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Sembrano felici ma in realtà a sentire i loro discorsi c'è una tensione palpabile, irrisolta, dovuta alla perdita del loro primo figlio appena dopo la nascita.
E subito dopo che sono arrivati Nicola comincia a mostrare preoccupanti segni di gelosia, fino ad arrivare alla follia e alla violenza vera e propria in un crescendo in cui l'incubo si mescola sempre più alla realtà.
Ma sarà veramente così?
The Perfect Husband è un horror italiano girato da un regista di origine argentina ma che vive, lavora e lotta in Italia.
Lotta, si, perché sapete meglio di me quanto sia difficile farsi strada nel Belpaese scegliendo di occuparsi di un genere cinematografico, qualunque esso sia, che non sia la commedia.
E Lucas la strada se l'è già fatta nel circuito indipendente a suon di film e di corti premiati per ogni dove nei Festival specializzati, tra cui l'omonimo corto ( anzi direi un mediometraggio perché dura 38 minuti) da cui è tratto questo suo ultimo lavoro.
Segno evidente che la stoffa c'è, nonostante sia costretto a lavorare con budget irrisori , con poche locations e con un armamentario limitato di effetti speciali.
Ma Pavetto, come Bianchini, Zuccon, Gualano, Tagliavini e tanti altri come lui fa di necessità virtù per dare alle stampe un prodotto professionale e che abbia la statura sufficiente per essere apprezzato sul mercato internazionale.
Perché anche lui , come gli altri guarda al mercato internazionale, quasi esclusivamente, girando in inglese , con attori anglofoni e uno stile che fugga dal più schietto provincialismo italiano.
Perché l'Italia non è un Paese per giovani registi che si dedichino all'horror a dispetto di una scena che acquista in vivacità anno dopo anno.
Ma veniamo a The Perfect Husband , il primo film di Lucas Pavetto che arriva nelle nostre sale seppur con una distribuzione assai limitata, per non dire deficitaria.
A me fa molto piacere supportare la scena italiana e mi fa ancor più piacere quando mi trovo di fronte a prodotti onesti, professionali e che abbiano qualcosa da dire come questo.
The Perfect Husband si guarda bene dal voler riscrivere le coordinate stilistiche del genere, anzi vi affonda le sue radici ma lo fa con schiettezza e competenza.
E' un film che fa dell'ambiguità dei protagonisti la sua cifra dominante scivolando continuamente tra il thriller psicologico e l'horror, che usa lo stereotipo della casetta nel bosco e della coppia in crisi , con una tensione palpabile fin dai primi dialoghi tra i due protagonisti, per mostrare uno sguardo più complessivo che abbracci un piccolo classico come A letto con il nemico ( di Joseph Ruben di cui non dimenticherei neanche quello che per me è un capolavoro senza mezzi termini, The Stephfather- Il Patrigno , datato 1987, in cui come del resto nel film con Julia Roberts il terrore si nascondeva tra le mura domestiche, proprio come accade in The Perfect Husband), un film decisamente più Honeymoon ( che poi vira per altri lidi, tra il body horror alla Cronenberg e la pura sci fi) per arrivare all'horror europeo , francese , in particolare, soprattutto all'Alexandre Aja di Alta Tensione di cui è evidente l'influsso soprattutto nella seconda parte della pellicola.
contemporaneo come
Il film di Lucas Pavetto in un certo senso è costruito in maniera molto classica : c'è una prima parte in cui vengono insinuati dubbi e rilasciati piccoli ma continui segni di inquietudine per arrivare alla ballata di sangue che apre la seconda parte con degli effetti speciali , targati Giuseppe Cordivani , che non hanno l'aria di essere così spartani e appartenenti a un budget risicato come quello con cui hanno lavorato Pavetto e i suoi collaboratori.
Nota di merito anche per la fotografia , firmata da Davide Manca, che di solito è un grosso punto interrogativo nelle produzioni indipendenti italiane , una fotografia che non fa mancare mai il suo apporto in termini di qualità e una nota di plauso va anche alla regia di Pavetto che si fa apprezzare per le sue soluzioni anche raffinate , pur non disdegnando lo splatter puro della seconda parte.
Infine una considerazione sugli attori: Gabriella Wright è brava, sopra la media del genere scream queen, mentre Bret Roberts , attore alaskano tutto di un pezzo, ha modo di crescere all'interno del film dopo un inizio in cui appare decisamente legnoso.
Come già detto The Perfect Husband non riscriverà le coordinate del genere, non ha neanche la pretesa di farlo, ma utilizza in maniera convincente gli stereotipi di cui si nutre per trarre nuova linfa vitale per una scena indipendente italiana che non è mai stata così viva e in fermento.
Support italian cinema!
E stavolta ne vale veramente la pena....
PERCHE' SI : ottima atmosfera costruita con sapienti tocchi registici , effetti speciali e fotografia che non sembrano appartenere a un film dal budget basso come questo, tentativo coraggioso di dare nuova linfa vitale utilizzando gli stereotipi del genere, Gabriella Wright è sopra la media del genere.
PERCHE' NO : poche locations, a orecchio nel finale c'è qualche particolare che non collima ( tipo quello che succede nell'ufficio della guardia forestale), Bret Roberts all'inizio del film è abbastanza legnoso.
( VOTO : 7 / 10 )
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