Lucchetta si chiama così perché tiene il cervello ben chiuso. A chiave. Poi, per essere sicura di non essere invasa da qualsivoglia notizia culturale, abbassa a metà le palpebre e le copre col frangione. Tattica difensiva. Così, l’unico modo per dare aria al cervello è lasciare un po’ aperta la bocca.
Certe volte pensiamo che magari, dalla bocca aperta, possa passare una data, il teorema di Pitagora, la “è” con l’accento. Macché. Passa solo aria, e secondo me al cervello non ci arriva. Esce dagli occhi, fa vento, è per quello che li tiene semichiusi.
Eppure.
Eppure noi per un anno abbiamo creduto di potercela fare. E abbiamo pure creduto che, se l’avessimo tolta dalla classe in cui era (attualmente, la seconda Disgrazia), e l’avessimo lasciata maturare un po’, magari affiancata da un insegnante di sostegno (andava bene, per lei, anche Mister Eggs: sono più o meno allo stesso livello, studiano insieme e imparano tutte e due), ecco, abbiamo creduto che un po’ ce l’avremmo fatta.
Macché. La nostra esimia esperta neuropsichiatra, dopo avere attentamente esaminato il caso e averci certificato che non era in grado di fare dieci operazioni scritte, dieci operazioni a mente, un testo di prima media da comprendere, ha emanato la sentenza: Lucchetta mente. Finge. Sbaglia apposta. La fffurbona. Niente sostegno.
Quindi adesso ce l’abbiamo di nuovo in prima, senza Mister Eggs, senza nessuno a fianco, che le dici: apri il quaderno, e lei ti guarda da sotto le palpebre e dice: «Ehnnn…sì», e dopo cinque minuti la guardate e le chiedete: «Ma Lucchetta, perché non hai aperto il quaderno?», e lei vi riguarda e vi rifà: «Ehnnnn… sì, anndesso…», però muove il braccio, c’è speranza. Allora voi, mentre spiegate, vi avvicinate a lei in modo da darle una mano, e vi accorgete che ha tirato fuori Un quaderno. Non il vostro quaderno, uno qualsiasi. Per il calcolo delle probabilità applicato a Lucchetta, è sempre il quaderno sbagliato. Allora le fate tirar fuori quello giusto, e il libro giusto, e poi continuate a passeggiare e a fare declamare correggere spiegare aiutare. Quando siete da lei, ha già sottolineato tutta la lezione di storia e anche quella della settimana dopo. Evidenziatore arancione. Le piace.
Le piace studiare in classe: mentre voi spiegate Carlo Magno, lei è già agli Ottoni. Mentre chiedete di fare l’analisi grammaticale, lei sta facendo esercizi di analisi logica. Mentre fornite lumi su foci, fiumi, torrenti e portata d’acqua, lei sta sottolineando (arancione) le attività economiche dell’Europa. Avete chiesto un quaderno piccolo a quadretti per disegnare più comodamente i grafici di geografia, ne ha portato uno grosso. Allora le avete detto: usa questo per matematica, e per me portane uno piccolo. Lei lo porta. Piccolo. A righe.
Allora la portate al primo banco. E sperate.
Lei vi guarda mentre spiegate e poi china la testa. E sottolinea. Arancione. 73 pagine oltre quello che state facendo.
Voi non sperate più.
Proprio un clima elettorale.
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