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Alan è un asociale, isolato dal suo stesso genio ed è anche omosessuale.
Nell'Inghilterra degli anni '50 è un reato perseguibile dalla legge e lui preferisce la castrazione chimica alla prigione.
La sua vita è destinata a finire in solitudine e miseria.
Eppure lui è quello che praticamente ha inventato i computer e l'informatica.
Istruzioni per l'uso per assemblare un film destinato a fare incetta di Oscar ( forse, intanto ha fatto il pieno di nominations): prendi un attore bello e bravo, istrione, proveniente dalla televisione dove recita in una serie superfiga perché così piace anche ai più pischelli e mettilo come protagonista.
Tu produttore abituato ad avere la saccoccia piena oltre che di soldi anche di Oscar prendi un regista sconosciuto ai più ma sufficientemente capace che ha fatto almeno un bel film così quando ti diranno che in regia c'è un fantoccio, tu risponderai che comunque ha fatto quell'altro "bel " film.
Prendi una coprotagonista che non faccia troppo ombra all'altro e un cast di supporto di volti noti ma non troppo, gente di cui conosci la faccia ma non ti viene in mente nemmeno sotto tortura in quale film o serie tv li hai visti.
Prendi un direttore della fotografia, uno scenografo , un montatore ecc ecc che abbiano un pedigree da campioni.
Prendi una storia di quelle potenzialmente scomode, preferibilmente vera e poi se diamo una botta all'Inghilterra puritana e bacchettona è anche meglio , ma rendila il più fruibile possibile e appiana i dettagli più scabrosi.
Cerca di fare un film che ricordi altri biopic del passato oscarizzati a sufficienza come A beautiful mind e The Social Network.
Ecco allora avrai il tuo film che potenzialmente sbaraglierà la concorrenza alla notte degli Oscar.
The Imitation Game è esattamente tutto questo: un film confezionato per benino, ma molto per benino, con un attore bravo, bravissimo il cui successo è legato soprattutto a un personaggio televisivo ( e così azzeriamo anche la distanza residua tra il livello televisivo odierno che si sta elevando sempre di più e il cinema che invece per ragioni economiche spesso rivede le sue aspirazioni al ribasso) e un aspetto da fiction inglese di questi ultimi anni, cioè accuratissimo , solido e sufficientemente avvincente ma anche un po' anonimo.
Però questo gioco di imitazione si ferma alla superficie perché come uno slalomista della Coppa del Mondo , il film del norvegese Morten Tyldum ( regista tra gli altri del bel thriller Headhunters), carneade in terra hollywoodiana, si muove agilmente tra i paletti della sgradevolezza della storia di Alan Turing rendendola fortemente empatizzabile dal grosso pubblico.
Io amo il genere del biopic soprattutto quando narra la storia di un qualche personaggio che non conosco e mi spinge , dopo la visione, a saperne di più, cercando di coglierne la vera essenza.
E' successo così anche con Alan Turing ma ho ricavato la spiacevole sensazione che il film mi ha fatto conoscere un altro Alan Turing, diciamo che mi ha fatto apprezzare , per modo di dire, il suo involucro, la sua apparenza non arrivando neanche per sbaglio a sviscerarne l'ansia di conoscenza, di essere sempre il primo in tutto e soprattutto il non essere riconciliato con se stessi e con la propria omosessualità, trattata più che altro come un dettaglio narrativo e non come il punto nodale del suo isolamento intellettuale e affettivo.
I flashback della vita sotto copertura di Turing, relegato in una specie di prigione dorata a lavorare 24 ore al giorno 7 giorni alla settimana per risolvere il codice Enigma,allentano la tensione dal fosco presente che sta vivendo e offrono una ricostruzione di un Inghilterra un po' stucchevole, non sembra certo una nazione sull'orlo della fame per la minaccia bellica tedesca.
Al contrario dell'antro in cui il nostro vive il suo presente , con la sua macchina a occupare buona parte del suo appartamento e relegato in solitudine dopo la condanna e l'umiliazione per la gogna a cui è stato sottoposto.
Però il film preferisce soffermarsi sui tempi ( relativamente) più felici della vita di Turing.
Insomma, signore e signori, ecco a voi il perfetto candidato per sbancare alla notte degli Oscar.
PERCHE' SI : ricostruzioni d'epoca di livello, Cumberbatch è straordinario, confezione eccellente, personaggio stimolante da raccontare
PERCHE' NO : film costruito a tavolino per fare incetta di Oscar, cast di supporto di ottimo spessore ma sufficientemente anonimo per non fare ombra alla star Cumberbatch, aspetto da fiction inglese, si appianano i dettagli più scomodi della vita di Turing.
( VOTO : 6 / 10 )
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