Progetto nato in Olanda nel 1998, The One Minutes coinvolge artisti di oltre cento paesi, che realizzano contributi video della durata di un solo minuto. Così anche quest’anno la Scuola di Design dell’East China Normal University di Shanghai, in collaborazione col canale televisivo cinese dedicato all’arte Art Channel, organizzano, nell’ambito del Festival Internazionale della Televisione, che ha aperto i battenti ieri e si svolgerà fino al 14 giugno, un Forum internazionale e un programma televisivo ad hoc.
In questo contesto, cinque video di altrettanti artisti italiani, selezionati dall’Istituto Garuzzo per le Arti Visive di Torino, saranno trasmessi da Art Channel per l’intero periodo del Festival. I cinque artisti scelti sono: Maura Banfo, Filippo Centenari, Paolo Grassino, Botto e Bruno, Davide Coltro.
Nei loro lavori si spazia dalla scomposizione delle suggestioni decadenti delle megalopoli odierne, all’ineffabilità del trascorrere del tempo, dal corpo dell’uomo a quello delle città, dal centro ai margini. La presa diretta si mescola all’oltranzismo stilistico della “digitalità”, il gioco artistico all’interpretazione della nostra società, così fortemente “occidentale”.
Se oggi, a livello mondiale, la videoarte rappresenta uno dei "mezzi" maggiormente vitali, sia dal punto di vista dei risultati, sia per le implicazioni nel campo del progresso sociale, non sono dunque effimere le caratteristiche fondamentali di questa forma espressiva.
E il progetto The One Minutes rappresenta, in questo senso, davvero un ottimo esempio.
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