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Ma le macchine si ribellano...forse tutto il lavoro di Vincent è servito a qualcosa....
L'incipit di The Machine è parecchio intrigante, promette parecchio anche visivamente pur non essendo una produzione milionaria.
E intriga parecchio anche come tematiche: a parte il clima di guerra fredda che viene ricostruito tra Occidente e Cina in modo piuttosto sommario, suscita l'interesse la tematica sempre affascinante dell'Intelligenza Artificiale e di quando ( o anche quanto) da un organismo ricreato in laboratorio si riesca a ottenere caratteristiche umane dal punto di vista intellettivo e non solo fisico.
Anche perchè questi cyborgs, chiamiamoli col loro nome, sono in tutto e per tutto simili agli umani.
Il tema della ricreazione perfetta dell'uomo ha affascinato gli scienziati e anche il cinema praticamente dagli albori: parliamo di film come Il Golem, Metropolis ,Frankenstein e scivolando sempre più nel presente direi Il mondo dei robot ma soprattutto Blade Runner ( credo il testo filmico di riferimento in materia )fino ad arrivare al recentissimo Her in cui addirittura viene sorpassato il concetto fisico di robot in favore di un'intelligenza artificiale che è fatto solo di voce e fantasia.
The Machine è forte di queste suggestioni e ha una prima parte che le puntella per benino con un uso giudizioso degli effetti speciali ( anche perché il budget, diciamolo, è quello che è ) che però riescono perlomeno a dare un'impronta visiva personale al film.
Poi Caradog W. James, regista a me francamente sconosciuto, qui al suo secondo film dopo qualche cortometraggio, la butta in vacca con una seconda parte action in cui il cyborg creato da Ava organizza una ribellione di "macchine" e quindi si va con sparatorie interminabili e duelli a mani nude in cui il nostro robottone , pur se di fattezze femminili, ha una forza nella braccia come quella di un Bravo Simac e stende tutti.
Ora anche se all'inizio sembrava l'ennesima riedizione del mito di Frankenstein ma tutto sommato il film funzionava perché la relazione tra il Creatore e la Macchina era tenuta abbastanza sottotraccia, nella seconda parte esce tutto allo scoperto ( e anche il finale che mi guardo bene dal rivelare è molto esplicativo in questo senso) e viene data una svolta facile , anche banale a una storia che prometteva molto meglio.
Quello che resta è un film che ha dalla sua un look piuttosto accattivante e personale nonostante non sia stato realizzato con un budget da megaproduzione milionaria hollywoodiana , un pugnetto di riflessioni sul ruolo della tecnologia e dove possa portare il suo progresso, sulle aberrazioni insite in essa e sull'uso buono o cattivo che se ne possa fare.
Se infatti McCarthy la usa per fini " buoni" , c'è la sua nemesi, il Ministro della Difesa che se ne frega dell'uso civile perché vuole solo delle armi letali per vincere un'eventuale guerra contro la Cina.
Peccato che la seconda parte non sia all'altezza della prima e che banalizzi, forse anche per scopi commerciali quanto introdotto brillantemente nella prima metà del film....
( VOTO : 5,5 / 10 )
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