Il tesseratto che Rafy teneva sulla scrivania e che aveva attirato l’attenzione di CJ con quella luminosità che dava la costante sensazione di movimento – Ha perfino lasciato questa per me. –
– Rafy? –
La donna finì il suo caffè con calma, posando la tazza sul tavolo accanto al tesseratto – Già, avrei dovuto immaginarlo. Sono stata battuta sul tempo, di nuovo! –
– Cosa stai dicendo? Chi ti ha battuta sul tempo? –
– Dannazione Cameron! Questa donna ti ha fatto licenziare e tu le offri del caffè. – sbottò Ariane con rabbia ancora maggiore – Talbot aveva bisogno solo di un pretesto per buttarci fuori e prendersi il posto del Vecchio, ora ha tutto quello che gli serve! –
CJ ripensò a Pale e alle sue visioni di un futuro nello spazio, a tutte le volte che si era prodigato per aiutare i suoi sottoposti. Tutta la sede di Vancouver sarebbe andata alle ortiche con un nuovo capo a cui interessavano più i profitti che la valenza delle commesse. Ti ha tradito, anche mentre ti baciava, quella donna sapeva di averti distrutto la vita!
– Cosa ci fa qui ora? – incalzò Ariane, gettando la borsa a terra.
– Sono venuta qui con un avvertimento. –
– Può anche ficcarsel… –
CJ fermò Ariane – Stava cercando di convincermi a lavorare con la LoneStar. – mentì.
Ariane si voltò a fissarlo con uno sguardo altrettanto rabbioso. Per lei quelle parole erano l’equivalente di un tradimento e per quanto male li avessero trattati i vertici della Atlantis, Ariane non avrebbe mai accettato l’idea di lasciare l’azienda che l’aveva fatta crescere professionalmente.
– Sono stata inviata qui per fare un’ultima offerta a entrambi e poi agire di conseguenza, Starling deve aver agito d’anticipo e per farlo mi ha incastrata. – si difese Rafy – Ha sfruttato l’unica mia debolezza di cui è venuto al corrente e ha deciso di usarla contro di me. –
– Non m’incanti, ti hanno vista alla reception. –
– Ero venuta a fissare un appuntamento per domani! –
– Calmatevi ora. – le richiamò CJ.
– Siamo in mezzo a una strada, per colpa di questa puttana! –
– La colpa è mia, Ariane! – la difese CJ, trattenendo il respiro.
Aveva preso una decisione molto complicata. Non avrebbe voluto parlare alla sua donna in quel momento e mentre c’era un’estranea in casa, ma non riusciva a guardare Rafy negli occhi senza ripensare al sapore delle sue labbra e all’attrazione che provavano l’una per l’altro.
– Che vuoi dire? Cos’hai fatto, CJ? –
– Ariane… – s’interruppe, distogliendo lo sguardo dalla donna che aveva scelto per la vita. Gli sembrava tutto sbagliato e quella sensazione si accentuò ancora di più quando lo sguardo gli cadde sul tesseratto, prova inconfutabile del suo tradimento.
– Ariane ti ho tradita… Ho avuto un momento di debolezza, io… –
Ariane si ritrasse, aveva gli occhi sbarrati e lucidi di pianto, ma lo sguardo vagava su entrambi riempiendosi di una tragica verità, la stessa che aveva costretto CJ a tornare il più presto possibile sulla Terra – Con lei? –
– Non è successo nulla. – cercò di minimizzare la diretta interessata, senza successo.
– Tu mi hai tradito con la donna che ti ha fatto licenziare? –
CJ cercò di avvicinarsi, sentiva gli occhi liquidi e la vista sfocata – Ariane ti prego, ho fat… –
L’altra lo colpì al volto, singhiozzando – Sei un porco! Volevi parlarmi solo per dirmi che te la fai con questa puttana? Cosa pensavi di fare? –
– Ariane ti prego! –
– Credo sia meglio andare. – ammise Rafy – Sono veramente di troppo, ora! –
CJ la guardò andarsene e cercò di voltarsi ad Ariane per spiegarsi, ma si ritrovò da solo senza neanche rendersene conto.
Ariane si era rifugiata in camera da letto, lasciando il tesseratto sopra al tavolo, solido e luminoso come lo era stato su Comet Station. Il soprammobile non dava l’impressione di muoversi, eppure CJ era sicuro che nelle mani di Ariane avesse avuto una forma diversa.
Lo guardò con disprezzo, pensando a quale perversa coincidenza aveva portato il ninnolo su quel tavolo, con perfetta sincronia. Un istante di più e Ariane l’avrebbe trovato in una posizione ancora più compromettente, invece quel dannato affare si era intromesso nel momento perfetto, lasciandogli la possibilità di negare ogni cosa. O di distruggerti la vita. Pensò, voltandosi al corridoio che portava alla camera da letto. Stai davvero pensando che un oggetto di arredamento possa influenzarti la vita?
Cercò di capire come potesse uscire da quella situazione, ma sentiva la testa troppo leggera per ragionare lucidamente. Decise di pulire in terra e togliere i vetri, per darsi del tempo e pensare a una soluzione con Ariane, ma ogni volta tornava a fissare il tesseratto, come se quell’affare riuscisse a risucchiargli le idee.
– Sei soddisfatto ora? – chiese una voce rotta dal pianto – Hai sempre fatto di tutto per scappare da qui e ora non hai più scuse! –
CJ si voltò ad Ariane, lo sguardo arrossato dal pianto lo fece morire dentro e solo la distanza gli impedì di abbracciarla a se – Ariane vorrei non essere mai partito. –
– Eppure hai deciso di farlo e sei tornato sulla Terra con la donna con cui mi hai tradita! –
– Io… –
– Cameron ero incinta di nostro figlio e tu non hai pensato a nient’altro che allo spazio! Alle tue navi e alle stazioni spaziali! – la rabbia arrossò ancora di più quegli occhi, riempiendoli di nuovo di lacrime.
CJ scosse il capo, aveva ripreso a lavorare con intensità maggiore solo dopo che la donna aveva perso il bambino, l’avevano deciso insieme e sempre insieme si erano dati una scadenza per avere un altro bambino dopo la commessa – Avevamo detto di sposarci dopo la conclusione della commessa, prima che abortissi avevam… –
– Ho abortito di proposito! –
Le parole della donna gli suonarono false, ma non riuscì ad avvicinarsi di più, rimanendo a fissarla inebetito e pieno di un dolore che andava accentuandosi ogni istante di più – Non puoi dire una cosa del genere! –
Ariane lo fissò con odio – Non importa cosa pensi, non voglio più vederti! –
– Ariane! – la richiamò CJ, afferrandola per un braccio – Non andartene, possiamo ricominciare! –
– Mi hai rovinato la vita, Cameron! Non voglio più vederti e dopo tutto ciò che ho dovuto subire a causa tua, spero che la tua amichetta della LoneStar ti faccia finire per strada! –
CJ rimase a fissare la donna che usciva, non fece neanche caso alla valigia o al grande silenzio che s’impadronì della casa. Solo dopo un tempo imprecisato i suoi occhi tornarono al tesseratto, ancora in bella vista sul tavolo, ma benché fosse solo un ornamento, fece rizzare i peli sulla nuca di CJ.
Ogni sogno ha il suo incubo peggiore!