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The Leadcrow - Città nello spazio (IV parte)

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
Le parole dell’altra l’avevano fatto trasalire, sentirsi chiamare con il titolo riservato alla donna del sogno era persino peggio di ritrovarsi davanti la figura di Raphael Delacroix in versione femminile. Per un attimo avrebbe voluto iniziare a torturarsi uno dei suoi ricci, ma non trovò nulla dove avrebbe dovuto esserci una folta capigliatura rossa – Capitano? –Delacroix prese a ridere – Certo una nave ha bisogno del suo Capitano! Tu sei un ottimo leader quando c’è bisogno di prendere decisioni. –– Non è molto divertente, stiamo costruendo una nave che dovrà velocizzare i viaggi all’interno del sistema e forse anche portare l’uomo fuori dal sistema! –– Andiamo, non dirmi che non ti piace l’idea, Capitano Jennings! – le risate della donna sembravano genuine, ma ogni volta che CJ cercava di non pensare alla donna del sogno, una parte di se avrebbe desiderato zittire la donna come avrebbe fatto il vero Capitano Jennings. Non è reale. Si rimproverò per l’ennesima volta. Tu sei un uomo e sei l’unico reale, non esiste nessun altro!Lo sguardo di CJ venne catturato di nuovo dal riflesso della luce sulla figura metallica del tesseratto, come se quell’inutile soprammobile lo chiamasse.– Non voglio essere il comandante di una nave come la Kestrel, voglio solamente tornare a casa mia, dalla donna che amo. Il resto può aspettare, Olympus era il mio sogno, ma non è nulla in confronto ad Ariane! –– I tuoi colleghi mi hanno detto del polverone che hai alzato con la storia della signorina Ivory. – ammise la donna, seria – Che ai vertici della Atlantis ci fossero dei veri idioti l’avevo capito parlando con il tale in Alaska, Roja credo. L’idea che due dipendenti non possano lavorare e andare al letto insieme nello stesso tempo è assurdo: mi avrebbero licenziato almeno dieci volte! –– Si tratta di una politica che c’è dall’inizio. –– Non è detto che una legge arcaica non possa essere cambiata, ma spiegami, come facevate? –– Ad avere una relazione, intendi? – CJ sollevò lo sguardo su Delacroix, incerto.– Mi sembra di avertelo appena chiesto. –CJ ricordava con delizia la prima volta che aveva sfiorato il corpo nudo della sua donna, ne ricordava ogni particolare, come ricordava la sua sorpresa nel trovarsi avvinghiato ad Ariane persino negli ascensori. Nella loro relazione non c’era stato istante in cui avevano perso tempo.– Allora? So che non sono affari miei, ma vorrei sapere fino a che punto può spingersi il signor Jennings una volta che ha preso una decisione. –– Lo facevamo persino nell’ascensore. – si lasciò sfuggire CJ.Delacroix sgranò gli occhi per la sorpresa – Anche dentro l’ascensore della sede di Vancouver? Dannazione, devo ricordarmi di non toccare nulla la prossima volta che entrerò lì dentro! Non ti facevo così focoso, CJ. –CJ arrossì di nuovo, distogliendo lo sguardo – Ariane è la donna della mia vita. –– Da tutte le volte che lo ripeti sembra che tu abbia difficoltà ad accettarlo. –– Non sono cose che ti riguardano! – si ritrasse CJ, colpito nel suo punto più debole.– Si tratta delle vostre rispettive carriere, vero? –– Io non… –– Ti capisco perfettamente: nel mio primo incarico come responsabile sono finita nello stesso letto con un ragazzo appena laureato, fu più forte di me! – ammise la donna chinando il capo – Nel giro di due mesi persi quel lavoro. Nessun uomo adulto può accettare di andare al letto con una donna e prendere ordini da lei nello stesso tempo. –CJ scosse il capo – Non è questo il punto. –– Allora cosa, CJ? –– Aspettava un bambino, ma le cose non sono andate come dovevano. –Un silenzio opprimente s’impossessò della stanza e persino il solito fare ironico e civettuolo di Delacroix perse vigore, obbligandola a chiudersi in un silenzio rispettoso.– Per questo ti ho chiesto quando potrò tornare a casa. Devo stare con lei! –La donna si alzò dal proprio posto, aggirando la scrivania per sedersi accanto a CJ. Voltò la sedia verso di lui e gli afferrò le mani con uno sguardo afflitto – Non ti chiederei mai di rinunciare ai tuoi sogni, se vuoi tornare sulla Terra non ti fermerò. Perché non mi hai detto subito di questo problema? –CJ cercò di evitare lo sguardo dell’altra, rifugiando di nuovo lo sguardo sul tesseratto – Non mi fido di nessuno. Non so perché io ti stia dicendo queste cose, ma non ho detto neanche ai miei amici ciò che ti ho detto oggi. –Delacorix gli prese il volto tra le mani, obbligandolo a guardarla negli occhi – Dovevi venire da me prima di ogni altra cosa, ti avrei messo in contatto con la tua donna fin da subito. –– Perché stai facendo tutto questo? –– Tu sei importante, non ha senso continuare se non sarai al mio fianco! –La volontà di CJ vacillò un istante, ricordava quelle parole molto bene, venivano dal sogno forse? Eppure ricordava di averle sentite da una voce femminile. Si rese conto che il volto della donna era fin troppo vicino al suo e si alzò dalla sedia, balbettando – Scusami. –– Non devi scusarti. –– Io… – la confusione lo inghiottì e non seppe dire cosa gli fosse preso, per un lungo istante desiderò svegliarsi e chiedere ad Hardtop, ma allo stesso modo gli sembrò di fare torto ad Ariane. Cercò nell’ufficio qualcosa a cui aggrapparsi e con lo sguardo si fissò sul tesseratto, che nella confusione della sua mente aveva preso a muoversi verso di lui.– Cameron! – la voce di Delacroix lo richiamò e uno schiaffo in pieno volto lo fece distogliere dal soprammobile – Respira, ti stai facendo venire un attacco di panico. –CJ la fissò, riprendendo a respirare – Cosa… –– Non so cosa ti sia preso, hai smesso di respirare e ti sei afflosciato sulla sedia. –– Scusami. – ansimò – Deve essere stato lo sbalzo di gravità, quando mi sono alzato. –Delacroix gli afferrò il polso per misurargli il battito cardiaco – Sei troppo suscettibile a questi sbalzi di gravità. Dovresti farti vedere dal dottore, prima di andare in laboratorio. –– Non voglio andare da Hardt… – s’interruppe, consapevole di aver menzionato il dottore del suo sogno, scosse la testa – Voglio dire, non voglio andare dal dottore. –– Non insistere. – lo richiamò Delacroix alzandosi e tendendogli una mano – Andiamo, ti accompagnerò di persona nella sezione medica, prima che tu possa avere un altro attacco! –CJ le afferrò la mano, trovando quella stretta molto rassicurante – Non credo possa fare nulla. –– Prima andremo dal dottore, dopo cercherò di farti mettere in comunicazione con la tua dolce metà! –

The Leadcrow - Città nello spazio (IV parte)

Ogni sogno ha il suo incubo peggiore!


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