Magazine Salute e Benessere

the Luna's Diaries: il senso della vita + sogni

Creato il 26 febbraio 2012 da Lafenice
the Luna's Diaries: il senso della vita + sogni
Ci mancava soltanto una cosa nella mia vita: Bianca, il cane di famiglia, come fata madrina.
Insomma è risaputo: i cani sono nettamente inferiori ai gatti. Sbavano, leccano, puzzano, scodinzolano come se la parte posteriore non gli appartenesse nemmeno. Non hanno la benché minima eleganza e, in quanto ad intelligenza.. Beh, lasciamo stare. Nella sfida cane-gatto il vincitore è soltanto uno e per giunta scontato: il gatto.
E poi cos'è questa domanda sui sogni.. Insomma, io non sono un essere umano che trascorrere il 100% della propria vita a sognare qualcosa che non potrà mai avere dimenticandosi completamente di vivere. Io vivo e basta. Mi sveglio al mattino, morsico i miei padroni, mi faccio le unghie sul divano mossa da un irrefrenabile spasmo, scrivo un pò al computer di Elena quando lei non se ne rende conto, mangio, bevo, mi lavo (si, quest'attività prende gran parte del mio tempo), uccido insetti, rincorro topi e faccio i miei bisogni.
Sono un essere semplice, ho tutto ciò che mi occorre. I sogni servono agli esseri umani, non a me.
Quello che voglio lo ottengo.
Ho bisogno di cibo? Inizio a sfregare il mio manto grigio contro le gambe sapiens. Quando sono fortunata capiscono immediatamente, altre volte invece è necessario insistere un pò di più (si sa, i sapiens sono mentalmente limitati).
Ho bisogno di dormire senza che nessuno mi disturbi? mi nascondo tra le coperte del letto di Elena, o sotto il tavolo della cucina e prego, prego che nessuno scopra il mio nascondiglio.
Voglio giocare? e allora gioco! Salgo sulle scrivanie e rovescio a terra quello che mi capita sotto tiro, trasportandolo poi per tutta casa. Oppure mi arrampico sulle tende, rompo cappotti, mordicchio la coda di Bianca.
Non sono come i sapiens, costantemente preoccupati per ciò che non hanno o per ciò che il futuro potrebbe avere in serbo per loro. Diciamocela tutta: hanno un cervello apparentemente iper sviluppato, costruiscono case, immensi palazzi che posso vedere soltanto in tv, hanno luoghi in cui curano le proprie ferite esterne, dicono di amare la cultura e l'arte e poi? E poi si dannano l'anima per un non nulla. Litigano, urlano, strepitano per questioni che non riguardano nemmeno lontanamente l'obiettivo primario di ogni esistenza, vivere, resistere, crescere. Si uccidono tra loro per futili motivi, pongono fine alla loro esistenza per un concetto a me incomprensibile, quello della "tristezza", qualcosa che un gatto non proverà mai. Piangono quando sono felici, sorridono per mascherare la propria tristezza, dicono di sentirsi soli quando amano stare da soli e, quando qualcuno entra nella loro vita, si dannano l'anima cercando di dare un senso a quell'incontro/relazione.
Ma che cos'è il senso? Nulla ha senso, perché non esiste nessun significato. é tutta una costruzione umana. una forchetta sarebbe una forchetta anche senza quello stupido nome, così come un albero, un cavallo o un cactus. Un incontro è soltanto un incontro, positivo o negativo questo non importa.
La vita non ha un senso, è soltanto vita. Si nasce, si cresce, si ride, si piange, si sperimenta il dolore, la gioia, la fame e la sazietà. Alcuni sono più fortunati di altri, altri ancora non riescono a comprendere la propria fortuna nemmeno se questa prendesse vita ed iniziasse a percuotere con violenza la loro anima.
La vita c'è un secondo e quello successivo potrebbe non esserci più.
Ed allora chi se ne frega. Se non so quando me ne dovrò andare, tanto vale fare sempre ciò che voglio. Almeno quando raggiungerò la terra dell'oblio sarò carica della gioia di una vita veramente vissuta, non soltanto sperata, immaginata, pensata.
Io non ho sogni.
Quello che voglio me lo prendo e, se proprio è lontano da me, mi impegno per raggiungerlo.
Quelli che i sapiens chiamano sogni, per me sono la realtà di domani, o dopodomani. Perché se decido di spiaccare un salto di due metri, ci riuscirò. Magari non subito, magari scontrandomi prima contro il muro. Ma alla fine mi vedrete in cima a quel dannato muro, questo è certo.
e se proprio non sono abbastanza agile da riuscire a raggiungere quel punto, pazienza. Mi guardo un attimo intorno e paff! ecco che un'altra futura realtà appare, una sfida che sono pronta a vincere, un traguardo che mi vedrà arrivare, vincente.
Gli umani sono troppo complicati, nel loro intrigo mistico di debolezza e desideri risiede il loro limite più grande.
- tu mi chiedi qual'è il mio sogno, Bianca? - le dico, puntandole l'artiglio della mia zampa anteriore destra - ma per chi mi hai preso, per un inutile sapiens?
proprio mentre lei stava aprendo la bocca per rispondermi, ecco che mi viene un'idea.
E perché non mostrare ai sapiens la retta via? se davvero Bianca aveva il potere di fare qualsiasi cosa, avrebbe potuto convincere il genere umano che la vita era l'unico sogno possibile, realtà realizzabile, futuro tra le proprie mani?

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :