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E'apprezzabile questo ritorno del grande Joe Dante sulla lunga distanza dopo tanto, troppo tempo e dopo una parentesi che personalmente non ho trovato esaltante in Masters of Horror
E'apprezzabile perchè lo ritroviamo proprio dove lo avevamo lasciato nella sua stagione migliore, quegli anni '80 in cui ebbe anche un meritato successo commerciale grazie a titoli che il tempo non ha scalfito e che sono bene impressi nella memoria del cinefilo.
Per come la vedo io, Joe Dante è la versione oscura di Steven Spielberg, oggi è un ragazzino ultracinquantenne che si diverte a usare i classici clichet dei film horror per fare ancora una volta paura. E devo dire che ci riesce perchè la prima parte di questo suo nuovo film è tremendamente efficace.
Anche se fa leva sugli espedienti classici usati e abusati.Così abbiamo la solita casetta tranquilla in un anonimo paese della profonda provincia americana, una famiglia ristretta e disfunzionale costretta chissà perchè a frequenti traslochi, due figli alle prese con le rispettive fobie.
E sono proprio queste fobie l'elemento primario del film.
La botola inchiavardata trovata nello scantinato è un buco nero senza fondo in cui ognuno vede quello che vuole.In questo caso paure e traumi pregressi che dal passato ritornano prepotentemente.
E i ragazzi che cercano di esplorarla( i due fratelli più una ragazza loro vicina di casa)nche sembrano gli stessi di Explorers ma un pò più cresciuti sono costretti a fronteggiarle.
L'introduzione è molto efficace, stringata e anche i prodromi di tutto il bailamme che si scatenerà riescono a creare un'atmosfera ansiogena che arriva a mettere a disagio. Del resto se non c'è nessun posto sicuro come la propria home sweet home, che dire se proprio il posto in cui dovremmo essere più sicuri è l'alma mater di tutto il male a venire?
La regia di Dante è al di sopra di ogni sospetto (vedere come è girata la lotta tra il figlio piccolo, pupazzofobico, e il clown che sembra un ideale punto di incontro tra un gremlin e uno small soldier,tanto per restare nel campo dell'autocitazione), l'impalcatura visiva è di sicura presa con sequenze di sicuro impatto tra le altre mi piace ricordare quella,bellissima , in cui scoppiano le dozzine e dozzine di lampade nella stanza laboratorio di Bruce Dern impegnato in un cameo di lusso .
La pecca del film come purtroppo succede in moltissimi horror è il finale quando vengono trattate le paure del figlio più grande.Gli ultimi dieci -quindici minuti non sono all'altezza di tutto quello visto in precedenza, gli effetti speciali prendono il sopravvento sulle suggestioni ed è veramente un peccato, perchè ora saremmo qui a parlare di un nuovo piccolo classico dell'horror.
La cosa migliore di questo The Hole è la sua aria vintage aggiornata al nuovo millennio,il suo anacronismo:è piacevolmente fuori dal tempo,sembra un piccolo frammento di anni '80 conservato perfettamente e tramandato ai posteri a imperitura memoria.
Perchè in fondo gli ani '80 qualcosa di buono ce l'hanno lasciato in mezzo a tante altre brutture...
( VOTO : 6,5 / 10 )
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