Magazine Cinema

The Reader di Stephen Daldry. Ho imparato a leggere

Creato il 21 gennaio 2013 da Spaceoddity
The Reader di Stephen Daldry. Ho imparato a leggereThe Reader (2008) è il terzo lungometraggio di Stephen Daldry, dopo i successi di Billy Elliot (2000) e The Hours (2002). Tra il secondo e il terzo titolo, dunque, passa molto tempo, ma intanto il nome di Daldry aveva guadagnato una sua riconoscibilità precisa tra gli habitués del cinema. Per di più, si verifica anche una continuità attraverso la penna di David Hare per la sceneggiatura (tratta da un romanzo di Bernhard Schlink, autore pressoché ignoto in Italia).
Il film, piuttosto impegnativo (anche se non propriamente "impegnato"), racconta le vicende sentimentali di una coppia molto inattesa. Michael (David Kross), un ragazzo di neanche sedici anni, intraprende una relazione con una donna di parecchi anni più grande di lui, Hanna Schmitz (Kate Winslet), che mantiene su di sé un impenetrabile riserbo. Il rapporto tra i due è senz'altro fisico, basato su una sensualità aperta e urgente, ma presto, durante i loro incontri, lei gli chiede di leggerle qualcosa, anche di quello che si studia a scuola. Michael e Hanna affiancano intense sedute di lettura a una passionalità che non lascia nulla all'immaginazione. Intanto però Michael cresce e la vita si affaccia a lui in tutta la sua ricchezza: nuovi amici e nuove spasimanti. Il rapporto con la donna che ha segnato la sua vita si fa  più intenso e complesso, finché il ragazzo non si iscrive in giurisprudenza e non scopre di lei un segreto che lo costringerà a rivedere il tutto sotto un'altra ottica.
The Reader si svolge almeno lungo un altro asse temporale, che vede i due adulti (con un Michael interpretato dall'ottimo Ralph Fiennes) alle prese ciascuno con la propria vita e con il ricordo di ciò che accadde allora. Le vicende costringono i due ex amanti a una forzata distanza, ma anche a crescere rispetto alle premesse che li avevano uniti: Hanna imparerà faticosamente a leggere, salvo sentire una mortale nostalgia della voce di lui, perché la lettura non le restituisce il corpo e il sorriso di quell'impacciato e splendido adolescente nel suo letto; dal canto suo, Michael si laurea ad Heidelberg con un vero maestro di vita (interpretato da Bruno Ganz) riesce a distinguersi nella professione forense, salvo non riuscire a giustificare o a difendere, sia pure contro di sé, i problematici trascorsi della donna. Eppure, continuano a essere una risorsa l'uno per l'altra, una specie di serbatoio a cui attingere in cerca dell'ingenuità perduta, e proprio nell'atto di conoscerla e di perderla. Stephen Daldry indaga ancora una volta sui sentimenti di una felicità che non si riesce a dominare, sull'ineluttabile senso di perdita che l'accompagna, passo dopo passo.
The Reader di Stephen Daldry. Ho imparato a leggereInnocenza e sapere sembrano destinati a non incontrarsi. I personaggi non riescono ad accettarsi, a capirsi, ma non c'è nulla di crudele o di perfido nel loro rapporto. Si vengono incontro, ciascuno con la sua fragilità, consegnandosi alla vita dell'altro senza pensarci. The Reader non è mai morboso, risulta però freddo, come inadatto a raccogliere tutto il vissuto che pretende di convogliare. Splendide inquadrature dedicate all'appena diciottenne David Kross, una perfetta definizione del personaggio con l'ottima Kate Winslet, nonché il fascinoso aplomb del severo Ralph Fiennes sono fanno il loro gioco in un film solido e scorrevole sul piano narrativo, ma sostanzialmente patinato, apertamente rivolto a un pubblico anglofono (non si capisce altrimenti perché i testi letti siano in inglese, quando i protagonisti sono tutti tedeschi), che non riuscì a convincermi del tutto al cinema e ancor meno ora in visione privata. Non che manchi d'arte, d'ispirazione o di messaggio, ma sembra difettare di scopo. Nella marea di film legati all'olocausto, The Reader certo non stona, ma non riesce a dire nulla di nuovo, neanche quando si trasferisce nel privato la tragedia di un passato irredimibile.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines