Anno: 2013
Nazionalità: Germania, Turchia
Durata: 8.45’
Genere: Drammatico
Regia: Mustafa Yol
“The Man Behind The Mask” racconta la storia di un uomo, malato terminale, che decide di dare una svolta alla propria vita, abbracciando la via del supereroe. La macchina da presa di Mustafa Yol segue gli attimi dell’esistenza di uomo qualunque dopo la scoperta di un tumore che ne spezzerà la vita di lì a poco, attimi in cui il tempo che gli rimane acquisterà un novo significato. Il dramma: un medico rivela ad un paziente la sua triste situazione e l’impossibilità di convertirla, un tumore lo condurrà presto o tardi alla morte. Il consiglio che il dottore si sente di suggerire al paziente è quello di sfruttare al massimo il tempo restante, facendo viaggi per scoprire il mondo e cercando di fare cose significative, cose che avrebbe sempre voluto. L’uomo reagisce con fredda e lucida disperazione. Tutto per lui è ora inutile e privo di scopo, tuttavia prova a seguire il consiglio dello specialista e comincia a vagare per la città (Berlino) aspettando un qualcosa che non avverrà mai.
È proprio in un negozio dove entra per caso che avviene la svolta. Mentre si aggira tra gli scaffali della bottega, un malintenzionato fa irruzione nel locale e, pistola alla mano, si appresta a rapinare l’incasso della giornata. In quel momento risuonano nell’uomo, che nel frattempo riesce a nascondersi dietro uno scaffale, le parole del medico: “faccia qualcosa di utile, di significativo per lei”. L’occasione si presenta in un attimo: approfittando della distrazione del rapinatore, l’uomo riesce ad attaccarlo alle spalle, quindi a sconfiggerlo. Da quel momento l’uomo capisce cosa deve fare dei suo ultimi giorni di vita: portare a termine il suo sogno d’infanzia, ovvero difendere la giustizia nei panni di un supereroe. Dopo questo episodio per Berlino si diffondono notizie a proposito di un giustiziere mascherato che affronta i criminali e difende gli abitanti. Notizie disomogenee e confuse che creano un mito attorno a questa figura misteriosa, vero supereroe dei tempi moderni.
Colpisce di questo intenso cortometraggio, la narrazione e la sua articolazione. Mustafa Yol sceglie un montaggio alternato per dipanare e raccontare ad incastro una storia all’apparenza semplice e lineare. Il dramma di un uomo cui è stato diagnosticato un tumore terminale e che, dopo averne preso atto, decide di dare un senso al poco tempo che gli rimane, viene esaminato e smantellato per poi essere ricostruito sullo schermo come un puzzle. Il trattamento dell’elemento temporale è essenziale per comprendere la poetica del film. Gli eventi non seguono il loro andamento cronologico, ma vengono invece stravolti, creando in questo modo sequenze alternative che costituiscono i momenti più intensi ed emotivamente carichi del film. Tre sono i momenti chiave che lo spettatore deve ricostruire cronologicamente. Il regista sceglie di mostrare per primo l’attimo in cui l’uomo decide di compiere la sua prima azione da supereroe, successivamente il ritrovamento della mascherina che gli ricorda qual era il suo sogno d’infanzia, infine il discorso del dottore durante il quale lo esorta a cercare di realizzarlo.
“The Man Behind The Mask” riesce a commuovere e a toccare lo spettatore grazie a una sapienza narrativa che fa di una storia modesta, un intreccio poetico fine e ricco di tensione. Il dialogo, anzi, il monologo del medico che accompagna come una litania tutto il film, insiste sulla necessità di portare a compimento un sogno, di fare qualcosa di significativo, qualcosa che si è sempre voluto fare ma che si è sempre stati troppo arrendevoli per farlo. Un suggerimento diretto non solo al protagonista del film ma, e soprattutto, allo spettatore: trovare il coraggio per realizzare i propri sogni sempre e in qualunque momento.
Ever have a childhood dream?
Fernando G. Maistrello