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E lui era lì anche lui bambino.
E il pedofilo sospettato di aver rapito e fatto scomparire Bjorn, Ivan Plettincks, è libero, abita vicino a lui e non esita a fargli sentire la sua presenza giusto per torturarlo un po'.
Quando Nick si deve occupare di un nuovo caso di sospetta pedofilia , la scomparsa di un bambino di nove anni e il successivo ritrovamento del suo corpo orrendamente seviziato, i fantasmi del suo passato tornano a perseguitarlo...
Tratto dall'omonimo romanzo del 2001 della scrittrice britannica Mo Hayder, questo thriller belga arriva come una fucilata sul mio schermo.
E chi l'avrebbe detto che dal Belgio ( terra non precisamente nota per il genere) sarebbe venuto uno dei thriller più cazzuti e senza compromessi di questi ultimi tempi ?
Nessuno, men che meno io.
The Treatment si presenta bene, benissimo.
Dopo un breve flashback ci introduce il personaggio di Nick, uno che avrebbe tutte le ragioni per condurre una vita di successo e invece abbiamo di fronte un uomo traumatizzato , ferito, ancora non in grado di superare la perdita di suo fratello Bjorn, scomparso quando entrambi erano bambini.
E il caso di cui si sta occupando ora lo fa precipitare di nuovo nella depressione del ricordo.
In più quello che è considerato da tutti il colpevole lo perseguita con la sua sola presenza.
Probabilmente The Treatment non sarà il thriller più innovativo del decennio ma è girato con tutti i crismi del buon cinema da un regista attivo più che altro in televisione , è ben ambientato in periferie impersonali e soffocanti in cui tutte le case sono uguali e il condominio ideale è un casermone con decine e decine di appartamenti, è confezionato in maniera egregia e poi soprattutto affronta un tema difficile come quello della pedofilia senza troppi eufemismi, lo prende di petto e senza troppi giri di parole.
I pedofili sono tra noi, così come i serial killer, si nascondono sotto sembianze normalissime ma possono essere spietati e sanguinari come pochi, trasportati da quella che è una vera e propria psicopatologia.
Fatta la tara a una certa convenzionalità nel tratteggiare la figura del poliziotto, un personaggio in linea con certo cinema americano recente( il classico poliziotto con una zavorra che si porta dietro dall'infanzia e che condiziona il suo presente) e fatta la tara anche all'accenno di rapporto tra Nick Cafmeyer e Plettinckx che forse ricorda un po' troppo da vicino il rapporto tra la Clarice Starling e l'Hannibal Lecter de Il silenzio degli innocenti ( ma è solo un accenno, Cafmeyer vuol sapere da Plettinckx ma lui si guarda bene dall'aiutarlo), The Treatment è un thriller torbido che lascia poco spazio alla speranza e che non esita a mettere in campo tutta la sua sgradevolezza quando si tratta di tratteggiare la figura del pedofilo.
Per il finale, tutto giocato sul thrilling e che non fa implodere quanto di buono costruito in precedenza, bisogna armarsi di stomaco foderato di cemento.
I colpi di scena durante la narrazione sono ottimamente gestiti e arrivano quando meno te lo aspetti , la regia e la fotografia preferiscono il realismo a qualsiasi laccatura della confezione.
The Treatment è visione praticamente obbligatoria per gli appassionati, uno dei film più disturbanti visionati in questi ultimi tempi.
E, viste le questioni lasciate aperte, sarebbe stato un pilot eccezionale per una serie televisiva a dir poco terremotante
PERCHE' SI : confezione eccellente, realistico fino alla sgradevolezza, ottimamente ambientato e diretto oltre che interpretato, disturbante.
PERCHE' NO : non il thriller più originale del decennio,qualche tratto di convenzionalità nella descrizione di Cafmeyer e nell'utilizzo dei flashback, fa un po' il verso ( giusto un accenno ) a Il silenzio degli innocenti.
( VOTO : 7,5 / 10 )
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