Delacroix scosse il capo lasciandosi andare a un lunghissimo sospiro – Non pensavo fosse così difficile convincerti, di solito ottengo tutto ciò che voglio. –
– Puoi smetterla di parlare per enigmi? Cosa vuoi da me, Rafy? Non hai fatto altro che punzecchiarmi da quando sono arrivato, mi hai sempre trattato in maniera diversa dagli altri! –
– Tu sei diverso, Cameron! –
CJ era riuscito a metabolizzare il fatto che ci fosse una versione femminile di Delacroix su Comet Station, ma non capiva se era un’alleata o un altro nemico come lo era per la donna del futuro. Nei tuoi sogni! Non è il futuro! Si ripeté per l’ennesima volta, rifugiandosi ancora nell’idea che la Magpie e gli innumerevoli guai del suo equipaggio non fossero altro che manifestazioni del suo stress.
– Rafy voglio solo tornare a casa. –
– Nessun uomo sarebbe pronto a buttare al vento la sua carriera per un capriccio! Non sai neanche se la tua adorata Ariane ti aspetterà! – gli gridò contro la donna.
CJ trattenne il respiro, ma la sua rabbia lo fece muovere contro la donna. La colpì con uno schiaffo, senza neanche rendersene conto.
Delacroix si portò una mano sulla guancia colpita, fissandolo con gli occhi arrossati, incredula e paralizzata dalla reazione di CJ – Tu… –
– Non so cosa mi sia preso. – ammise CJ facendo un passo indietro. Si fissò le mani cercando di mettere ordine nella confusione che regnava nella sua testa. L’aveva colpita e l’aveva fatto con l’odio di chi si sente messo a nudo, Delacroix aveva dato voce a una paura ben più grande di quella che animava gli altri consulenti della Atlantis.
– Potrei farti cacciare da qui e dalla Atlantis, potrei addirittura denunciarti! Ti ho provocato per provarti quanto è facile perdere il controllo in questi casi. – gli ricordò la donna, facendosi più vicina – Adesso io sto perdendo il controllo sul progetto Kestrel e devo fare in modo di non perdere le staffe! –
– …e per farlo vuoi mettermi in mezzo. – concluse per lei CJ.
– Coinvolgerti è solo un modo per raggiungere il mio obiettivo. Starling si è reso conto che saresti capace di dirigere l’intero progetto senza la presenza di Waters e delle sue lamentele. –
– Waters è in grado di gestire il progetto e tutti i suoi sviluppi. –
Delacroix scosse la testa, avvicinandosi a CJ – Non è in grado di lavorare con me. –
– Rafy stiamo collaborando da qualche mese, non credo sia un tempo sufficiente per poter dire che siamo in grado di lavorare insieme. Collaboro con la mia squadra da anni! –
– Eppure riusciresti a parlare con me di qualsiasi cosa! –
Rimasero nella stessa posizione per un tempo infinitamente lungo, anche se CJ non seppe dirne il motivo, non riusciva a distogliere lo sguardo. Cercò di dire qualcosa, ma balbettò, incespicando nelle parole. La voce gli morì in bocca quando riprovò e per quanto volesse lasciare la stanza, non riuscì a muoversi. Cercò di appoggiarsi al tavolo, ma quasi perse l’equilibrio.
– Respira. – sussurrò Delacroix – Respiri lenti e profondi. –
– Non ries… –
– Calmati, è uno dei tuoi soliti attacchi. – tentò di tranquillizzarlo, facendosi più vicina.
CJ poteva sentirne il profumo e per un istante gli sembrò che ogni altra cosa avesse perso importanza, persino il luogo dove si trovavano era mera finzione – Rafy dov… –
La donna lo zittì, afferrandolo per il capo e cercando le sue labbra con una foga incontenibile.
Successe tutto troppo velocemente. CJ la sollevò di peso passandole una mano sui glutei, mentre Delacroix lo baciava sul collo. L’odore dei loro corpi si mescolò in un cocktail afrodisiaco che rese entrambi più sfacciati.
Come ipnotizzato, CJ l’adagiò sul tavolo della sala riunioni e le sbottonò la camicetta. La donna gli spinse la testa contro il seno e con avidità le labbra di CJ cercarono i suoi capezzoli, dimenticando persino dove si trovassero.
Sentì la cravatta allentarsi e la camicia aprirsi. Le sue mani che premevano sul seno di lei, la gonna tirata all’insù. Cercò di nuovo le sue labbra, sentendosi libero da ogni fardello e ne provò il sapore inquinato dal rossetto, desiderandone ancora. La sua mano finì tra le gambe di Delacroix, causandole una risatina sguaiata che si tramutò in un ansito di piacere.
Trascinato dal momento, cercò di sbottonarsi i pantaloni e ci riuscì solo con l’aiuto della donna. I loro sguardi s’incontrarono un istante e tutto il resto sembrò perdere consistenza, gli ansiti di piacere dell’altra aumentavano l’eccitazione di CJ. Il desiderio di possederla gli fece perdere ogni genere di remora e persino le sue preoccupazioni divennero i rumori di sottofondo di un canto intonato dalla lussuria di entrambi.
Proprio mentre le sfilava gli slip vennero interrotti dall’ingresso di un addetto alle pulizie, che per poco non inciampò nello stesso carrello che spingeva.
La mente di CJ lo riportò alla brusca realtà, si ritrasse, cercando di afferrare i pantaloni, mentre Delacroix si sistemava la gonna e la camicetta.
– Mi avev… –
– Non è successo nulla. – sibilò Delacroix, fissando il nuovo venuto con odio – Lei non ha visto nulla! –
CJ si rimise a posto la cravatta, passandosi una mano sul volto per scacciare l’eccitamento – Noi non… –
– Tornerò più tardi. – si affrettò a dire l’inserviente, più paonazzo della donna, uscendo con il suo carrello.
Rimasti di nuovo soli, CJ la fissò, colpevole. Sentiva ancora l’odore del suo eccitamento e il rossetto rovinato della donna testimoniava cosa c’era stato tra loro.
– Che ne dici di venire nel mio all… –
– No, Rafy! – CJ si costrinse a chiudere gli occhi cercando di non pensare a ciò che era successo poco prima, doveva ricordare cosa doveva fare su quella dannata stazione spaziale e cosa doveva evitare per non finire nei guai – Non posso farlo. –
La donna gli venne vicino, ma non successe nulla.
Si fissarono per un lungo istante e CJ vide solamente un profondo dispiacere in quegli occhi – Credo che abbiamo finito, allora. Fai il tuo lavoro e ti metterò sulla prima nave per la Terra, sono sicura che riuscirò a convincere persino Starling che tu non sia fondamentale! –
– La commessa. – ricordò CJ.
– Oh, i tuoi colleghi ci servono e tutti devono sapere che il grande Cameron Jennings è stato in grado di risolvere la situazione ancora una volta, ma che non vuole lasciare la sua amata Atlantis! –
– Non vedo cosa… –
La donna lo scansò per uscire dalla sala riunioni – Sono io il capo, qui. Ricordalo, Cameron! –
Ogni sogno ha il suo incubo peggiore!