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La trama (con parole mie): a Cold Rock, sperduta cittadina ormai quasi fantasma, la triste leggenda del terribile "Tall man" incombe da tempo, seminando il terrore nei pochi abitanti rimasti ed attirando l'attenzione delle forze dell'ordine venute dalla grande città. L'oscuro individuo che alimenta il triste mito, infatti, sarebbe responsabile della scomparsa di numerosi bambini svaniti nel nulla e mai più ritrovati.Julia Denning, infermiera locale vedova con un figlio, è una delle poche ha considerare ancora Cold Rock un luogo con qualche speranza per il futuro: questo almeno fino a quando, una notte, il terrificante rapitore fa capolino nella sua vita prendendo con sè il suo bambino.La donna, disperata, si lancerà sulle tracce del mostro portando alla luce segreti sempre più terribili che saranno destinati a sconvolgere la vita di tutti gli abitanti del paese.
E' sempre decisamente più piacevole essere sorpresi in positivo da un regista cui non si sarebbe dato un centesimo che in negativo da uno che, al contrario, aveva già ampiamente guadagnato la nostra fiducia: in questo senso, ricordo sempre i casi clamorosi di Aronofsky - che con The wrestlerprima ed Il cigno neropoi passò dalle stalle alle stelle in casa Ford - e di Malick - da sempre uno dei miei punti di riferimento, completamente screditato da quell'immensa pippa di The tree of life -.Pascal Laugier, pur se con le dovute proporzioni di talento, versava in una situazione simile a quella nella quale ristagnò per anni il buon Darren appena citato, considerata la stroncatura che riservai al suo Martyrs, partito ottimamente e clamorosamente affossato da una seconda parte dal sapore mistico che ancora oggi ricordo come una delle più ridicole ed inutili della storia recente dell'horror e non solo.L'approccio per questo suo The tall man, dunque, non prevedeva grosse aspettative, considerata anche la stima di cui a livello attoriale gode la sua protagonista in casa Ford: Jessica Biel, infatti, dai tempi dell'agghiacciante Settimo cielo mi è sempre parsa tutto fumo e niente arrosto, incapace di affermarsi per il suo talento recitativo quanto per lo status di pezzo di carne in mostra in stile Megan Fox - ed approfitto per rinverdire l'annosa disputa tra me e il Cannibale rispetto agli orribili pollici di quest'ultima -.Fortunatamente, invece, già a partire dalla sequenza d'apertura si nota un approccio decisamente meno gore e quasi nolaniano alla vicenda - il paragone con Insomnia è scattato immediatamente -, e la presenza del sempre ottimo Stephen McHattie ha subito costituito un valore aggiunto.Come se non bastasse, il gusto quasi più thrilling che horror della pellicola, l'ambientazione clamorosamente di frontiera e la figura del Tall man che da titolo alla vicenda - oltre al gioco del flashforward in apertura sfruttato decisamente bene nello script - funzionano fin dal principio, quando l'intera vicenda assume la connotazione del più classico dei film di genere, e la protagonista si ritrova costretta ad affrontare il terrificante rapitore di bambini neanche ci trovassimo nel pieno di Alta tensione, titolo che lanciò Alexandre Aja a Hollywood sancendone, di fatto, la fine come talento - pur se grezzo - nell'ambito del Cinema d'orrore.Ma è con il progressivo avvicinarsi al raccordo con l'opening che il gioco orchestrato da regia e sceneggiatura assume dimensioni decisamente più interessanti, andando a sorprendere l'audience in più di un'occasione, ribaltando il canovaccio e presentando allo spettatore un conto piuttosto salato di riflessioni per nulla scontate e banali sulle sparizioni dei bambini, la figura del Tall man, Julia e l'intera comunità di Cold Rock.Certo, non staremo parlando del più clamoroso film della stagione, ma considerata la penuria di proposte decenti legate ad un pò di sano e viscerale terrore, questo ritorno di fiamma di Laugier - nonchè cambio di rotta rispetto alla sua opera precedente - risulta essere uno dei più interessanti degli ultimi mesi, ha tutte le carte in regola per sorprendere e soprattutto, una volta giunti al termine della visione, ha la qualità non indifferente di rimanere sospeso sulla coscienza dello spettatore, che trova in Julia un charachter nel quale immedesimarsi e dal quale allontanarsi senza sapere bene, una volta giunti alla risoluzione della vicenda, da che parte stare.Senza dubbio, in una realtà di confine da brividi - anche senza alcun bisogno di "mostri" - come quella di comunità nello stile di Cold Rock, tutte le caratteristiche peggiori del genere umano tenderanno ad essere più visibili, così come più evidente risulterà la volontà di sopravvivere e lottare con le unghie e con i denti per proteggere chi amiamo.
MrFord
"Dress sexy at my funeral my good wife
for the first time in your life
oh Dress sexy at my funeral my good wife
wink at the minister
blow kisses to my grieving brothers."Smog - "Dress sexy at my funeral" -
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