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Questo accade insieme alla percezione di presenze nella stanza attorno al letto e saltuariamente alla sensazione di fluttuare nella stanza al di fuori del proprio corpo,
E si può comprendere facilmente come il tutto divenga terrorizzante.
Il documentario di Rodney Ascher presenta otto casi di questa sindrome, raccontata dagli stessi protagonisti.
Fino alla visione di questo The Nightmare non conoscevo Rodney Ascher, non avevo mai visto Room 237 , acclamatissimo suo documentario sulle interpretazioni da dare a Shining di Stanley Kubrick( e ancora non l'ho visto ), ignoravo persino l'esistenza di documentari da ascrivere al genere horror.
Mettiamo le cose in chiaro: Rodney Ascher non è un medico , né si scava una trincea dietro estenuanti spiegoni/pipponi medico-scientifici che renderebbero il suo film attaccabile dall'accademico e dall'esperto medico di turno.
Giustamente , aggiungo io.
Semplicemente prende otto persone che soffrono di questa paralisi nel sonno e fa descrivere a favore di camera , con le loro parole quello che succede loro e che spesso continua a succedere in quella parte della loro vita che va dalla sera alla mattina.
Il tutto con l' ausilio di un minimo di messa in scena che descriva in modo il più fedele possibile i fenomeni che raccontano i diversi intervistati.
In più si contestualizza il tutto con riferimenti pittorici , parliamo del bellissimo Incubus di Henry Fussli, quadro che ho già avuto modo di dire ho visto dal vivo e a cui sono molto legato, ma soprattutto cinematografici con riferimenti a The Nightmare on Elm Street di Wes Craven e Allucinazione perversa di Adrian Lyne , di cui sono mostrati alcuni spezzoni.
L'impressione che ho avuto uscendo dalla visione di questo film di Rodney Ascher è stata strana , spiazzante : da un lato non si può non notare un racconto che , cinematograficamente parlando, si presenza abbastanza ripetitivo nel parlare di esperienze abbastanza simili tra di loro.
D'altro canto però , i racconti degli otto protagonisti mettono una certa tensione addosso: anzi, dirò di più, mentre senti il racconto delle loro esperienze, vai a frugare nella memoria su momenti particolari della tua vita in cui ti senti di aver vissuto un qualcosa di simile a quello che ora hai appena visto su schermo.
Quello che colpisce è il senso d'isolamento che affligge queste persone che di fatto sono sole contro i propri incubi notturni anche se dormono assieme al proprio partner, si avverte quasi fisicamente la presenza di un muro costruito attorno a queste persone che non riescono a condividere quello che succede nella loro notte perché chi non lo vive con loro o come loro, non può capire.
Questa mancata condivisione della propria condizione li rende di fatto molto più aperti verso la telecamera, non si sentono più soli perché stanno parlando con un regista che ha esperienza della loro sindrome e vengono a conoscenza di altre storie come la loro.
Insomma sanno che qualcuno li può comprendere , cosa che in realtà a loro manca moltissimo.
Impossibile dire di più, ho fatto lo slalom tra paletti vicinissimi proprio per non togliere il piacere della visione.
Una sola cosa : se prima non avevo alcuna ragione di avere paura del buio e del sonno, ebbene ora almeno una piccola ragione ce l'ho...
PERCHE' SI : un documentario horror, genere mai visto prima ( almeno da me),alcuni racconti fanno venire la pelle d'oca, si respira tensione.
PERCHE' NO : dal punto di vista cinematografico è piuttosto ripetitivo, la messa in scena degli incubi non brilla per particolare cura.
LA SEQUENZA : quella in cui uno dei protagonisti descrive il suo incubo che lo affligge si da bambino.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
Esistono anche i documentari horror.
Devo recuperare assolutamente Room 237.
Frugando nei ricordi mi sembra di aver vissuto una cosa simile ma non vorrei che fosse semplice ipocondria.
Non avevo mai sentito parlare di paralisi ipnagogica.
( VOTO : 7 / 10 )
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