Magazine Cinema

The Lego movie

Creato il 08 maggio 2014 da Jeanjacques
The Lego movie
Ed ecco che l'altra sera è arrivata la classica serata film con gli amici, una di quelle serate dove ogni cosa è lecita e dove ci si da alla più totale ignoranza con film che manco sotto tortura si vorrebbero vedere. Generalmente ci si dedica al trash più puro o ai supereroi, ma a questo giro uno dei tre partecipanti ha proposto questo film. Che in realtà volevo vedere da un po' di tempo e che al cinema mi ero perso, nonostante da piccolo non fossi un gran patito di quei mattoncini. Anche per il fatto che i miei genitori avevano letto che li producevano mediante uno sfruttamento di bambini africani [o qualcosa di simile, ho provato a documentarmi in età adulta senza mai trovare nulla in merito], cosa che avevano letto su un articolo di giornale di tanti anni fa, e da qui era scattata la campagna di sensibilizzazione casalinga. Comunque, ero decisamente incuriosita da cosa poteva venire fuori da un film simile, in special modo per la finta originalità dell'idea, perché di film fatti in questa maniera non se ne vedono moltissimi. E non so se sia un bene o un male, a un certo punto...Il malvagio Lord Businness riesce a rubare la terribile arma conosciuta col nome di Kragle, sconfiggendo e accecando Vitruvius, il mago che la custodiva. Otto anni e mezzo dopo vediamo come Emmett Mattonoski, un operaio edile come molti alti che ama essere integrato nell'ordinata società dei lego, incapperà nell'agguerrita Wyldstyle, eroina che dice di appartenere ai Mastri costruttori e che cerca il Pezzo Forte. Da qui parte l'avventura di Emmett, che forse scoprirà di non essere così ordinario come crede...Incredibile ma vero... anzi, non pensavo proprio che avrei mai potuto dirlo, ma... questo The Lego movie funziona alla grande. Non solo nel senso che è un cartone simpatico da vedersi con gli amici down di turno o col fratellino/cuginetto più piccolo, ma anche perché funziona come film a sé stante. Non aspettiamoci di certo un'opera rivoluzionaria o che segnerà la storia della cinematografia mondiale, se cercate quello (a prescindere dal fatto che è un cartone animato) forse fate meglio a rivolgervi ad altri autori, ma nel suo piccolo questo film si dimostra una vera e propria perla, un gioiellino della Hollywood più mainstream che finalmente riesce a unire ragione commerciale - pubblicità all'industria dei mattoncini, che grazie a questo nuovo format riuscirà ad ampliare il proprio universo - insieme a quella autoriale, perché qui l'intrattenimento non è veicolato alla mera usufruizione di risatucole infantili. Ripeto, tutto questo è all'acqua di rose, perché alla fine questo è un cartone rivolto al pubblico dei bambini, ma non possono passera in maniera indifferente certe sottotematiche che riescono ad arricchire un'opera che non ha la presunzione né l'essenza di essere complessa. La coppia di registi/sceneggiatori Phil Lord e Chris Miller, già autori di quella piccola delizia che è stata Piovono polpette, imbastiscono le vicende di un uomo medio felice di esserlo, e che trova sicurezza nell'ordinario e nel prevedibile vivere quotidiano, che non ha nessuna idea interessante e che non vuole manco cercare di migliorare una vita mediocre incentrata unicamente sulla produzione e sul consumo. Proprio per questo la scelta di usare i mattoncini della Lego si dimostra super efficace, perché dimostra l'essere inquadrato del protagonista, l'ordine stabili e che, in quanto tale, diventa controllabile e manipolabile. Lo stesso ordine che si può vedere girando per strada, lo stesso ordine che si può impartire alla gente che non pensa (e che quindi è innocua) o a coloro che seguono le mode in maniera febbrile, perché così è possibile categorizzarli in una certa ottica. Geniale anche il modo in cui vengono usati i vari universi creati dalla Lego, coerente e ben amalgamato con la trama - non sapete le risate quando per un microsecondo si sono visti i Bionicle, dei quali da piccolo leggevo i [pessimi!] fumetti su Il Giornalino - e anche la risoluzione dell'inghippo finale, quando si scopre cos'è l'arma e si sfocia nella vera natura di quegli eventi. E sono proprio gli ultimi venti minuti prima dei titoli di coda a trasformare questo film da opera godibile e pellicola quasi geniale, perché offre una maturità e una visione tale che in grado di convincere anche il più ferreo detrattore. Ed è proprio in quel momento che la magia, quella vera, quella conservata dal bambino interiore e con la rappacificazione con il suo Io adulto, forse più razionale e freddo [ma non per questo meno meritevole di lodi e creatività] ha modo di sprigionarsi. Senza nulla togliere alle belle animazioni, un felice connubio fra stop-motion a tema e un uso mai troppo esagerato di CG, in grado di rendere le animazioni fluide e mai troppo disturbanti alla vista, anche se all'inizio quell'oceano di mattoncini lascia parecchio perplessi circa quella che poteva diventare la riuscita artistica del tutto. E no,non mi vergogno a dirlo, ma non mi stupirei se questo film diventasse, al prossimo capodanno, come uno dei miei preferiti di questa annata ricca di sorprese.Veramente, sono ancora incredulo da quanto questo film abbia saputo darmi. Una cosa che nel cinema commerciale non succedeva dai tempi di The Avengers, anche se qui si vola molto più in alto! Perché non è un mjollnir a far spiccare il volo, ma l'anima. E questo film ne ha da vendere!Voto: ★★★ ½The Lego movieThe Lego movieThe Lego movieThe Lego movieThe Lego movieThe Lego movie

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines