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Il film inizialmente sembra raccontare la storia di una classica famigliola americana degli anni 50: un padre amorevole, ma molto duro nei metodi educativi, una madre molto dolce e sottomessa al marito, e i loro tre figli. In realtà la storia di questa famiglia è solo l’occasione per una riflessione sulla vita e sul ruolo che la famiglia - o meglio il maschile (la natura) e il femminile (la grazia) - ha nel processo di crescita e di consapevolezza di Jack, il figlio più ribelle ("Padre. Madre. Voi due siete in lotta dentro di me. E lo sarete sempre."), crescita che passa anche attraverso il grande dolore per la perdita del fratello in guerra (probabilmente in Vietnam). L’evoluzione di Jack e la storia della famiglia a loro volta sono lo strumento che il regista usa per interrogarsi sulla vita, sulla morte e sulla destinazione finale.
Il vero messaggio del film è, infatti, quello di ricordare come la vita di ognuno occupi uno spazio temporale ben preciso all’interno dell’evoluzione umana e del cosmo, questo è lo scopo dei flash visivi e sonori che intervallano la narrazione centrale con l’obiettivo di suscitare un’emozione intensa nel sentirsi parte di un universo che evolve e di uno scopo che probabilmente trascende le singole vite. La consapevolezza che Jack sembra pian piano maturare nei suoi interminabili silenzi, di fare parte di qualcosa di più grande lo porterà a intravedere un ponte tra la sua dimensione reale e quella dell’aldilà dove ora si trova suo fratello e qui il film sembra così anch’esso aprire, come i recenti “Hereafter” di Clint Eastwood, e “Biutiful” di Inarritu, uno spiraglio su una possibile vita oltre la vita. Il film, in modo raffinato – ma forse troppo pedante e criptico per i più (del resto lo scontroso regista sembra voler parlare più con se stesso che con gli spettatori) - sembra voler dimostrare, attraverso la recitazione silenziosa del personaggio centrale, interpretato da Sean Penn (in questo ruolo un filo sprecato) come sia necessario andare oltre alla dimensione privata per arrivare alla comprensione profonda del significato e dell'importanza dell’amore ("Se non ami, la tua vita passerà in un lampo "), del dolore e delle loro implicazioni evolutive.
vedi nel libro "NON TI AMERO' COSI' PER SEMPRE" pag 87, seconda parte cap. 1: “Perché cambiare il punto di vista: dal microcosmo delle relazioni al macrocosmo dell’evoluzione in atto”.
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