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Decidono di sperimentarlo su Rocky, un cane appena morto e il siero lo riporta in vita.
Tutto bene quindi?
Ecco bene ma non benissimo. Il siero non è metabolizzato dal cervello di Rocky e rimane nel suo cervello ad aumentarne incredibilmente l'attività elettrica, il cane perde progressivamente l'appetito e manifesta episodi di aggressività incontrollata.
La preside della facoltà li solleva dai loro esperimenti vista la piega che hanno preso ( ma in realtà quel siero fa gola a molti) e loro tentano di testare ancora una volta il siero in una sortita notturna al loro laboratorio prima che venga smantellato definitivamente..
Una scarica elettrica però uccide Zoe durante l'esperimento e Frank decide di testare il siero su di lei....
Dall'alba dei tempi, da quando esiste, l'uomo ha sempre cercato di sfuggire al suo destino di essere mortale: un tema che si è portato dietro in filosofia , in letteratura e al cinema.
Oltre che di immortalità parliamo della volontà spasmodica di conoscere cosa c'è dietro quella linea che separa la morte dalla vita e se quella linea è possibile valicarla in qualche modo nel senso contrario a quello normale.
Era questa l'ossessione del dr Frankenstein, era questo il fine ultimo del team di giovani studenti bellocci che faceva gli esperimenti su quel limbo che separa la vita biologica dalla morte in Linea Mortale, cult anni '80 firmato da Joel Schumacher, era questo il segreto racchiuso nei terreni K del magnifico Zeder, horror padano firmato da Pupi Avati, era questa l'ultima spiaggia dei genitori di Pet Semetary, prima libro di Stephen King e poi film di Mary Lambert, disposti a tutto pur di riavere indietro loro figlio .
Ed è questo il tema portante di The Lazarus effect , regia firmata dal carneade David Gelb, al suo attivo corti e documentari in video, sceneggiatura firmata da Luke Dawson e Jeremy Slater , anche loro non precisamente degli scrittori affermati.
Il tutto sotto l'egida della Blumhouse productions del puzzone Jason Blum che con un budget di poco più di tre milioni riesce a confezionare questo horror da rilasciare nella sale cinematografiche americane dove ha incassato qualcosa come 25 milioni.
Un incasso basso per gli standard hollywoodiani ma che è sempre circa 8 volte il costo di produzione, quindi assolutamente redditizio.
The Lazarus effect punta molto sul cast : gente come Mark Duplass, Olivia Wilde ma anche l'emergente Sarah Bolger sono lussi che molti film horror non si possono permettere.
Inoltre la prima parte, quella inerente l'esperimento sul cane, è vivace, con una suspense maneggiata con discreto senso dello spettacolo e ha un approccio scientifico sufficientemente credibile e circostanziato.
E sicuramente i protagonisti non sono i soliti bimbominkia che di solito affliggono questo tipo di produzioni, carne da macello involontaria da sacrificare al primo mostro che passa.
Un altro punto a favore è la confezione che lo fa apparire molto più costoso di quello che è e questo è dovuto anche ad un suo piuttosto parsimonioso degli effetti speciali.
Almeno nella prima parte.
Il film poi invece precipita in una seconda parte che spesso esonda nel ridicolo involontario quando Frank decide di testare il siero sulla sua Zoe.
Si scivola nello stereotipo e nella caciara dell'effettaccio facile , non c'è più approccio scientifico che tenga e anche quel barlume di intelligenza che si riscontrava in dialoghi non sempre banali, viene spento definitivamente , immolato all'altare dello spavento preconfezionato ad esclusivo uso e consumo del teenager brufoloso che affolla le sale cinematografiche americane.
Un vero peccato perché le possibilità di creare qualcosa di nuovo e di stuzzicante c'erano tutte, per una volta c'erano buoni attori e non guitti di quarto ordine e soprattutto personaggi che perlomeno avevano una sufficiente caratterizzazione.
Meno male che l'agonia dura poco perché in meno di 80 minuti finisce tutto.
Finale apertissimo, anche di più , a un possibile seguito.
E se queste sono le premesse , spero che qualcuno lassù impedisca lo scempio.
PERCHE' SI : attori sopra la media del genere, qualche dialogo non banale, personaggi sufficientemente caratterizzati, una prima parte che ha un approccio scientifico credibile e circostanziato.
PERCHE' NO : seconda parte che scivola nel ridicolo involontario, spaventi preconfezionati, nella seconda parte sparisce tutto quello che di buono c'era nella prima.
LA SEQUENZA : la lotta tra Frank e Zoe.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
E' sempre un piacere rispolverare vecchie tematiche horror come queste.
Olivia Wlde e Sarah Bolger sono due grandi bellezze.
Non le vedo però adattissime al genere.
Devo andare a ritrovare la Vhs di Linea Mortale e Pet Semetary e fare un ripassino.
( VOTO : 5 / 10 )
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