Magazine Cinema

The Loved Ones

Creato il 28 aprile 2012 da Giuseppe Armellini
The Loved Onespresenti numerosi spoiler
Stamattina ho avuto un'esperienza nuova.
Come lo era stata quella di The Avengers del resto.
Sono andato a fare una specie di Birdwatching nel nostro amato Lago Trasimeno.
E, come per il film degli uomini che saltano grattacieli, volano nello spazio e non muoiono mai, anche questa esperienza rimarrà senz'altro unica, ve l'assicuro.
In effetti il mio è stato un Birdwatching a tutti gli effetti, senza la "s" del plurale perchè in tutta la mattinata (a parte la doccia appena svegliato) io di uccello ne ho visto solo 1, anche bastardo e irrispettoso poi, perchè nel momento in cui ho inforcato il mio binocolo per osservarlo meglio questi si è rituffato sotto le acque putride del lago cosìcche nemmeno l'euro di supplemento del binocolo è stato ben speso (non parliamo di quello per l'audioguida che ho spento appena uscito dalla biglietteria mentre mi diceva "Caro visitatore, benvenuto al.." STOP).
In compenso ho visto due nutrie, le nostre simpatiche pantegane lacustri nonchè vezzeggiativo con il quale i nostri ragazzi umbri chiamano le ragazzine non tanto appetibili, diciamo così.
Meno male che la notte prima mi ero pappato quest'horrorino australiano che nemmeno troppo velatamente si candida ad essere, per ora, il best horror dell'anno in casa Buio in Sala.
Cattivo come pochi ma con pochissime pretese autoriali, The Loved Ones è una discesa (e soggiorno) all'inferno che un bel ragazzo è costretto a fare a casa della ragazza respinta per il ballo scolastico. Credo che se lui avesse saputo anche solo una piccola parte di quello che lo aspettava non solo l'avrebbe portata a ballare ma le avrebbe anche tagliato l'erba del giardino e imparato a prepararle il sushi in una notte.
Lei è allucinate, un villain di una inumanità, pazzia e perfidia tali da far sembrare Leatherface un amicone a cui ogni tanto, goffamente, parte la motosega per sbaglio nel momento in cui vorrebbe abbracciarti.
E' senz'altro qui la forza principale de sto gioiellino, nell'atmosfera malata e assolutamente priva di qualsiasi sentimentalismo che si vive in casa della ragazza. Il padre, succube di lei, è parimenti pazzo, a lui interessa solo il perverso bene della figlia. Questa del resto ha un amore morboso per lui, forse unico vero uomo (per lei eh...) della sua vita. A questo proposito la madre, praticamente un morto ambulante, credo sia finita in quel modo perchè vista come rivale dalla figlia.
In The Loved Ones ogni volta che si pensa di essere arrivati al limite, all'ultimo scalino della sopportazione, eccone che se ne forma un altro e si continua a salire. La lobotomizzazione frontale più bollitore è roba da veterani del genere. Gli attori son grandiosi, il ragazzo ha un viso e una storia che lo ami da subito, i due pazzi son talmente così allucinanti che ne diventiamo quasi oggettivamente affascinati. Sono arrivato a livelli di empatia per il protagonista a cui solo un film recentemente (Eden Lake) mi aveva portato.
Ottima la regia, primi piani da terrore clownesco, uso della violenza saputo mostrare e suggerire e più di una scena realizzata alla grande (vedi lui appeso al burrone sospeso nel vuoto o l'inseguimento in soggettiva con la macchina dopo il tentativo di fuga).
E ottimi sono anche tutti i personaggi di contorno, la ragazzina innamorata, la madre disperata, l'amico goffo latin lover e la metallara. Il problema però è tutto qui, nella gestione in sceneggiatura di tutte la parti secondarie. Il montaggio alternato tra la casa degli orrori e la serata dell'amico è assolutamente privo di senso alla fine dei conti. Le vicende dei due amanti sono praticamente inutili come inutile è alla fine il legame che il film crea tra la famiglia di pazzi e il ragazzo scomparso fratello della dark girl. Nessuno sviluppo narrativo, solo una sottotrama che nasce e muore da sola. Anche il prologo alla fine, atto certo a caratterizzare il protagonista, risulta meno importante di quello che sembrerebbe.
Ma le scene fortissime non mancano, il terrore serpeggia, niente è lasciato all'immaginazione, l'unità di tempo (e praticamente di luogo) rende tutto maledettamente serrato.
In cantina l'orrore è ancora più forte e l'atmosfera, un pò alla Pozzo e il Pendolo di Poe, davvero affascinante.
Fino a quella ragazza quasi deforme che striscia sull'asfalto.
Horror piccolo, senza fronzoli, essenziale,che non si atteggia ma ci va giù pesante, molto pesante.
Visione imprescindibile per chi ama i film cattivi.
Ora vado a cercar di imparare a preparare il sushi, si sa mai.
( voto 8 )

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :