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"The Shining": la reiterazione dello schema cannibale, il labirinto e foto finale

Creato il 25 marzo 2013 da Bruno


"E’ un enorme labirinto, mi dovrò riempire le tasche di briciole di pane altrimenti mi ci perdo qui" ...
E' la frase pronunciata da Wendy, già nelle scene iniziali del film, al cuoco nero Halloran che le mostra la cucina e le dispense dell' Overloock; labirinto che viene riproposto in vario modo e con varie scene sia durante il film, che nella decisiva scena finale; labirinto fin dall' inizio strettamente connesso sia con un' idea di "reiterazione", che con quella di "cibo". Labirinto dunque che diventa il simbolo della "reiterazione di uno schema cannibale": un cannibalismo cui si accenna già durante il viaggio che porta la famiglia Torrance verso l' hotel-sistema ( spontaneo e interessante fare un parallelo in tal senso con il "palazzo" di Rosemary's Baby ); un cannibalismo strettamente connesso con l' idea di cibo/cucina quale cuore del sistema e motore dello stesso, un cannibalismo sociale che si esplica prosaicamente nella ripetizione storica dell' eccidio di giovani generazioni ( le gemelline, Danny ) in quella "guerra" che altro non è che l' esito conclusivo del ciclo e delle fasi economiche del modello borghese-capitalista ( vedi quanto già detto in precedenza ).
Link per la visione in streaming:
http://www.cineblog01.org/shining-1980/
"Schema cannibale" elevato quindi a logica intrinseca del sistema ( Hal 9000 di Odissea ); schema continuamente riproposto come "trappola logica reiterativa" dal sistema stesso ( il gioco degli scacchi tra Hal e l' astronauta ); schema cannibale che richiama volutamente il Minotauro del Labirinto di Cnosso; schema che ha il suo momento culminante in quel "bagno di sangue" che costituisce l' altro pilastro interpretativo del film. Ma anche "labirinto" inteso in senso lato, come percorso-trappola forzato, quello in cui oggi ci ritroviamo sia storicamente, che culturalmente, che mentalmente parlando. Labirinto dunque che diventa anche sinonimo di "dinamica indotta" tout-court.
Ma andiamo con calma ...
Riprendo quindi quanto già detto a suo tempo su "Shining" e le sue possibili interpretazioni in chiave metastorica; ribadisco inoltre che la "densità onirica" dei film di Kubrick arriva a tali e tanti livelli di interconnessione e sovrapposizione di più chiavi interpretative che non si finisce più ... su una sola scena si potrebbero scrivere pagine: mi limito quindi qui ad una sola chiave di lettura, introducendo alcuni elementi allora lasciati in sospeso e che oggi assumono una straordinaria attualità. Ma ricordando ancora che non c'è l' interpretazione univoca, e che ogni scena diventa una sorta di "portale" che apre a più direzioni, la cui vastità e complessità aumenta più si rivede ed analizzano i film, più si chiariscono e delineano precedenti significati iconografici, più si è in grado di "spaziare tridimensionalmente" all' interno dell' opera stessa. "Tridimensionalità" e presenza contemporanea di diverse direzioni interpretative che si perde dovendo scriverne con un approccio forzatamente "rettilineo", ma che a tale complessità contestuale va idealmente riportato ... Esattamente come succede quando ci troviamo di fronte ad un contesto onirico: tanto apparentemente indecifrabile, ambiguo e sibillino quanto più vasto e "denso" sarà il sottostante contenuto che si cela dietro la "rappresentazione" manifesta.
( Una doverosa parentesi:  lettura quindi che va sempre fatta "lasciandosi trasportare" attraverso la libera associazione di contenuti e immagini risvegliate, non con l' IMBECILLE approccio che solitamente vedo utilizzare sul web, teso alla spasmodica ricerca del "simbolo", della chiave "unica" interpretativa, della investigativa "caccia al segno" come se si trattasse di un cifrario da decrittare ... può starci anche quello, ma comprendere un significato vuole appunto dire ragionare in termini sempre "olistici", che tengano innanzitutto conto dell' intero contesto, soprattutto emotivo e non-verbale, appunto ... altrimenti si va a caccia di lucciole, scambiandole per lanterne ).  
  
 IL LABIRINTO
Richiamo al "labirinto" dunque che compare più volte nel film, a partire dalla visita iniziale in cui il cuoco nero mostra a Wendy le cucine e le dispense: l' accumulo è il fine concettuale, la cucina la macchina da guerra, l' uccisione il mezzo. Stanze che il nero passa in rassegna quasi fosse un generale orgoglioso del suo esercito: ecco ancora una bella condensazione iconica del PARADOSSO per cui una "vittima storica" di quella stessa "cucina" ( gli schiavi afro-americani ) non solo ne diventa "capo macchinista" ( Halloran è il capo-cuoco ), ma mostra la macchina bellica con ostentato orgoglio a quella che è un' altra icona di vittima storica ( Wendy è icona degli indiani d' America, come già detto in altro post ) ...
( E notate la curiosità: oggi tale "paradosso" è teatralizzato nella realtà attraverso un presidente nero: l' icona storica della "vittima" posta a "capo-macchinista" della stessa macchina che si pose a carnefice ... ecco ancora il procedere del sistema, che prima usa, e poi denuncia ( mediaticamente, simbolicamente, ecc, vedi lo stesso utilizzo del web ), le sue stesse malefatte
... Ed ecco che Halloran alla fine "giustamente" soccombe: leggiamolo in senso "catartico-teatrale" per cui tale "tradimento" viene punito da un superiore assunto di giustizia. E viene colpito al cuore, perchè egli stesso era diventato "cuore" della macchina-sistema; viene punito per non aver saputo ascoltare lo "shining" datogli dall' esperienza diretta delle precedenti generazioni -"in casa io e mio nonno ci parliamo semplicemente guardandoci" dice a Danny-, che anzi sostanzialmente NEGA, dicendo sempre a Danny che "sono solo ombre del passato, non possono farti niente, sono come immagini di un libro", ma è ovvio che stia mentendo quando, subito dopo e con fare minaccioso, gli intima di "star distante dalla camera 237" ... ABBANDONA IL CUORE PER FARSI A SUA VOLTA CANNIBALE: ecco perchè la scure di Jack lo colpirà proprio al cuore, in un' ottica di superiore catarsi. ).
Labirinto in cui Wendy riesce a rinchiudere il Minotauro/Jack, poi liberato dall' intervento surreale ( il passato che si concretizza ) del precedente custode Grady; labirinto che compare una prima volta nel gioco familiare tra Wendy e Danny, devolvendo l' atmosfera rilassata e tranquilla verso un palpabilissimo presentimento di inquietudine; labirinto che Jack osserva dall' alto nella stanza d' albergo, schema tattico predisposto e anticipazione di un ripetuto finale sacrificale, quale generale che osservi con distacco una mappa di battaglia.
Lo schema tattico è quello già predisposto dall' èlite fantasma, ( esplicito richiamo al mondo della finanza, ai "ruggenti anni 20", la festosa atmosfera della Gold Room ) che porterà a quella disastrosa crisi di Wall Street del 1929 che a sua volta richiederà il "bagno di sangue" ( red-rum ) delle due gemelline, ossia le due conseguenti guerre mondiali. Quel bagno di sangue che così insistentemente si presenta attraverso lo "shining" a Danny, ad anticipargli la stessa futura, possibile fine.
E nient' altro che questo è il "compito" che l' Overloock-sistema si aspetta ora da Jack, come già dal precedente custode Grady che nel bagno ( abbiamo già visto perchè proprio nel bagno ) ora passa a lui le consegne.
( Leggi: è ancora lo stesso meccanismo di allora che si ripropone inalterato oggi, e che porterà -salvo varianti- a chiedere inevitabilmente il terzo sacrificio ).
( Altra parentesi: noi che siamo adulti e vaccinati abbiamo già ampiamente mostrato nel corso del blog come in realtà il tutto sia artificiosamente montato proprio per condurre all' esito finale bellico, vera "fase utile" che il sistema utilizza per esportarsi ... ma ora poniamoci nell' ottica generale -noi qui siamo troooppo oltre, parbleu, rispetto al complottismo-mainstream del web !- e quindi leggiamolo in senso "tradizionale": capitalismo >> crisi >> guerra ... Poi per fortuna tra pochi post chiuderò anche 'sto maledetto blog, perchè questo continuo duplice approccio esplorativo-espositivo mi sta facendo ormai rischiare la schizofrenia ... )
Richiamo al Minotauro
L' esplicito richiamo alla figura mitologica del Minotauro è dato anche figurativamente dal modo in cui Kubrick riprende Jack nella scena finale del labirinto: il suo procedere non eretto e zoppicante, la figura protesa in avanti, i primissimi piani del viso in cui guarda dal sotto in sù, lo rendono visivamente simile più ad una bestia che carica che ad un uomo. E bestia in effetti ormai è, avendo abbandonato ogni ragionevolezza ed essendo agito dal puro istinto ( processo che è "ipnoticamente indotto", come Kubrick stesso sottolinea, dall' hotel-struttura-sistema ... lo ricordo ancora una volta ai fanatici di Hobbes ! )
Ora, il Minotauro è nella mitologia figlio di una donna e di un toro: ecco che ancora abbiamo il concetto già espresso per cui un assunto DISUMANO ingravida la natura UMANA, il grembo femminile; il "patto satanico" con cui l' espediente finanziario ingravida l' economia reale; il Minotauro, figlio del processo di "finanziarizzazione dell' economia" ( e il simbolo di Wall Street non è proprio un toro ? ), ora non può che avanzare bestialmente verso la fase successiva: la guerra, lo spargimento di sangue ... e Jack deve ora "dare in pasto al sistema" il figlio Danny ( la popolazione in metafora ), esattamente come il Minotauro richiede periodicamente di nutrirsi di giovani fanciulli e fanciulle. 
Ma così come la mitologia ci narra che, proprio alla terza richiesta di sangue del Minotauro, il giovane Teseo riuscirà ad uccidere il mostro e ad uscire dal labirinto di Cnosso, così nel film è proprio in vista di una possibile terza guerra che il giovane Danny riuscirà, anteponendo il pensiero critico al puro istinto di fuga ( ossia operando alla fine una "scelta consapevole" favorita dallo shining ), a gabbare l' infuriato Jack. Il quale finirà per perdersi a sua volta sul suo stesso campo di battaglia, morendo "congelato" ( un' allusione sulla possibile sorte da riservare al debito ? ) ... 
    
 La strana foto finale
Danny riesce a ricongiungersi con la mamma ( ecco ancora quel concetto di ritorno al femminile, al grembo, alla terra, all' autenticità già variamente visto ), mentre la scena successiva ci mostra un Jack ormai cadavere, parzialmente ricoperto di neve.
Stranamente la ripresa ora ci riporta ancora dentro l' Overloock.
La colonna sonora in sottofondo diffonde ancora il tema "Mezzanotte, le stelle e tu"; l' hotel ora è tranquillo, vi si respira adesso un' atmosfera finalmente accogliente, familiare, rilassata, e non c'è più alcuna traccia dell' èlite fantasma. La macchina da presa carrella fino a soffermarsi su una foto d' epoca dei convitati alla festa da ballo, tra i quali ora compare anche Jack, anche lui contento, finalmente rilassato e sorridente.
Il che avrebbe anche una sua logica figurativa se avesse portato a buon fine il compito affidatogli; ma perchè compare sorridente tra l' èlite se ha sostanzialmente fallito il compito da lei assegnatogli ?? 
Perchè appare contento ??  e perchè guarda verso l' alto ?? E chi sta salutando in modo tanto familiare, parbleu ... ??
Sembrerebbe quasi si stia rivolgendo a qualcun altro di ben conosciuto ... una qualche altra presenza, un' entità ancora superiore alla stessa potentissima èlite finanziaria fantasma ??
Beh, non c'è rimasto che l' Overloock ormai vuoto, non c'è rimasta che la struttura, il "sistema" ormai vuoto ... che si stia quindi rivolgendo proprio alla struttura, all' architettura ?? ... Che stia quindi rivolgendosi idealmente proprio agli architetti, e che sia contento della diversa svolta assunta dai fatti, in quanto proprio questo in realtà si voleva da lui ...? Che stia rivolgendosi direttamente a NOI ??
... Meditate gente, meditate ...
                 

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