Magazine Cinema
Da frequentatori del saloon, ormai ben saprete che razza di tamarro riesco ad essere, a volte.Allo stesso modo, dai tempi della visione di Expendables, Jason Statham - precedentemente quasi ignorato, colpevolmente - è diventato il riferimento assoluto del genere action attuale, nonchè unico grande erede della tradizione degli Stallone, degli Schwarzenegger e dei Bruce Willis che ormai non ne fanno più come una volta.Eppure, anche con tutta la buona volontà, non si può certo affermare che, in questo caso, il buon Jason abbia fatto centro.Certo, soprattutto nella prima parte, The mechanic scorre via senza troppi incidenti neanche fosse il più classico dei film d'azione da serata in tv, pur con la sua troppo ristretta dose di sparatorie, esplosioni, scazzottate ed inseguimenti, rimanendo però a galla con l'idea di un possibile addestramento da parte del cazzutissimo protagonista all'indirizzo dell'allievo, più propriamente testa di cazzo.Una cosa come se Statham fosse stato un jedi pronto a prendere sotto la sua ala lo scavezzacollo e non sempre stabile giovane Anakin.E invece qualcosa accade, più o meno a metà del minutaggio: probabilmente, a seguito di una sbronza colossale, un rapimento alieno o qualche botta in testa di troppo - sarà stato lo stesso Statham!? - gli sceneggiatori decidono che la logica può tranquillamente fare la fine del povero e sempre grande Donald Sutherland e danno inizio ad un conflitto tra la nostra coppia non proprio rodata di assassini e l'organizzazione cui fanno capo, sulla base di una scoperta improvvisa quanto piovuta dal cielo del protagonista, che non si sa come o perchè, in aeroporto incontra per caso - seguendolo, ovviamente, perchè è normale seguire un tizio dato per morto - uno degli uomini deceduti nell'operazione resa vana dal maestro che lui stesso si è incaricato di uccidere, vanificando dunque l'accusa e l'omicidio stessi.Da quel momento, come accade per gli horror di fattura peggiore, l'attesa per la conclusione della pellicola diviene spasmodica, ed il cervello, ricevuto il permesso di libera uscita dai suddetti autori dello script, prende a vagare nel vuoto, neppure ancorato alla realtà da qualche sano scambio di pugni e calci come si converrebbe ad un vero Expendable: così, nonostante il - telefonato, ma d'effetto - colpo di scena conclusivo, si sprofonda inesorabilmente nella sensazione di stare assistendo ad un film inutile nell'accezione negativa del termine, completamente privo d'ironia e dell'aura sborona ed eccessiva che aveva reso così speciali Transporter e Crank. Peccato, perchè una cosa totalmente ignorante e chiassona ci sarebbe stata alla perfezione, e soprattutto perchè quando le pellicole potenzialmente chiassone ed ignoranti tentano di darsi un tono, in genere, finiscono per risultare indigeste anche per chi, al contrario, era pronto a rendere il giusto omaggio al loro essere trash di culto. C'è solo da sperare che per Statham sia stata soltanto una battuta d'arresto momentanea e che il nostro torni a fare quello che sa fare meglio, senza l'inutile zavorra del killer filosofo silenzioso e saggio che, sinceramente, gli si addice come se al posto della birra chiedesse al pub un bel the freddo.
MrFord
"Those who died
are justified
for wearing the badge, they're the chosen whites
you justify
those that died
by wearing the badge, they're the chosen whites
those who died
are justified."
Rage against the machine - "Killing in the name" -
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