Titolo: The Hurt LockerPaese di produzione: USA - Anno: 2008 - Durata: 130' - Genere: Azione, Drammatico, GuerraRegia: Kathryn Bigelow - Sceneggiatura: Mark Boal
The Hurt Locker è una storia di uomini e delle loro paure, debolezze, sensazioni, desiderare. È il racconto di quel limite sottile e impercettibile che c'è fra la vita e la morte.La "Hurt Locker" del titolo, è la cassetta in cui vengono riposti gli oggetti appartenenti ai soldati morti in guerra. Un attimo prima sei lì, l'attimo dopo non più. Di te restano solo pochi oggetti, che appaiono insignificanti paragonati al vuoti che lasci nei tuoi cari, o a tutto ciò che avresti potuto compiere nella tua vita. È un film che parla di paura, di rischio e di assuefazione. E non c'è niente di meglio che la figura degli artificieri per spiegarlo. Questi sono uomini che affrontano un rischio enorme, che si dipana in pochi e veloci attimi che però sembrano durare un'eternità: avvicinarsi alla bomba diventa quasi come camminare nel braccio della morte, solo che lì sai quale sarà il tuo destino, nell'altro caso no. Hai due possibilità, sopravvivere o esplodere. Cerchi di disinnescare l'ordigno, col rischio di sbagliare qualcosa, o che qualcuno possa premere il pulsante per il BOOM. Sono attimi incredibili, lunghi, spaventosi. Tra un attimo e l'altro ti viene data la possibilità, o sei quasi forzato a riflettere sulla tua esistenza.
Senza fronzoli, senza retorica, senza perdersi in scene patriottiche, senza sfornare "la solita americanata", Kathryn Bigelow (la regista più cazzuta di Hollywood) affonda le mani nella solidissima sceneggiatura del reporter Mark Boal e ne tira fuori un film crudo e vero, con una regia potentissima, in stile documentaristico, che ti spiazza scaraventandoti sul campo di battaglia, in mezzo alle scene d'azione costruite con estrema precisione, che ti inchiodano allo schermo sfruttando una potenza visiva ed emozionale non da poco.Si può discutere a lungo sul fatto che un film del genere si sia meritato l'Oscar al Miglior film o meno, ma considerando che non è il solito film di guerra patinato, patriottico all'eccesso, per me ci può stare. Gli Oscar vinti sono 6, mica cazzi. Impeccabile sotto ogni punto di vista tecnico, mostruoso il montaggio, e anche attoriale, dove su tutti spicca Jeremy Renner, l'artificiere, che è assolutamente PERFETTO.
Voto: 8,5/10