The O.C.
(serie tv, stagione 3)
Episodi: 25
Creatore: Josh Schwartz
Rete Americana: FOX
Rete Italiana: Italia 1, Mediaset Premium, FOX
Cast: Peter Gallagher, Kelly Rowan, Ben McKenzie, Mischa Barton, Adam Brody, Rachel Bilson, Melinda Clarke, Autumn Reeser, Willa Holland, Jeri Ryan, Ryan Donowho, Eric Mabius, Cam Gigandet, Nikki Reed
Genere: Drama
Nella recensione che feci della seconda stagione, anticipai che ormai il cosiddetto “Salto dello squalo” da parte della serie era già stato fatto e che questa terza stagione avrebbe, nel bene e nel male, rappresentato la sua fine, cosa che poi è effettivamente successa a causa di un calo vertiginoso degli ascolti (60% in meno rispetto alla stagione precedente, con un passaggio da 10 milioni di telespettatori a soli 4 della terza stagione).
Ed anche per me questa stagione è stata, tra le quattro, quella che mi ha allontanato di più. Il motivo io lo trovo principalmente in una cosa: alcune storie diventano abbastanza inverosimili, alcune vengono tirate troppo per la lunga, i nuovi personaggi non sanno reggere il confronto con i vecchi. Per esempio, Johnny, interpretato da Ryan Donowho, non ha niente a che vedere con Zach della seconda stagione. Kevin Volchek, interpretato da Cam Gigandet, vorrebbe tanto essere il nuovo Trey, ma non ci riesce.
Per non parlare poi della storia più irritante dell’intera terza stagione: quella che vede protagonisti Jack Hess, interpretato da Eric Mabius, Marissa, Ryan, Summer, Seth e Taylor, interpretata da Autumn Reeser. In primo luogo io mi chiedo come a nessun personaggio del telefilm sia venuto in mente di sfanculare Jack Hess deridendolo per il suo cognome. Sì, perchè ok, si scrive Hess, ma la sua pronuncia è molto simile se non identica a “ass”. E io di farmi rovinare la vita da uno che si chiama testualmente “Giacomo Culo” (Nonciclopedia decide, per rendergli omaggio, di chiamarlo “Professor Culo”) o, se letto tutto attaccato, “Asino”, non è che ne avrei troppa voglia.
Per questi motivi la stagione procede in maniera abbastanza fiacca e stanca, per poi raggiungere, con gli episodi finali, quell’intensità emotiva propria degli ultimi episodi della seconda stagione, cercando almeno di salvare quello che si poteva salvare. Ed è proprio con questi episodi che la terza stagione riacquista un bel po’ di valore. Tra parentesi il finale di stagione, morte di Marissa a parte, sarebbe potuto essere anche un perfetto finale di serie.
Voto: 6/7