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The Freak’s Note Collection: Choosy è bello!

Creato il 28 ottobre 2012 da Thefreak @TheFreak_ITA

Siamo tutti snob da far paura e abbiamo la tendenza a “odiare” si può dire ogni cosa tranne noi stessi. (Sloan Wilson)

Qualche giorno fa, il Ministro del lavoro Elsa Fornero, durante una dichiarazione pubblica davanti ai giornalisti, ha definito i giovani “choosy”, e cioè selettivi, persone non inclini ad accontentarsi.

Naturalmente questa breve dichiarazione ha suscitato la consueta orda di polemiche, critiche, commenti, opinioni e quant’altro, nei quotidiani e nelle tv, nei social network, nelle conversazioni al bar.

Ha dato nuovo materiale ai satirici e ha fatto emergere che al ministero del lavoro c’è un forte problema di comunicazione che coinvolge il ministro (e il suo vice n.d.r.).

Ora, sorvolando circa le motivazioni che hanno spinto la nostra cara Ministra a utilizzare 1) un termine anglosassone per sottolineare un concetto che poteva essere perfettamente reso in lingua locale e 2) sorvolando circa l’interrogarci su tutto il filone contenutistico-politico-sociale in cui il “choosy” era inserito, e lo dico perché è domenica, perchè dobbiamo rilassarci e perché francamente non ne possiamo più di leggere choosy everywhere, vorrei invece soffermarmi circa la valenza che questo termine ha suscitato in ognuno di noi.

Capire cioè se ci siamo sentiti chiamati direttamente in causa, se rivendichiamo il nostro essere selettivi, se ci siamo concessi una sana risata o se abbiamo provato un piglio di sottile irritazione riguardo a quest’ennesimo indice puntato su di noi, come se la Ministra venisse da Marte e di colpo si fosse ritrovata in un mondo pieno di Robert Murdoch o Miranda Prisley, a sua insaputa.

Orbene sono certa che, in qualunque modo voi la possiate pensare, l’essere choosy non è propriamente da considerare in modo negativo o denigratorio. Se per choosy intendiamo: l’essere selettivi e quindi snob, allora è il caso di fare un bagno di verità e ammettere che almeno una volta nella vita abbiamo applicato selezione e snobismo a determinate circostanze, sia che queste rientrassero nel quotidiano vivere, sia che queste fossero comprese nell’alveo delle eccezioni.

Se il termine selezione significa: scelta, all’interno di un insieme omogeneo, degli elementi migliori o più adatti a certe finalità, l’essere “selettivi” è una pratica che consumiamo con così tanta frequenza, che spesso ne ignoriamo l’automatismo.

Non voglio buttarla in caciara, ma voglio andare più al concreto della questione, e quindi pensare a tutte le piccole attività della vita quotidiana in cui le nostre scelte sublimano la nostra persona.

Che sia il caffè al posto del latte, la carne al posto del pesce, il colore arancione al posto del triste bianco delle tende, un certo scrittore o autore di un libro anziché un altro, un preciso filone cinematografico anziché il perdersi in svariati generi, un limoncello al posto dell’ordinario amaro montenegro dopo cena, un viaggio avventuroso al netto di un villaggio vacanze all inclusive, in ogni caso noi siamo portatori sani di scelta.

Se l’essere snob, selettivo, definito, significa applicare scelte alle varie opportunità che ci sono servite, allora io proclamo definitivamente l’essere choosy a stile di vita, perché il nostro personale accontentarsi può implicare una serie di stratificazioni che passano proprio per le nostre scelte, che la questione  è talmente soggettiva che il mio stato di “snob” può essere assolutamente “banale” e rientrante in un insieme più ampio, come elevarsi a qualcosa di elitario e di nicchia; ma anche queste sono visioni soggettive di qualcosa di altrettanto soggettivo.

La realtà non è una sola e quindi chi vuole fare l’avvocato in un momento in cui è più usuale e “comune” di fare il panettiere può definirsi “choosy, o viceversa chi vuole coltivare un orto, se paragonato all’universo mondo può considerarsi una persona che si accontenta, mentre magari dietro quella propensione c’è un sottobosco di “selettività” che sfugge alla riflessione superficiale???

Una verità accettabile è che viviamo un contesto storico in cui molto di quello che precedentemente è stato negato o reso assai arduo ai nostri padri, ora è divenuto estremamente alla portata di noi figli, per una serie di motivazioni, per il progresso, per una ricchezza diffusa, per un mondo globalizzato, e per una serie di dinamiche che hanno forgiato la generazione cui apparteniamo.

L’eccesso di possibilità in un sistema allargato determina inevitabilmente che ognuno si ritagli la propria fetta di microcosmo, perché l’omologazione genera mostri, e anche il termine “accontentarsi” può creare ulteriori discrasie riguardo il significato che c’è dietro questa parola, per la serie <<accontentarsi di che cosa? Accontentarsi rispetto a che cosa?>>

Concludendo, non è necessario penarsi l’anima, né indignarsi oltremodo, e tanto più perpetuare un esame di coscienza circa il nostro essere selettivi, perché rischiamo di impigliarci in un groviglio di contraddizioni da cui sarebbe assai arduo divincolarsi e uscirne risoluti, ma soprattutto vivi.

Quello che consigliamo noi di The Freak, è di godervi quest’ennesima domenica di riflessioni bislacche, di stendervi comodamente su un qualsiasi piano morbido, di sentirvi meravigliosamente snob, anche solo per un giorno, e ringraziare, a suon della nostra musica, la Ministra Fornero, per avervi/ci ricordato di quanto “snob è bello”, soprattutto in un momento come quello in cui noi dovremmo essere i protagonisti veri del nostro tempo e invece c’è tutto un sistema di fattori endogeni ed esogeni che ci fa arrancare circa la nostra fetta di “accontentarsi”.

 

Stay hungry, stay choosy! (anche a lei Ministra, e basta frignare!!!!)

 

Bette Davis Eyes – Kim Carnes

 

Ulysses – Franz Ferdinand

 

Start me up – The Rolling Stones

 

Cosa dubiti – Il Genio

 

(Insedia) Innato senso di allergia – Pariolino Ska

 

Ni Oui Ni Non – Zaz

 

Human – The Killers

 

Sex on fire – Kings of Leon

 

Centro di gravità permanente – Franco Battiato

 

Heros – David Bowie

 

Zoo Station – U2

 

Best of you – Foo Fighters

 

One Way or Another – Blondie

 

Time is running out – Muse

 

She – Elvis Costello

 

Voglio volere – Luciano Ligabtue

 

You know I’m no good – Amy Winehouse


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