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The Sadies a Barcellona

Creato il 07 marzo 2012 da Witzbalinka

Sembra indiscutibile che, dall’auge della corrente conosciuta come freak-folk, inaugurata dalla mano di talenti tanto eccellenti come Devendra Banhart (principale responsabile della rivalorizzazione del primo e fino ad allora finito in dimenticanza di Vasthi Bunyan), CocoRosie o Joanna Newsom, uno dei fenomeni più sensibili della musica indipendente del secolo in corso è il ritorno o la presenza della tradizione, delle radici del folklore. È come se in qualche maniera l’audacia caratteristica della musica alternativa fosse stata sostituita da una malinconia dalle profonde tinte liriche che trova la sua migliore espressione nelle forme tradizionali della canzone.

concierto the sadies barcelona

Ripassando per esempio soltanto le liste delle riviste specializzate dei dischi più riguardevoli dell’anno scorso, figura la presenza degli splendidi lavori di artisti come PJ Harvey, Bill Callahan, Gilliam Welsh, Fleet Foxes, Josh T Pearson, Bon Ivers, Wilco, Jonathan Wilson, The Jayhawks o The Black Keys, solo per menzionarne alcuni, tutti questi in un modo o nell’altro direttamente vincolati con la canzone tradizionale, si tratta di country, blues, folk o bluegrass.

Più di un critico ha associato questo ritorno alle radici –con le sue varianti stimolanti e innovatori – a una necessità di verità e di autenticità ogni volta sempre più perentoria in un mondo caratterizzato dalla crescente cosificazione dell’esperienza prodotta dall’uso dominante delle rete sociali e dei mezzi di comunicazione di massa. Verità e autenticità che avrebbero anche a che vedere con la volontà e l’impulso di parlare delle cose che hanno importato sempre (l’amore, la malinconia, la nostalgia, la morte, il passare del tempo…), questo numero limitato di temi e metafore, tanto limitati che forse potrebbe contarsi ampiamente con le dita delle mani, le cui infinite variazioni conformano secondo Borges l’universo della creazione umana.

I The Sadies offriranno uno dei loro indimenticabili concerti nella sala Sidecar Factory Club di Barcellona il 13 marzo (http://www.sidecarfactoryclub.com/web/index.php?option=com_eventlist&Itemid=&func=dayviewtip&day=2012-03-13&el_mcal=1). Orientati principalmente verso un folk-rock country, sono vari gli elementi che li rendono speciali. Uno di questi è senza dubbio il suo vincolo con Toronto, esplicativo di questo speciale e indefinibile tocco canadese che li distingue dagli artisti delle etichette americane, quali Neil Young, The Cowboy Junkies, Basia Bulat o Leonard Cohen per fare solo alcuni esempi.  Evidente è anche la vicinanza a una delle vertenti più fertili e interessanti del post-punk, rappresentata dalla sua collaborazione occasionale con Jon Spencer o Steve Albini.


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