Poco tempo fa sul Washington Post era uscita l’inchiesta (che ha richiesto due anni di lavoro e prende il nome di Top secret America) di Dana Priest e William M. Arkin sull’apparato segreto e mastodontico formato da centinaia di organizzazioni governative e private statunitensi, messo in piedi dopo gli attentati dell’11 settembre per contrastare il terrorismo e le eventuali minacce alla sicurezza Nazionale del paese. Ora il solito Wikileaks ( che già qualche mese fa aveva pubblicato i video di un attacco americano che aveva colpito civili in Iraq) ha messo online migliaia di documenti di provenienza militare (92 mila rapporti di cui alcuni molto riservati) che riguardano le attività nemiche e quelle americane in Afghanistan. New York Times, Guardian e Spiegel d’accordo tra loro e con wikileaks hanno avuto accesso a questi dati tempo prima della loro messa online. Da questo materiale hanno poi ricavato svariati articoli (vedi link sopra) pubblicati sulle loro pagine nelle ultime ore. Sia l’inchiesta del Washington Post, denominata Top secret America, che il materiale messo a disposizione da Wikileaks e relativi articoli dei tre giornali valgono la lettura e in un certo senso sono collegabili tra loro. Quello che ne esce e senza dubbio una fotografia molto precisa degli ultimi nove anni Americani, almeno dal punto di vista della guerra senza quartiere data al terrorismo.