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The Third Power - Believe (US Hard Rock)

Creato il 29 ottobre 2012 da 79deadman @79deadman
The Third Power - Believe (US Hard Rock)
Artista: The Third Power Titolo: Believe Anno: 1970 Label: Vanguard VSD 6554
Line Up:
Drew Abbot: guitar, vocals   Jim Craig: drums, vocals   Jem Targal: bass, vocals  
Tracklist:
Gettin' Together 4:18   Feel So Lonely  4:17   Passed By 3:43  Lost In A Daydream 2:31   Persecution 3:24   Comin' Home   3:49   Won't Beg Any More   4:28   Crystalline Chandelier   3:41   Like Me Love Me 5:23  
Ringraziate il benevolo Dio del Rock, il Dio dell’Amplificazione, la cui mano ha accarezzato le menti di questo terzetto di terroristi fuorusciti dall’iper-politicizzazione delle strade di Detroit, sottraendosi ai decibel delle White Panther per dimostrare che questo loro hard rock non ha altra bandiera se non quella del divertimento. Un Terzo Stato del Metallo che sbraita nella Sala della Pallacorda, questa volta senza rivoluzioni in vista, ma con la presunzione di mischiare in un unico LP mille esperienze di un passato allora recentissimo: Cream, Hendrix, James Gang, fracasso inglese, radici blues. Come in Gettin' Together, quando Drew Abbott si inietta direttamente in vena tutta Funky Dollar Bill dei Funkadelic di Free Your Mind, trasfigurati dalla ridondanza bronzea di Black Sabbath del Midwest, forgiando un riff memorabile e senza paura di lanciarsi nelle peripezie di assoli senza rete, retti sul filo di un contenuto delirio ipercinetico e una linea vocale assai maschia. Mettiamoci la produzione di Sam Charters, per la Vanguard (la Vanguard! quella di Chicago - The Blues today!) che tanto richiede alle orecchie e al cervello di chi ascolta, mimetizzando, sotto strati di distorsione, chitarre che in realtà mantengono tutta la tagliente piattezza di un vecchio blues a 78 giri, e che, nei momenti migliori, replicano l’affascinante atmosfera da officina musicale delle produzioni di Guy Hamilton per la Island. Otteniamo un album scatenante, volitivo, basato sul funkeggiamento autostradale di Persecution, brano di superba frustrazione e risentimento che contiene la bella frase “All my friends, they don’t like the way i play guitar...” declamata con rabbiosa ironia mentre Targal jackbruce-eggia tarantolato;  su Comin' Home retta da un doppio riff basso-chitarra in pura opposizione di fase; ma basato anche sulle distorsioni post-psichedeliche di Feel So Lonely, che rispolvera i primi Cream pseudointellettuali di I Feel Free e concede al chitarrista una onesta dose di controllata megalomania. Ma questo terzetto non si sottrae alla sfida della sperimentazione e dell’ecletticità voluta, ricercata, strappata a morsi da un’attitudine che, pur tipicamente heavy, si concede alla ballatona Passed By, acustica quanto basta, finchè non entra uno scalcagnato pianoforte verticale depresso come i Moot the Hoople di Wildlife; e non disdegnate neppure il riff alla Beggars Banquet di Lost In A Daydream, che in realtà sostiene un pop solare di memorie primaverili in riva al mare danzando con gli hippy attorno al falò, un pezzo che forse  sarebbe piaciuto a Marty Balin e sicuramente a Chris Isaak, mentre avrebbe mandato su tutte le furie MC5 e Grand Funk. Poi la grandiosa visione sonnolenta e stordita di Won't Beg Any More, una James Gang enorme, deformata al caleidoscopio di un light show dell’UFO Club, che si concede a intermezzi latini prima di concludere su un gran voltaggio di chitarre e figure retoriche di basso a profusione. Il basso, questa volta in contorsioni progressive, accende anche Crystalline Chandelier, una nuova pigra digressione meditabonda che finisce tutta dentro Like Me Love Me, riffone poderoso borchiato su pelle nera, nel tipico caos strumentale ultra-hard di fine Lato B dell’epoca. Che siate o meno tra gli amici di Drew Abbot, questo è un LP assai stimolante, un unicum per la Vanguard, un unicum per il gruppo stesso che al tempo fu definito “for masochists only” : ne potevano andare fieri!
Vinile originale Vangurad (etichetta beige, inner illustrata) tra i 70$ e i 100$, ma il numero di scambi è piuttosto elevato e si può sempre trovare il colpo di fortuna. Esistono almeno due ristampe in vinile di cui una piuttosto recente di casa Akarma. La Relics ha ristampato il CD nel 2010, con due bonus e ottimo audio: tra i 10 e 15 euro su Amazon con prezzi più vantaggiosi in UK. 8,99 euro per la versione mp3 su I-Tunes (1,29 ogni singolo brano).
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