutt'altro. Le stesse lezioncine verranno riproposte in formato "ridotto all'osso"... ma aggiornate al giorno d'oggi. Una sorta di Remake... che spero possa far contenti alcuni dei miei lettori.



La crescita è il frutto che si sviluppa in ogni ciclo naturale; ciò accade ad esempio nei fiori, che nascono ovviamente dal seme quando giunge la primavera. Il seme ha tutte le potenzialità perché si sviluppi un bellissimo fiore ma, da solo, non può garantire che ciò accada. Esso rimane in uno stato di dormiveglia tra vita e morte, in attesa che si presentino le condizioni favorevoli: un terreno ricco di nutrienti, la pioggia, il Sole. Nel ciclo della nostre vite accade altrettanto. Viviamo trascinati dal sistema, seguiamo la massa sino a che non si verifica la situazione che ci rende unici, quella che fa esplodere le nostre potenzialità, che ci permette di esprimere la nostra vera natura. Siamo come dei semi che attendono il giungere della primavera e... come spesso accade, la nostra primavera è di solito una situazione drammatica, un momento al limite tra la vita e la morte. E' infatti nelle situazioni più disastrose che la nostra umanità brilla di una luce incredibile. Sono situazioni di alta tensione, di grande drammaticità. Momenti in cui probabilmente chi è costretto a osservare dall'esterno non può chiedersi altro se non: Cosa accadrà? Quel uomo morirà o vivrà? 
Ecco! Lo scrittore deve assolutamente sfruttare questi istanti come fossero il combustibile che alimenta la sua fiamma. Ogni personaggio delle sue storie deve avere la sua fiamma. Altrimenti quel personaggio diventerà per forza di cose bidimensionale.
Questa fiamma è chiamata The Fatal Flaw (n.d.r. nel mondo anglosassone, ovviamente). Grazie a essa è possibile costruire una storia potente, sfruttando la trasformazione, l'evoluzione che è insita nel ciclo vitale dei suoi personaggi, approfittando anche del momento di fulgore che ognuno di loro nasconde.
Un personaggio efficace, in narrativa, deve avere un processo di crescita che imiti la vita reale, i cicli della natura, per poi esplodere, esprimere le sue capacità nel momento più cruciale e drammatico della storia. Dev'essere una evoluzione organica. Soprattutto deve rispettare tre regolette fondamentali: Visto che il cambiamento è essenziale per la crescita, esso è assolutamente necessario perché la vita esista; Se qualcosa non cresce e si sviluppa, quel qualcosa è per forza destinato a decadere e morire; Non ci sono condizioni di stasi in natura. Niente raggiunge una condizione permanente dove crescita o decadimento non siano considerati. Per cui... i nostri personaggi dovranno avere un traguardo da raggiungere. Il traguardo non deve per forza essere il finale della storia, deve essere l'incentivo che porta i nostri personaggi a una costante crescita interiore. Tale traguardo può essere differente da personaggio a personaggio e, soprattutto, non è necessario che venga raggiunto.
Prendo come esempio un film che amo tantissimo, ovvero L'attimo Fuggente
Di cosa parla questo film? 
Racconta la storia di un giovane professore approdato finalmente alla cattedra di lettere di una importante scuola di lusso. Il professore ha idee piuttosto moderne, tra cui quella di insegnare ai propri studenti a pensare con la propria testa. Il professore ha pure un passato piuttosto oscuro che lo coinvolge in una setta di poeti. Le vicende del professore lo porteranno a perdere il lavoro. Ma riuscirà per lo meno nell'intento di forgiare la sua classe portandoli a usare la loro testa e a non essere schiavi del sistema.  Però in quel film c'è molto di più. C'è la crescita di cui vi parlavo. Ogni singolo personaggio, ogni studente, ma anche il professore, percorrono un loro sentiero di crescita del tutto individuale. C'è una chiave di lettura comune, la trama principale del film, ma ogni personaggio evolve per conto proprio, come in un campo di fiori. E come nel campo di fiori, non tutti i fiori riescono a raggiungere il loro traguardo. Ci sono fiori che vengono soffocati, calpestati. Alcuni muoiono, altri invece vengono repressi dall'ambiente che li circonda. Però tutto ciò fa parte della vita, del ciclo vitale che ognuno di noi compie anche nella realtà.
La potenza di questo film è proprio la fiamma che anima ogni personaggio. Quella fiamma li rende tutti vivi e autonomi. Non sono schiavi della trama, che vuole rappresentare uno spaccato della società inglese, e per questo l'opera globale acquista una drammaticità, una intensità, una potenza narrativa fortissima. E' come osservare un quadro in cui ogni soggetto è libero di esprimersi come vuole. Il quadro ha comunque una tematica ma, al suo interno si sviluppa un mondo imprevedibile.
Ecco: Tutto ciò è The Fatal Flaw.
Alcune Note Necessarie:

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