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Seung Hyuk attira su di sè diversi sospetti ma per una ragione o per l'altra non c'è nessuno che si decida a denunciarlo alla polizia. C'è l'uomo che gli ha venduto le valigie che ha paura di perdere il cliente, il ragazzo che consegna le pizze che non vuole perdere il lavoro, il portiere dello stabile che non vuole attirare la polizia in quanto è in libertà provvisoria e sta finendo di pagare il suo conto con la giustizia, c'è il piccolo boss della mala che picchia il serial killer perchè gli ruba sempre il parcheggio ( che poi è quello per gli invalidi).E lui continua ad agire praticamente indisturbato, anzi mette nel mirino altre vittime oltre a Yeo Seon e le porta nel suo antro.
Ho già ripetuto allo sfinimento nel pieno possesso delle mie pochissime facoltà mentali che in Corea del Sud al momento si girano i migliori thriller di tutto il globo terracqueo.
Se poi si parla di serial killer, allora non ce n'è proprio per nessuno: la superiorità è schiacciante, con buona pace di Hollywood and company.
Quando mi sono avvicinato a The Neighbors credevo di trovarmi di fronte a un thriller efferato con un serial killer di bambini ( la violenza sui minori è altro tema molto comune nel cinema coreano) e mentre leggevo la sinossi la palpebra mi si è sollevata per il fremito dell'attesa.
Addirittura i primi minuti facevano pensare a una ghost story: nella mente di Gyung Hee la figliastra continua a tornare a casa e lo fa per tutti i dieci giorni che separano la sua scomparsa dal ritrovamento del suo corpo.
Quindi sembra che venga tutto incanalato verso l'horror.
E invece no. Non è neanche una ghost story, o meglio i fantasmi sono solo una delle componenti.
The Neighbors è qualcosa d'altro che con perfida ironia parla di difficoltà di relazione, di apparenze che ingannano , di fantasmi che vengono generati dal senso di colpa.
Una creatura filmica strana, mutevole che mi ha riportato alla mente un film peculiare nella filmografia hitchcockiana come La congiura degli innocenti in cui tutti i presunti innocenti protagonisti avevano qualcosa da nascondere.
Anche qui è così: ognuno ha il proprio scheletro nell'armadio e il serial killer ha via libera proprio perchè tutti i suoi vicini per un motivo o per l'altro alla fine lo lasciano fare, pur sospettando fortemente di lui.
La cosa migliore di The Neighbors è la caratterizzazione minuziosa dei vari personaggi ( il cast è formato da all stars del cinema coreano e devo dire che fa un lavoro strepitoso) che si dividono equamente la scena: non c'è un protagonista assoluto , la regia vivacemente segue le varie sottotrame che si susseguono a gran ritmo per tutto il tempo dando al tutto una leggerezza inusuale per questo tipo di film, inserendo azzeccati colpi di scena nei momenti giusti.
Ci sono efferatezze ma anche ironia che arriva a stemperare il tutto.
Ma vivere in un complesso residenziale del genere non sembra così salubre.
E il vicino di casa meno simpatico acquisterà quel non so che di sospetto.....
( VOTO : 7 / 10 )
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