
Non bisogna però cadere nel tranello di vedere The Troll Hunter come film, politicamente o no, impegnato. Tutt'altro, siamo davanti a un'opera che cambia continuamente registro e atmosfera, dal drammatico al comico, dal reale al fantastico, dal soft-horror all'avventuroso. Lo schema in realtà è un pò prevedibile, il gruppo dei protagonisti passa da un'avventura all'altra in quadretti quasi autonomi e staccati tra loro. Interessante però la gestione di tali sequenze: si passa sempre a una location diversa ( foresta, ponte, caverna, montagna innevata), diversi troll ( quello a 3 teste, quello basso e cattivissimo, la famigliola puzzona e il Gigante) e un climax ascendente ben calibrato (il primo che terrorizza, il secondo che prende Hans e rischia di ucciderlo, il gruppetto della caverna che ammazza l'operatore e il Gigante che per un pelo non ammazza tutti...). Il ritmo non sempre è soddisfacente, specie nella prima parte, ma c'è una tale quantità di scene notevolissime da far divertire (o impaurire nel caso di un pubblico giovane) dall'inizio alla fine. L'arrivo del primo troll, la sua trasformazione in pietra, tutta la bellissima sequenza nella caverna, l'attesa dell'arrivo del gigante nello chalet con la telecamera che va ripetutamente alla finestra, la fuga in macchina tra i piedi del troll finale, sono davvero tanti i momenti straordinariamente suggestivi. Filmetto di serie b? Macchè, gli effetti visivi sono stupefacenti, roba che tanti americani gli stanno dietro. Poi le ambientazioni norvegesi sono magnifiche e risaltano benissimo soprattutto nei perfetti camer-car.E, non voglio esagerare, ma riesco a trovare anche un valore culturale nell'opera perchè riuscire a raccontare credenze, leggende e usi (specie quelli della bellissima tradizione nordica) in un modo così originale e spettacolare è operazione benemerita. E così sapere che i troll divorano gli pneumatici, che quelli giovani esplodono con la luce mentre quelli vecchi diventano di pietra, che sentono e percepiscono l'odore di chi crede in Dio (geniale), che si muovono solo al buio e che ne esistono decine di tipi, saper tutto questo è un valore aggiunto al film. La tradizione orale, le storie cavolo, le storie che sempre meno si raccontano, sono esaltate in questo gioiello norvegese. The Troll Hunter, grazie di esistere.
( voto 8)