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Trama: Stanley Ipkiss è un povero impiegato di banca, vessato dal mondo intero. Dopo l’ennesima serata da dimenticare, però, gli capita di trovare per caso una maschera e di indossarla, dando così vita a The Mask, un folle dalla faccia verde e dalla dentatura prominente in grado di fare tutto ciò che Stanley ha sempre e solo sognato…
The Mask è una di quelle innocue pellicole che tanto andavano per la maggiore negli anni '90, quando ancora il concetto di cinecomic non esisteva e venivano pertanto "cannibalizzati" e dati in pasto al pubblico perlopiù ignaro personaggi minori di case editrici sconosciute o quasi. In questo caso l'esperimento può dirsi riuscito; The Mask (o Big Head, come viene chiamato nel fumetto) è passato dall'essere un folle e pericolosissimo emulo del Joker a un divertente pupazzone legato alla comicità dei personaggi di Tex Avery e dei cartoni animati della Warner. Il merito, neanche a dirlo, va in gran parte al faccia di gomma Jim Carrey, che da veramente il meglio di sé in ogni esilarante scena, in un continuo florilegio di citazioni, smorfie, voci e balletti che accompagna lo spettatore fino al termine dei titoli di coda: le sequenze più riuscite sono quelle che lo vedono protagonista assoluto, dalla vendetta iniziale contro tutte le persone che hanno sempre preso in giro Stanley per arrivare poi ai due spettacolari numeri musicali (la vera ragione per cui riguardo il film di tanto in tanto) sulle note delle trascinanti canzoni Hey Pachuco! e soprattutto Cuban Pete, dove l'intero corpo di polizia - e anche io, tutte le volte XD - viene costretto a ballare insieme al nostro anti-eroe.
Nel film viene ovviamente dato ampio spazio agli effetti speciali, talmente ben fatti che ad oggi non risultano nemmeno troppo datati (non a caso nel '95 il film aveva ricevuto la nomination all'Oscar proprio per la categoria in questione anche se alla fine aveva vinto Forrest Gump), un po' come accadeva ai tempi di Chi ha incastrato Roger Rabbit? quando più che alla CGI ci si affidava ai disegni animati, e i risultati risultano piacevoli anche quando la maschera passa al malvagio Dorian e al cagnolino Milo. Quest'ultimo, peraltro, è il personaggio meglio riuscito dell'intera pellicola o, meglio, l'attore più disciplinato, viste le mirabolanti imprese in cui si profonde la bestiola per tutta la durata di The Mask. Il resto del film non è nulla di particolarmente memorabile; Jim Carrey ha dimostrato di avere ben altre doti attoriali e qui porta comunque a casa un'interpretazione nella media, per quanto esilarante, Cameron Diaz si "limita" ad essere bellissima e ci riesce benissimo, i cattivi mostrano insospettabili ma apprezzabili lati umoristici e i buoni, incarnati nella solita coppia "sbirro integerrimo e de coccio/aiutante scemo e più malleabile", sono sufficientemente simpatici. Insomma, un prodottino anni '90 assolutamente nella media che comunque è sempre bello rivedere, di tanto in tanto. Se non l'avete mai visto recuperatelo, è meglio di tante altre boiate recenti!
Di Jim Carrey (Stanley Ipkiss), Peter Riegert (Luogotenente Mitch Kellaway) e Cameron Diaz (Tina Carlysle) ho già parlato ai rispettivi link.
Chuck Russell è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come Nightmare 3 – I guerrieri del sogno, Blob – Il fluido che uccide, La mossa del diavolo e Il re scorpione. Anche produttore, sceneggiatore e attore, ha 54 anni e un film in uscita.
Peter Greene (vero nome Peter Green) interpreta Dorian Tyrell. Americano, indimenticabile Zed di Pulp Fiction, ha partecipato anche ad altri film come Cuba Libre – La notte del giudizio e I soliti sospetti. Anche produttore, ha 47 anni e sei film in uscita.
Amy Yasbeck interpreta Peggy Brandt. Attrice americana, moglie del compianto John Ritter, la ricordo per film come La casa di Helen, Pretty Woman, Piccola peste, Piccola peste torna a far danni, Robin Hood – Un uomo in calzamaglia e Dracula morto e contento, inoltre ha partecipato alle serie Dallas, Magnum P.I., La signora in giallo, I Robinson e Bones. Ha 50 anni.
Avrete notato che Chuck Russell ha bazzicato più nell’horror che nella commedia; effettivamente, il tono di The Mask avrebbe dovuto essere ben più cupo e simile allo stile dei fumetti Dark Horse (per dire, tra le scene eliminate ce n’è una dove la giornalista Peggy viene uccisa da Dorian poco prima del finale) ma l’arrivo di Jim Carrey ha portato ad abbandonare il progetto. La franchise è poi proseguita su questa china con la serie animata The Mask (andata in onda dal 1995 al 1997 e arrivata anche in Italia sulle reti Mediaset) e con il film The Mask 2 del 2005, con Alan Cumming e Jamie Kennedy. Non avendo mai visto questo sequel non posso consigliarvi di vederlo, ma se vi fosse piaciuto The Mask posso dirvi di recuperare Io, me e Irene, Fuga dal mondo dei sogni, Darkman e Beetlejuice. ENJOY!!
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