Il termine lieto fine non potrebbe essere più appropriato per “The Mentalist”.
Il dramma CBS ha concluso la sua corsa di sette stagioni [contiene SPOILER] con la squadra che prende il serial killer Lazarus giusto prima che Patrick e Teresa diventassero marito e moglie… ma non solo, proprio nell’ultima scena, Jane scopre che la sua sposa aspetta il loro primo figlio.
Così adesso sappiamo che Jane e Lisbon oltre che cavalcare verso il tramonto come novelli sposi saranno anche genitori. Ecco la seconda parte del Q&A con il creatore della serie Bruno Heller per sapere se questo era il finale da sempre previsto e quali i progetti futuri di Robin Tunney.
TV Line | Bruno, ha mai pensato ad un altro possibile finale per la serie? Per molto tempo, il pensiero era: “Red John, viene catturato nel nostro finale della serie”?
Heller: Devo dare credito del fatto che la storia si è evoluta. Ma ad un certo punto, non ricordo esattamente quando, Peter Roth ha detto: “sentite, se volete che questo spettacolo continui, prendete quel bastardo [Red John] sbarazzatevi di lui e raccontate cosa succederà dopo”. Fino a quel momento ho sempre ritenuto che il libro finisse quando Moby Dick viene arpionato. Ma in realtà questa scelta ha dato alla serie TV una nuova vita [a metà della 6° stagione], tanta energia nuova ai personaggi, non solo a Jane e Lisbon. Siamo sati in grado di andare avanti, c’era un senso di solarità ed il pubblico ha risposto a questo. Quindi tutto il merito va a Peter – ha un istinto impeccabile per queste cose.
TV Line | Robin, dopo Prison Break e The Mentalist, quali sono i suoi progetti futuri; una serie via cavo, una commedia, cosa?
Tunney: Questo è divertente, perché credo che sia davvero difficile sapere che cosa si vuole fare fino a quando non si incontrano le persone coinvolte. Non sono una di quelle attrici che si sveglia e “voglio interpretare una donna cieca”. Credo che la televisione sia cambiata e ci sono tanto punti diversi da considerare, ma ci sono spettacoli di reti televisive che sono assolutamente incredibili. Non solo quale sarà [la mia prossima mossa] e non ho interessi specifici, ma so che quando si legge è necessario immaginarsi di voler stare con queste persone e con il personaggio che si accetta di interpretare per sei o sette anni.
Non mi vedo nuovamente nei panni di un agente di polizia, anche perché mi è stato affidato un grande ruolo femminile e l’ho fatto. Ma sì, non so cosa sarà e sono davvero entusiasta di questo. Credo che intrinsecamente l’ignoto agli attori dia una certa adrenalina che è il motivo per cui scegliamo questa carriera.
TV Line | Cosa vi piace ricordare di The Mentalist? Che cosa lo ha portato ad essere distintivo?
Tunney: Gli americano hanno visto drammi procedurali di ogni tipo, ma credo che Bruno ne abbia creato uno che aveva senso dell’umorismo e riferimenti intellettuali. È un genere conosciuto, ma credo esserci stato un comportamento più umano da parte degli agenti di polizia – non si limitavano a scoprire ed esporre i fatti. Spero che possano esser ricordati per aver portato un’aria nuova in un genere molto familiare al pubblico.
Heller: Mi limiterò a essere felice se verrà ricordato. Sai, del tipo che quando sarò anziano, al ragazzo della cassa del supermercato potrò dire: “sai chi ho usato per…?”. E magari ottenere uno sconto o qualcosa del genere. Voglio dire io sono quello di cui abbiamo parlato [nella parte 1 del Q&A]. Oltre a questo, spetta alle persone ricordarsi, ma io lo ricorso come il momento professionale più felice della mia vita. Adesso vuoi farmi commuovere prima di Robin, cosa che non voglio fare!