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The Leadcrow - Pesce fuor d'acqua (III parte)

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
Sul display che scorreva a parete c’erano delle informazioni che CJ aveva etichettato come inutili già dopo la prima lettura, eppure quella gente sembrava intestardirsi nel fissarli in attesa di un messaggio di vitale importanza, come se non ci fosse altra ragione di vita.
– Credi che usino quei display per ipnotizzare la gente? –
Bullet ridacchiò – Ti rendi conto che siamo oltre il confine di Viking? Cosa direbbe questa gente vedendo un mercante wyrmese che fa affari? –
CJ si era portata dietro l’uomo per due buoni motivi: il primo era per tenerlo sotto controllo, mentre il secondo riguardava tutte le usanze e le diavolerie di quella gente. Anche se non ci capiva più nulla, sapeva quanto fosse importante non fare errori di etichetta con i locali.
Il loro viaggio era terminato con l’ultimo balzo che dal sistema di Byzantium li aveva portati fino alla capitale del Compound, ma in realtà non avevano attraccato sulla stazione più importante del sistema, bensì su una stazione di controllo in mano ad altri pazzoidi che stavano cercando di tenere il piede in due staffe, spalleggiando sia il governo di Viking che il Compound.
I mediterranean, così li chiamava Bullet, vivevano su un pianeta senza terre emerse e avevano instaurato una vera e propria tirannia militare sul pianeta e nei sistemi vicini, minacciando entrambe le parti per ottenere vantaggi. Il risultato era la stazione di Okeanos nel sistema di Titan Complex, un controllo severo sulle tratte che entravano e uscivano da nuova europa e abbastanza armi da ridurre in cenere tutto lo sciame centrale. Pazzoidi per frenare altri pazzoidi, perché Delacroix ci ha mandato qui?
Anche se si consideravano diversi dagli europs, quella gente assomigliava ai fricchettoni di Viking e benché il colore predominante fosse l’azzurro nelle varie sfumature, c’erano muri trasparenti e tessuti fosforescenti come a una festa in maschera. A quella sorta di circo in celeste c’era da aggiungere un discreto cattivo gusto per le protesi cibernetiche, le quali venivano a volte esaltate e colorate come vestiti e mobilio.
Nel settore comune quei pazzoidi amici dei pesci avevano pensato bene di stipare una quantità sproporzionata di attività commerciali che riproponevano articoli e ninnoli del pianeta madre. Non c’era un ristorante che non mettesse in mostra un piatto tipico della cucina mediterranean, l’esaltazione del loro ego veniva rimarcata persino nelle cerimoniose chiacchiere con cui accompagnavano ogni cosa, dal fornire indicazioni stradali al rifornire la nave di aria e acqua.
Tutto il settore sembrava uno dei mercati di Wyrm, con meno animali puzzolenti e più pazzoidi strafatti di droga sintetica. Il fatto che ci fossero ovunque guardie e militari rafforzava l’idea che la gente fosse più folle o più stupida della media nebular, ma CJ si riservava di giudicare in seguito.
I corridoi che portavano fuori dal settore erano più sobri e le tinture azzurre e celesti sembravano dare all’ambiente un aspetto meno circense di quanto si sarebbe aspettata CJ, ma le pareti trasparenti in vetro blu e soprattutto il vestiario non lasciava alcun dubbio.
– Posso parlare liberamente? – le chiese Bullet, distogliendola dal rimuginare sui fricchettoni acquatici.
– Posso impedirlo? –
– Sei convinta con Hardtop? –
CJ sospirò e si ripromise di strappare l’orecchio buono di Isa alla prima occasione – La storpia senz’orecchio ti ha fatto rientrare nel suo letto. –
– Isa è la mia donna, CJ. Non farei tutto questo se non tenessi a lei. –
– Bel modo di vederla! – sbottò CJ, infuriata – Hai il coraggio di dire che lo fai per il suo bene? –
– Sono dalla tua parte! CJ non capisci che l’intera faccenda serve a farci dubitare gli uni degli altri? –
CJ aveva riflettuto sull’idea di avere una spia europs sulla nave. La parte di CJ che ragionava come l’uomo del sogno avrebbe voluto sfruttarlo, la nebular che era sempre stata le diceva di ucciderlo il prima possibile.
Hardtop le aveva consigliato d’ignorare ciò che Bullet nascondeva con le menzogne e andare avanti, ma per CJ non era così semplice lasciarsi alle spalle il tradimento di Bullet.
Erano arrivati all’ingresso del settore amministrativo, lì il display a parete s’interrompeva bruscamente con un posto di guardia. Ad aspettarli, insieme a un piantone armato, c’era un uomo che portava un’uniforme più scura degli altri e le mostrine dei gradi sembravano più raffinate, segno che poteva essere un ufficiale.
– Buongiorno. Ho l’ordine di scortarvi nell’ufficio dell’Ammiraglio Sharkteeth. –
– Sbrighiamoci allora, non voglio passare un minuto più del necessario qui dentro! –
Il mediterranean non si scompose, ma con un sonoro colpo di tacchi si avviò nel dedalo di corridoi della sezione amministrativa. Non si curò di dire loro nulla o di presentarsi, come se non reputasse necessario farlo.
La differenza lampante tra i due ambienti della stazione era il silenzio. Nel settore amministrativo a farla da padrone erano le uniformi blu e azzurre, tutti portavano un’arma e avevano i gradi sulle spalline, ma più di tutto era la rigidità con cui si muovevano: quei funzionari sembravano non aver interesse nel veder arrivare due sconosciuti scortati da un ufficiale. Seguivano tutti una routine che CJ non riusciva a identificare, ma era chiaro che fossero indottrinati come burattini. Come il loro accompagnatore, del resto.
– Allora con Hardtop? – incalzò Bullet, per riempire il silenzio che aveva sostituito il caos della zona commerciale – Sei davvero intenzionata a sposarlo? –
– Non sono affari che ti riguardano. –
– Isa dice che ti comporti in modo diverso da un po’ di tempo. –
CJ scosse il capo, non voleva parlarne in quel luogo e mentre erano spiati, ma avrebbe voluto poter dire che sognava una vita tranquilla su un pianeta e una famiglia normale, non si azzardò a fare quelle confessioni all’uomo, come non si permetteva di dare informazioni gratuite ai mediterranean – Isa non sa come mi comportavo prima di essere fregata da Keller! –
– Hardtop è sempre stato il tuo uomo. – incalzò Bullet.
– Mi sono innamorata di Kevin quando ero appena una ragazzina. –
– Come tu sia riuscita a far convivere lui e Vince sulla stessa nav… –
CJ lo interruppe afferrandolo per un braccio – Bullet stai cercando di farti sparare proprio qui? –
– Sparami, se sto dicendo un’idiozia o se non vorresti passare tutta la vita con lui. –
– Non ne vale la pena, potrei sempre torturarti per estorcerti altre informazioni. –
La loro scorta sembrò esitare, forse non era abituato a vedere due persone pronte a darsele di santa ragione, ma del resto nessuno poteva capire come si sentiva CJ nel dover tenere vicino a se quella serpe neoeuropea, senza la possibilità di fargliela pagare.
– Quando tutta questa storia sarà finita capirai, non posso espormi ora, o sarà peggio per tutti noi. –
CJ sospirò pesantemente per impedirsi di prendere a pugni quel bastardo, ma era certa che una volta liberatasi di Delacroix e dei suoi amici fricchettoni, Bullet si sarebbe pentito di tutte le sue bugie.

The Leadcrow - Pesce fuor d'acqua (III parte)

Ogni sogno ha il suo incubo peggiore!


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