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The Hour (Serie TV)

Creato il 18 novembre 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

The Hour (Serie TV)

Ventata d’aria fresca in territorio britannico con The Hour, miniserie divisa in sei episodi andata in onda nell’estate 2011 sulla BBC2, e rinnovata per una seconda stagione in partenza a novembre 2012. Creata e scritta dalla sceneggiatrice Abi Morgan (fra i suoi ultimi lavori cinematografici abbiamo The Iron Lady e Shame), siamo catapultati nell’autunno del 1956, a Londra, dove il giovane reporter Freddy Lion (interpretato da Ben Whishaw) è insoddisfatto del suo lavoro monotono al cinegiornale della BBC. Il suo sogno è lavorare in televisione. A sua insaputa, la sua migliore amica Bel Rowley (Romola Garai) è stata scelta come produttrice del nuovo programma di punta della BBC, The Hour. Suo compito è quello di scegliere il proprio staff. Freddy verrà assegnato alla cronaca locale, nonostante le sue velleità lo portino ad occuparsi degli affari esteri. Mentre per la conduzione viene scelto un sedicente Hector Madden (interpretato da Dominic West), che completerà il trio protagonista delle vicende che si svolgeranno intorno allo studio televisivo, che non mancheranno di tingersi di giallo (anzi, noir), sfociando nel thriller e nello spionaggio, con la comparsa del MI6, il servizio segreto inglese, recentemente apparso sugli schermi cinematografici la scorsa primavera con Tinker, Tailor, Soldier, Spy (La Talpa, altro titolo da annoverare nell’elenco delle magnifiche traduzioni italiane).

Il primo collegamento mentale che si ha, guardando anche solo i primi minuti della serie, è Mad Men, sia per quanto riguarda l’ambientazione storica, sia per la tipologia di narrazione. Entrambe le due serie sono infatti caratterizzate da una ‘tranquillità’ di fondo, che lascia assaporare lo scenario, un tipo di racconto tipico postmoderno che lascia vagare la telecamera senza bisogno di riempire tutto con una logica di causa ed effetto. Ma se in Mad Men effettivamente la cosa pesa alquanto, in The Hour ogni pausa e ogni battuta apparentemente irrilevante alla trama è perfettamente calcolata, ha uno scopo. Gli intrighi infatti non tardano a comparire e ad attaccare i telespettatori allo schermo.

Nota di rilievo è la ricostruzione storica, che non lascia dubbi sul fatto che British do it better, nel vero senso della parola. Anche Mad Men ha risultati notevoli. Ma lì parliamo della AMC, un network via cavo che può permettersi certi lussi. The Hour invece si appoggia al superstrapubblico network della BBC (due fra l’altro), che, con il poco (fra virgolette) budget a disposizione, è riuscito a ricostruire perfettamente ogni minimo dettaglio della Londra della fine degli anni Cinquanta.

Notevole è anche la chimica creatasi fra i tre personaggi principali, che funzionano perfettamente l’uno con l’altro, soprattutto nei rapporti con la protagonista femminile. Sarebbe stato facile scadere nel classico cliché del triangolo amoroso, in cui l’eroina è posta davanti a una scelta. Qui invece la cosa, sebbene venga toccata molto alla lontana, non costituisce un tema principale della serie. Anche fortunatamente, dato che abbiamo dei misteri da risolvere.

Dopo la fine della trasmissione dell’ultima puntata della prima stagione, è stata annunciata la decisione di commissionare altri sei episodi, stavolta ambientati nel 1957, esattamente un anno dopo. La stagione è coprodotta dalla BBC America, network su cui è andata in onda la prima stagione, caldamente accolta dal pubblico statunitense. La season premiere della seconda stagione è andata in onda il 14 novembre sugli schermi inglesi. Buona visione!

Marco Borromei


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